venerdì 28 settembre 2012

Gesù ti vuole bene



Il Kerygma, l'annuncio del cristiano deve avere come perno fondamentale questo messaggio: “Gesù ti vuole bene”. È un messaggio semplice, ma non so quanti di noi lo recepiscono nella sua vastità e portata. L'uomo si nutre e vive d'amore e il sentirsi voluto bene, implica un mutamento radicale della propria esistenza fin dalle cose più semplici. Rimane il messaggio principale del cristianesimo. Si tende, infatti, a concretizzare il “volere bene” in strutture, forme rigide di “dovere”, liturgie rigide che non si esauriscono in Messe (giustissime) ma sfociano in comportamenti eccessivamente formali fuori dei quali vi sono critiche aspre che infrangono quel volere bene fondamentale.

Con questo non voglio assolutamente dire che le Messe, le adorazioni, le recite del Rosario, siano cose negative, ma devono essere alimentate soprattutto dall'amore, dal volersi veramente bene. È questa l'anima di ogni atteggiamento cristiano, di ogni liturgia...

martedì 25 settembre 2012

Chi non comprende l'amore


Una volta si avevano dubbi sull'esistenza di Gesù, sulla sua presenza storica, ma poi gli studi hanno confermato inequivocabilmente che Gesù non era una pura invenzione e che era esistito veramente. Si è messo in discussione, perciò, la questione che fosse realmente Figlio di Dio.
Menti razionali che credono solamente a ciò che vedono, hanno negato che possa esistere qualcosa al di là di ciò che si vede, ignorando o facendo finta di ignorare che la maggior parte dell'attività del cervello è astratta e la nostra vita si alimenta di questa.
L'intelligenza stessa è astratta anche se ha il suo fondamento su basi empiriche. Essa giunge a certe soluzioni tramite l'esperienza di tentativi, valutando i dati emersi da tali esperimenti e conseguenze annesse.
Ciò nonostante l'intelligenza è capace di un ragionamento puramente astratto che deduce le conseguenze di qualche atteggiamento concreto. Senza questo non ci sarebbero state le grandi invenzioni.

È chiaro che la fede vada al di là dell'intelligenza umana. Questa è capace di concepire l'idea di Dio in quanto essa non può trascendere la ragione umana e creerebbe un Dio puramente trascendentale che non è quello cristiano. Quello cristiano possiede una certa immanenza: è credibile e raggiungibile tramite l'intelligenza perché si fonda sull'aspetto empirico umano. Trascende l'intelligenza per certi aspetti perché non ci sarebbe più bisogno di fede e speranza ma sarebbe pura certezza. Inoltre ha una connotazione divina oltre che umana che supera le leggi naturali, le modifica.

Deve esistere una mente superiore a quella dell'uomo che abbia creato l'universo, un qualcosa che abbia fissato alcune leggi: non può essere tutto imputabile al caso. L'esistenza di Dio è quindi ragionevole anche se non tangibile. La filosofia della New Age ammette l'esistenza di un'energia che ha creato l'universo... Ma se è ammissibile l'esistenza di tale energia, perché non ammettere l'esistenza di Dio?

lunedì 24 settembre 2012

Immenso amore

Ma com'è possibile non commuoversi di fronte all'amore di Dio nei nostri confronti? Il vangelo è una miniera inesauribile di spunti su cui meditare che ci svelano il volto autentico del Padre. Gesù rimane una figura affascinante dal punto di vista umano, che comunque lascia spazio ad un leggero alone di mistero, alone che pare voler sottolineare l'aspetto divino del Figlio di Dio evidenziato dall'espressione stessa di Gesù affermante:”Dio mio e Dio vostro, Padre mio e Padre vostro”. L'amore di Dio abbatte ogni confine umano e, come spesso affermiamo in un punto della Messa, i cieli e la terra sono pieni della sua gloria. Niente può contenere l'amore di Dio e la sua passione per l'uomo. È una passione che sa cancellare ogni legge naturale, spazia oltre i confini dell'universo, rende possibile ogni cosa e, pensiero consolante, sa trarre da un male un bene maggiore. Il suo amore possiede la connotazione della libertà: è come il vento del quale non si può scorgere né l'inizio né la fine, libero, vaga senz'alcuna costrizione, accarezzando monti, mari e fiumi.

