venerdì 30 gennaio 2009

E così le nuvole...

E nel silenzio dei miei ricordi

nuvole come bambagia

si stendono sull'orizzonte

mentre luci dorate

si specchiano sul mare

silenziose e lucenti

brillanti...

La quiete si posa sul mare

mentre la sera scende

il grigio al grigio si unisce....

giovedì 29 gennaio 2009

Il Papa e...Roma


La marea dei ricordi lentamente lambisce la rena della mia mente e ritorno a quando avevo 19 anni. Mi rivedo "piccola" ritta sul marciapiede della stazione, assieme ad una mia amica, con la quale dovevo recarmi a Roma per la prima volta e a mia mamma, tutta agitata nel veder partire per la prima volta la sua figliola.

Per me andare a Roma è una forte novità, così emozionante che non sto più nella pelle. Dio mi ha legato a Roma fin da quando ero nel grembo di mia mamma. Mia mamma, poco prima che io nascessi, volle recarsi a Roma. In alcune vecchie e sbiadite fotografie in bianco e nero, la vedo proprio a San Pietro, con il suo pancione, dentro il quale c'ero io, così giovane, con quel suo sorriso enigmatico che sfiora le labbra.

Era il ponte del 25 aprile. Arrivammo a Roma di sera: il cielo era blu scuro e in esso scintillavano tante stelle. Quella volta non vidi il Papa; restammo per pochi giorni durante i quali riuscimmo, però, a visitare tutti i monumenti più importanti di Roma. Avemmo l'onore di entrare nel Colosseo. Vidi quella grande croce di ferro innalzata in ricordo dei cristiani che irrorarono con il sangue del loro martirio quella terra... L'emozione che mi prese il cuore quando giunsi a San Pietro, mi mozzò il respiro. Sentii una cosa irripetibile: la grandezza e la misticità della Chiesa. Anch'io, come gli altri, gettai la monetina nella Fontana di Trevi, pensando certo di ritornare nella magnifica e maestosa Capitale, dove avevo scoperto e sentito palpitare il grande cuore della Chiesa...ma ci ritornai non nel modo che avevo pensato io! Dovevamo andare all'Angelus del Papa, ma purtroppo non ci fu il tempo. Lasciai Roma che mi aveva accolto con il sole lucente e caldo e con il canto notturno degli uccellini, bagnata da una pioggia scrosciante, incupita da nuvole scure e grigie.

Passarono anni...Altra situazione...era il 1998 e papa Giovanni Paolo II sarebbe venuto a Chiavari. Mi ritrovo sul marciapiede, in un mattino ancora immerso nel buio della notte. Il marciapiede era affollato...Nel 1985 il Papa era venuto a Ge per la beatificazione di Virginia Centurione Bracelli e dopo più di 10 anni ritornava nella terra ligure. Grande occasione! Il nostro gruppo era ornato di un vistoso fazzoletto giallo legato al collo. L'entusiasmo era grande. Chiavari era affollata. Riuscimmo ad entrare nel nostro settore più o meno vicino al grande palco allestito per la S. Messa. La grande piazza che rasentava il mare era piena di persone che sembravano tante formiche. Un bagno di folla. Ed ecco il Papa...lo vidi per la seconda volta e mi afferrò un'emozione che mi serrò la gola, la stessa che provai in p.zza San Pietro. Finita la Santa Messa, passo benedicendo la folla. quella figura forte non si stancava di alzare la mano per benedire. L'entusiasmo era alle stelle. Noi giovani, poi, andammo nel punto in cui il suo elicottero si sarebbe alzato in volo per tornare a Roma. Cantiamo a squarciagola, canzoni polacche, intercalate da cori da stadio. Lui ci guarda, sorride e fa volteggiare il suo bastone, mentre batte le mani con noi...

Questa è la Chiesa: gli occhi ridenti del Papa, giovane nonostante l'età...Saluta il mare...ci rivedremo nel 2003 a Roma...

Roma...Ho il velo bianco che mi copre il capo, sono novizia del primo anno e assieme alle mie connovizie siamo andate all'udienza del mercoledì. E' una consuetudine che il Papa riceva le novizie. Siamo alla sua sinistra, vicine a Lui. Possiamo distinguerne i lineamenti. Quando ci nomina nei saluti, non lo lasciamo parlare. Lui ride... noi saliamo sulle sedie, la gioventù lo rianima. Il suo sorriso è dolce...

