venerdì 5 settembre 2014

Vangelo, Eucaristia, Preghiera


All'Angelus di domenica scorsa, papa Francesco ci ha esortato a tenere presenti nella nostra vita cristiana tre punti fondamentali: Vangelo, Eucaristia e Preghiera.

Sono i tre cardini della vita cristiana e l'ordine con cui li ha enunciati, è eloquente.

Il Vangelo... papa Francesco ci ha detto di portarlo sempre con noi e di leggere ogni tanto qualche passo durante la giornata. Credere nel Vangelo è basilare e si poggiano gli altri due pilastri: l'Eucaristia e la preghiera. È pur vero che durante la giornata ci lasciamo prendere da tante cose, sia belle che brutte e scordiamo di richiamare alla mente ciò che Gesù ci ha insegnato. Siamo portati ad essere egoisti, ad allontanarci dai nostri nemici, a dare semplicemente lo stretto indispensabile. Leggere ogni tanto il Vangelo ci riporta ad una realtà più grande che non ci esenta dal soffrire, ma ci fa sentire amati e protetti da qualcuno che non ci scorderà mai: Dio Padre.

Tutti noi siamo meritevoli d'ira da parte di Dio, ma Dio Padre ci vede attraverso l'immagine del Figlio suo. Per tale motivo dobbiamo imitarlo in modo sempre più perfetto, per far coincidere l'immagine nostra con quella di Gesù. Dio vuole tanto da noi. La nostra anima è infatti creata per la luce dell'eternità. Non si limita a dire di essere perfetti, ma aggiunge il seguente complemento di paragone: “come il Padre”. La meta a cui dobbiamo puntare infatti, non è la cima del monte più alto, ma il cielo stesso che la sovrasta e non è un'impresa da poco. Ci vuole l'aiuto dello Spirito Santo e la presenza costante e reale dell'Eucaristia.

Arriviamo perciò al secondo punto ricordatoci da papa Francesco: Eucaristia. Se impegniamo seriamente il nostro tempo alla tensione della sequela di Cristo, ci accorgiamo immediatamente che l'impegno è troppo grande per noi. Abbiamo bisogno, appunto, di una forza superiore che renda soprannaturale la realtà terrena: lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non può che essere a sua volta Dio. Il programma di Cristo esula dai sentimenti esclusivamente umani, anche se parte o può partire da questi. È un programma divino e quindi solo Dio può aiutarci a svolgerlo.

È lo Spirito Santo durante l'Epiclesi a intervenire per cambiare il pane e il vino in corpo e sangue di Cristo. Ricordare il sacrificio di Cristo sulla croce, ci aiuta a non allontanarci da Lui, a ricordare con quale amore ci ha amati, un amore sublime, gratuito. E dall'incontro della nostra anima con l'Eucaristia, scaturisce il bisogno di pregare, di ringraziare Dio dei doni che ci ha dato e che tanto più spesso nel nostro egoismo non riusciamo nemmeno a scorgere, di lodarlo, di chiedere ed esporre le nostre suppliche. Ciò che è importante nella preghiera, è però la lode. Dio sa già ciò di cui abbiamo bisogno e ha cura di noi, tuttavia a volte desidera che noi esponiamo le nostre richieste per ricordarci che siamo tutti dei poveri mendicanti, bisognosi di tutto. È solo Dio che può arricchirci. Per questo motivo gli sono gradite le nostre richieste, ma con questo non dobbiamo scordare che comunque queste devono essere secondo la Sua volontà, ovvero secondo il suo progetto d'amore. Spesso e volentieri si limita a pensare che fare la volontà di Dio significhi fare questo o quello, andare in un posto o meno. Non è solo quello, anzi la base della volontà di Dio non è questa ma è semplicemente imbevere e trasformare la nostra realtà in amore così come accade nel momento dell'Epiclesi: trasformare la realtà che viviamo in Eucaristia. Possiamo perciò fare scelte sbagliate nella vita, andare di qua anziché di là e magari Dio non lo voleva, ma dobbiamo fare in modo che tutto si trasformi in Amore, in Gesù Cristo. È questo principalmente fare la volontà di Dio! In secondo luogo è assumere un ruolo, andare in un posto piuttosto che in un altro, ma l'importante è amare.

Senza preghiera, ovvero l'incontro con Dio, non possiamo trasformarci. La preghiera non è una serie di formule da dire interamente fino alla fine. Abbiamo spesso un'idea molto gretta della preghiera. Pensiamo che se non diciamo ad esempio tutto il Rosario fino alla fine, Maria non ci ascolti! Non è così! L'anima che vive in Dio semplicemente lo loda in ogni istante della sua vita. Abbiamo molto da imparare dalla Natura! Guardiamo gli uccellini! Basta un po' di sole, un po' di caldo, che cantano e il loro canto è sublime! Non possono pronunciare parole e concetti alti ma semplicemente gioiscono di ciò che di bello li circonda ed esprimono nel loro canto tutta la gioia di cui è colmo il cuore. E Dio li cura... Lo ha detto Gesù stesso. E ha detto pure che noi valiamo più di molti passeri! Noi abbiamo un altro linguaggio, la parola che Dio ci ha dato rispetto agli animali, e che dobbiamo usare per lodarlo, esporre le nostre richieste.