mercoledì 25 agosto 2010

Testimoniare Cristo

Ieri sera, leggendo la lettura dell’Ufficio di San Bartolomeo, mi ha colpito in particolare una frase: “Erano vivi coloro che facevano guerra ad un morto, eppure non l’hanno vinto.”.
San Bartolomeo è un apostolo morto martire, cioè testimone, del Vangelo. Interessante e intrinsecamente vera, questa frase. Dodici “conigli” se ne stavano chiusi per timore dei Giudei, con le porte sprangate, con il cuore disorientato per tutto ciò che di doloroso era accaduto al loro Messia. Forse stavano aspettando che le acque si calmassero, per poi tornare al loro lavoro originario. Avevano l’atteggiamento di persone sconfitte, desiderose di cavarsi dagli impicci al più presto possibile. La Resurrezione? Non avevano capito un bel niente durante il periodo della vita terrena di Gesù! Per esperienza, il dolore, quando è forte, ci fa dimenticare i momenti di serenità, anzi, li muta in delusione cocente, in coltello che fruga e gira dentro una ferita non ancora rimarginata. Lo sperimentiamo spesso, il dolore trasforma il passato in nostalgia sofferta. Non fu così per gli Apostoli e per numerosi santi dopo che videro il Signore, coraggiosi martiri (testimoni) del Cristo risorto. È sorprendentemente vero: da 2010 anni, gli atei o gli “arrabbiati”, non sono riusciti a spegnere la fede. Il mio pensiero va a santa Teresina di Lisieux. Chi conosce la sua storia, sa bene che, ad un certo punto della sua vita, sentì di trovare in seno alla Chiesa, la sua vocazione specifica. Sentiva la vocazione al sacerdozio, ad essere missionaria, ad essere apostolo e martire. Comprese che la Chiesa aveva un’anima e questa era l’amore. Fu davvero un apostolo: testimoniò Cristo alle consorelle. Fu davvero missionaria: trattenne un epistolario con alcuni missionari e seppe offrire ogni più piccolo sacrificio che la vita comunitaria le offriva e quelle piccole penitenze che la sua costituzione fisica le permetteva. Fu davvero martire: seppe sopportare pazientemente ogni sofferenza. Chi ha vissuto una vita di comunità, sa bene che cosa significhi, vivere intensamente di carità nella comunità. Chi non l’ha vissuta, ovviamente, non può comprendere per niente, ciò che la spinta e cosa effettivamente significhi vivere in completa armonia con Cristo.

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