18 maggio 2003 ...Festa del suo compleanno, il Papa canonizza Virginia Centurione Bracelli...E' una grande festa...

31 marzo 2005...Sono suora...E' un mercoledì: il Grande Papa sta male...Sono le 12 e casualmente io e una mia consorella passiamo per San Pietro. Il Papa non molla: non fa più udienze ma recita l'Angelus. Ultimo mercoledì della sua vita terrena. Si affaccia dalla finestra, la folla acclama. Vuole parlare, non ce la fa. Ha una grande forza, la mano si alza per benedire, poi si deve ritirare. Sento la morte invadermi il cuore, sento che morirà.

2 aprile 2005...venerdì...Giorno in cui ricorre la nascita di Santa Virginia che lui ha canonizzato, Giovanni Paolo II vola al cielo...

lunedì 26 gennaio 2009

Ciao Ele

Dal tuo profilo ho scoperto che siamo coetanee e viviamo vicino. Io abito a Roma.
Grazie per le tue parole, ma forse mi sopravvaluti. E' vero che sono arrivata alla concezione di questa spiritualità, ma chissà quante volte cadrò e quante volte mi lamenterò anch'io! Tuttavia, come te, sono in cammino e questo cammino mi entusiasma assai. Grazie per il tuo ricordo alla tomba di Giovanni Paolo II! Mi rammento la prima volta che lo vidi, fu un'esperienza bellissima ed indimenticabile!

Giornata bigia

Stamattina sembrava che il cielo fosse sgombro di nuvole, tinto di un turchese intenso. Sono dovuta uscire, Dio solo sa quanto mi costano queste trasferte! Inoltre ho dovuto far arrampicare sugli specchi la direttrice per essere sostituita a scuola. Era una cosa da fare, anche se noiosa. Quindi, dopo colazione, vado in classe e preparo i compiti per i bambini, i quali cominciano ad arrivare, tutti imbacuccati nei loro cappotti. Verso le 8.00, è arrivata colei che mi doveva sostituire e ho lasciato i ragazzini a malincuore. Prendo la giacca ed esco. Alla fermata c'è solo una persona. Non è tanto freddo, ma nel frattempo un velo grigio ricopre l'azzurro del cielo. Non ho da attendere molto: l'autobus passa quasi subito ed è vuoto. Attraverso il vetro vedo scorrere palazzine moderne circondate da alcuni fazzoletti di erba, dove scorrazzano alcuni cani sorvegliati dai loro padroni. Ho ricordato quelle ragazze che a R. hanno subito la violenza di quegli uomini. Ho pregato per loro. Il mondo gronda odio. Questi uomini hanno ucciso interiormente queste ragazze. Ho pensato che è nostro dovere pregare per questi uomini affinché non compiano più il male.
Riesco ad arrivare abbastanza presto a destinazione nonostante il traffico intenso. L'edificio che io devo raggiungere è in mezzo ad un parco. L'asfalto è umido. Alcuni alberi sono scheletrici...Finita la commissione, riprendo l'autobus e scendo alla fermata prima per comprare una cosa dal giornalaio. Quello comincia a criticare il Papa e la Chiesa in generale: "La Chiesa odia i gay"..."In Africa c'è l'AIDS per colpa vostra!"
Inutile rispondere a questi interrogativi così complessi, in poche parole e soprattutto affrontarli con persone che non accetterebbero qualsiasi spiegazione perché partono dal presupposto: "La Chiesa sbaglia" non da "Perché la Chiesa pensa così?"
Questi giudizi scendono come una lama sul mio cuore. Si rinnova la Passione di Cristo. C'è sete di sapere o di colpire la Chiesa? La Chiesa è costituita da uomini e gli uomini sono imperfetti.
Proprio ieri la lettura del ritiro sottolineava che il consacrato deve amare e difendere la Chiesa...
Eh va be, Signore, ieri mi domandavo quali erano le domande più frequenti di coloro che sono lontani dalla Chiesa per svilupparle nell'altro blog...e tu mi hai esaudito! Grazie!