sabato 8 settembre 2012

Le quattro dimensioni


La vita di fede possiede quattro dimensioni su cui si snoda, si spiega e trae nutrimento. È come una pianticella bisognosa di cure, che va alimentata affinché non perda quella linfa vitale che la solleva e la innalza. La pianticella cerca la luce del sole che l'aiuta a respirare, ad assorbire l'ossigeno che le riempie i suoi piccoli polmoni; cerca l'acqua viva per essere tonificata, rinfrescata; cerca materiale organico, il suo humus, dal quale trae il suo nutrimento. Anche la vita di fede possiede varie diramazioni e sfaccettature: possiamo rilevarne almeno quattro, anche se tutte sono alimentate dal rapporto personale dell'anima con Dio. Fin dalle origini, la nascente Chiesa si è basata su un'ossatura comunitaria: Gesù ha chiamato in particolare 12 uomini che imparassero, vivendo insieme con Lui, ad essere come Lui. Insegnava loro come ammaestrare le folle che correvano a Lui bisognose di un nutrimento materiale e spirituale. Spesso cozzava nella loro incomprensione, nella loro durezza di cuore, nella loro incapacità di vivere il suo messaggio, di assorbirlo completamente per poter essere segno per la gente. Nella sua parola, però, tutto si trasformava: le opere diventavano straordinarie, le reti si colmavano di pesci fino a rompersi dopo aver faticato invano una notte intera, i demoni fuggivano... Semplicemente perché la parola di Gesù dava loro potere di compiere opere straordinarie, nel SUO NOME, cioè dopo aver “assorbito” interamente il messaggio di Cristo, aver assimilato le sue parole, averle fatte carne, parole diventate atti concreti. Ed in questa ragione che s'innesta il “mistero/segno” più importante e straordinario dell'intera umanità: l'Eucaristia: quelle parole pronunciate da Gesù, il gesto supremo di donazione sulla croce, hanno preso corpo nel mistero dell'Eucaristia.  Mistero inteso come segno, segno efficace, che ha una conseguenza concreta, tangibile nella vita dell'uomo.
Da questo tessuto dalla trama complessa cerchiamo di estrapolare almeno queste quattro dimensioni che sono manifestazioni concrete della vita di fede:

1) la fede si manifesta nell'azione liturgica della santa messa e nelle preghiere comunitarie della liturgia delle ore: la preghiera diventa espressione della fede comunitaria: il rapporto con Dio assume quindi due dimensioni: verticale ed orizzontale.

2) L'azione liturgica comunitaria perderebbe significato e forza se non fosse accompagnata dalla preghiera personale, anticamera di quella comunitaria: ogni chiamata è singola e si sviluppa comunque in ambito comunitario, un gruppo di persone che non devono perdere lo scopo principale di concretizzare ed impegnarsi nella crescita del regno di Dio.
3) Il bastone orizzontale della croce sul quale sono inchiodate le mani di Gesù simboleggia la fraternità, sacramento, segno efficace dell'amore di Dio tra i fratelli e spiega la dimensione trinitaria della vita divina incarnata nell'uomo.
4) Adorare Dio nei propri cuori: con il Battesimo diventiamo partecipi della vita divina trinitaria e c'immette nel favoloso mistero dell'inabitazione nel nostro cuore della Trinità.
Non bisogna sottovalutare questa dimensione dalla quale prendono corpo le altre.

L'incontro personale con Dio induce poi all'adorazione di Dio nel proprio cuore: è la chiave che immette nell'incontro comunitario con il divino. Senza questa dimensione quella comunitaria perderebbe valore in modo assoluto. Possiamo prendere nuovamente ad esempio un albero. Possiede infinite radici che s'immergono nel terreno: ogni diramazione succhia il suo nutrimento dalla terra e questo confluisce nel tronco che dà vita a tutto l'albero. Il seccarsi di una di queste diramazioni genererebbe in tutto l'albero un processo di necrosi che lo avvizzirebbe lentamente. Dapprima il processo di necrosi non salterebbe all'occhio, ma esso procede inesorabile, con una lentezza omicida. La medicina che arresterebbe questo processo, dovrebbe agire sulla diramazione particolare che non trae più nutrimento dal suo adorare Dio nel proprio cuore.