domenica 8 gennaio 2017

Natale, festa comunitaria

Fatta la riflessione precedente che magari ad alcuni potrebbe infastidire, riflettiamo sulla dimensione comunitaria del Natale.
Oltre ai casi precedenti da me esposti, è pur vero che la dimensione del Natale, dimensione di fede, non può essere vissuta singolarmente, ma comunitariamente, forse proprio in virtù dei tanti non credenti che comunque festeggiano il Natale. Cerco di spiegarne il motivo.
È pressoché impossibile non notare che prima delle festività natalizie, tutte le città si vestono a festa, s'illuminano, qua e là spuntano i presepi che rendono attuale l'evento del Natale di Cristo.

C'è gente cristiana che afferma che il Natale è la festa più bella, che per loro è Natale tutti i giorni... Ma ahimé... sebbene sia davvero una festa bellissima che suscita anche tenerezza di fronte ad un bambino appena nato, e... forse più accattivante di Pasqua seppur questa rimanga di fatto la più importante per la vita dell'uomo (pur liturgicamente parlando), è opportuno andare al passo con la Liturgia.

Sarebbe tristissimo dopo che tutte le città hanno tolto le illuminazioni, tenere l'albero di Natale e il presepe in casa, mentre magari nelle parrocchie si allestiscono gli altari della Reposizione!
Il Natale è una festa da vivere comunitariamente, ed è necessario seguire il calendario liturgico.

venerdì 6 gennaio 2017

Natale

Il Natale ha perso il suo valore cristiano... Frase retorica... forse... ma è proprio così. Si chiama in tanti modi: festa dell'inverno, festa della famiglia... ma di fatto per alcuni è diventata la “festa del consumismo”.

Nei telegiornali commentano che dipende dal reddito... ma piccolo o grande che sia, il Natale inteso come scambi di doni, estrapolato dalla sua vera identità, non ha senso. Proprio non ha senso per chi non crede chiamare il giorno del 25 dicembre, Natale... inoltre con la “N” maiuscola. “Natale”, nel vocabolario italiano, è definito come giorno della nascita e la domanda scatta automatica: giorno di nascita di chi? Se non credi in nulla: “di chi?”. Se non credi in nulla, se è solo festa dell'inverno, perché scambiarsi i doni?

Il Natale è la solennità della nascita di Cristo ed è la Chiesa che ha deciso quel giorno. Sappiamo bene che Gesù non è nato il 25 dicembre, ma bisognava pur fissare una data. Costantino fece del cristianesimo la religione di stato per cui l'uomo nuovo doveva soppiantare quello vecchio e poiché il potere pagano contemporaneo di Costantino era quello dell'Impero Romano che festeggiava la festa della luce il 25 dicembre, fissare per quel giorno la solennità della Nascita di Cristo, sarebbe stato un segno importante. Per essere quindi coerenti al proprio ateismo e al non credere nella Chiesa, nessuno che si definisce tale, dovrebbe scambiarsi i doni.