domenica 25 gennaio 2009

Dalla fede all'amore

Ele, mi hai chiesto il mio vero nome: prima di cominciare questo discorso ti rispondo. Io mi chiamo Alessandra.La fede si prova soprattutto nei momenti di difficoltà e di contraddizione. Quando tutto va bene, è facile benedire Dio. Ci sono tanti esempi nell'Antico Testamento, così puri e umani. Abramo...Ad Abramo Dio promise una discendenza numerosa come la sabbia del mare o come le stelle del cielo. Dopo che ebbe il suo primo figlio maschio, Dio glie lo domandò in sacrificio. Abramo si avviò sul monte Moria per offrire la vita di Isacco. Isacco è la figura del Cristo obbediente che accetta di donare la sua vita.Il santo Giobbe... Provato negli affetti, nella salute, negli affari economici...Perde i figli, gli armenti. Agli inizi si dispera, maledice il giorno in cui è nato. Abbandonato da tutti, tre amici lo stuzzicano invece di ascoltarlo ed aiutarlo. Giobbe si lamenta con Dio. Dio risponde facendogli notare la sua piccolezza e la sua limitatezza. Giobbe comprende pienamente di aver sbagliato nell'essersi lamentato con Dio e riconoscendosi peccatore, termina con una professione di fede.La parte iniziale è interessante. Satana si presenta di fronte al Signore il quale gli domanda da dove viene. Satana risponde che ha appena terminato di fare un giro sulla terra. Dio gli fa notare l'innocenza e la santità del suo servo Giobbe. Satana osserva acutamente che in realtà Giobbe lo benedice perché non gli manca nulla. Dio permette che Satana stenda la sua mano su ciò che possiede Giobbe, senza però stenderla sulla sua persona. Giobbe, in questa prova, rimane umile:"Nudo uscii dal seno di mia madree nudo vi ritorneròil Signore ha dato, il Signore ha tolto,sia benedetto il nome del Signore!"Satana torna da Dio e il Signore, dopo aver lodato ancora il suo servo, su istigazione di Satana, gli permette di toccare la persona di Giobbe stesso nella sua salute.Bella e profonda la frase di Giobbe."Ma se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?"Da qui comincia il lamento di Giobbe. Nel suo lamentarsi non pecca, ma riconosce la grandezza di Dio.Infine le varie frasi di Gesù nel Nuovo Testamento. "Se avrete la fede pari ad un granello di senape, potrete dire ad un monte spostati di là e quello si sposterebbe."CREDERE è il primo passo: è Lui che poi ci riempirà delle sue virtù.Io ho mirato a raggiungere con la mia fede almeno la grandezza di un granello di senape. Per lungo tempo il Signore mi ha lasciato"sola", o almeno sensibilmente pareva così. Domandavo aiuto per saper accettare nella mia vita i giudizi degli altri, le loro parole dure, ma spesso Dio mi abbandonava alle mie forze, lasciandomi nella mia chiusura e nella mia impulsività. Dio ha poi permesso che mi pesasse la preghiera. Dovevo fare sforzi sovrumani per poter pregare. Pregavo ugualmente, anzi, ho domandato aiuto con ancora più insistenza e il buon Dio ha cominciato ad aprire una breccia nel mio cuore, attraverso cui la sua luce ha cominciato a filtrare. Un'osservazione da parte di una persona...segue la mia impulsività...miracolo!Riesco però ad accettare la mia impulsività ed anche l'osservazione assai aspra con tranquillità, senza rimuginarci sopra, insomma...e la breccia a questo mio atto di "obbedienza" e di apertura, si apre...filtra la sua luce.Continuo a pregare e da quel momento cambia tutto. E' Lui che agisce. Accetto che una persona brontoli sulla mia malattia... mi comincio a sentire libera...Mi libro nel cielo come un gabbiano, libera dai lacci altrui.Ho imparato a camminare anche se l'altro vuol demolire con la "sua infelicità" il mio cammino e, mentre io sono felice, l'altra si rode, inciampa nel suo stesso malumore. Io rido come una bambina e vivo la mia vita, mentre l'altra brontola sulla mia vita. La mia coscienza è tranquilla. Amare chi ci fa soffrire: pregare per loro, sorridere loro, parlare loro dopo aver sentito i lamenti che hanno fatto con la responsabile alle mie spalle.Amare: capirle nella loro sofferenza e scusarle dal profondo del cuore.Ed ecco il miracolo sta avvenendo...Non è giusta la mia chiusura nonostante l'ingiustizia subita. Bisogna che il cuore sia sempre aperto per far entrare lo sposo, come fecero le 10 vergini prudenti del Vangelo.

sabato 24 gennaio 2009

CONTINUO A CREDERE NELL'INTIMA BONTA' DELL'UOMO

Erano parole di Anna Frank. Nonostante sapesse quale sarebbe stata la sua fine, ella aveva una speranza incrollabile..."Penso che tutto volgerà al bene..."
Com'è difficile avere fiducia ancora in quest'umanità che, facilmente, si volge al male! Nell'atteggiamento di Anna Frank c'è una grande fede in Dio, nel suo potere di trarre del bene anche dal male, nella sua onniscienza.
Avere fiducia in Dio porta ad avere fiducia anche sulle possibilità dell'uomo. La fede rende tutto possibile...quanti esempi realmente accaduti potrei dare!
Ne racconto uno.
Un bambino della nostra classe aveva fatto un dispetto ad un suo compagno. Questo atto ha causato una reazione violenta da parte dei genitori del bambino che ha subito questo torto. Stava per scoppiare un violento temporale: genitore contro genitore, genitori contro insegnanti, genitori contro scuola...
Insomma, un vespaio di proporzioni gigantesche.
L'unica cosa da fare, era piegare le ginocchia di fronte a Gesù Eucaristia e affidargli la causa...
"Ti prego, Signore, fa che il colpevole abbia il coraggio di presentarsi, altrimenti i genitori alzeranno un polverone!
Dopo questa preghiera, il mio animo è ritornato alla pace e non ho più pensato alla cosa.
Tempo un giorno, tutto si è accomodato: i bambini si sono chiariti fra di loro e il colpevole è uscito...Il vespaio si è azzittito e tutto si è sistemato. Questo è uno dei fatti accaduti realmente.

Carissima Eleonora...

Grazie per le tue preghiere...Stamattina, durante la meditazione, mi sono ricordata del tuo primo commento e mi sono venute in mente tante cose. Prima di tutto ho collegato alcune tue frasi ad una lettera che ricevette Benedetta Bianchi Porro da parte di una sua amica. Benedetta è morta nel 1964 a soli 27 anni, consumata dalla neurofibromatosi che la renderà poco alla volta sorda, paralizzata, cieca. Eppure ella, nel suo dramma, riesce a trasformare la sua vita in un inno di lode a Dio, ad accettare prima, ad abbracciare poi, la sua grave malattia che si rivelerà essere una scala che la porterà dritta al cielo. L'amica, insomma, le scrisse questo:

"La vera croce è quando noi non abbiamo più nulla di nostro, niente, neanche quel briciolo di generosità che ci farebbe ricchi di qualcosa...neanche un po' di forza per confidare in essa; la croce è quando siamo spogli di tutto, e siamo davvero noi stessi, poveri, poverissimi, con le mani vuote, con tante tentazioni dentro."

Ed ancora mi è tornato alla mente il dialogo di Gesù con un'anima; ne riporto solo alcuni stralci più importanti:
"Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai.
Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei.

Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore, certo, voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei...e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù, ti amo!"

Non sono le tue virtù che desidero, se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai...perché ti ho creato soltanto per l'amore.

Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.

Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia l'azione più insignificante solo per amore.

Non ti preoccupare di non possedere virtù, ti darò le mie.
QUANDO DOVRAI SOFFRIRE, TI DARÒ LA MIA FORZA. MI HAI DATO L'AMORE, TI DARÒ DI SAPER AMARE AL DI LA' DI QUANTO PUOI SOGNARE."

venerdì 23 gennaio 2009

Ecco un altro lume interiore...

Ed ecco...ieri pomeriggio entro in aula...Ho dovuto accettare l'obbedienza di ritornare da quelli grandi...Molto più leggero come orario e più adatto alla mia salute ma, stare con la propria classe, poter spiegare nuovamente i compiti, in una parola seguirli di più in modo che apprendano maggiormente le cose, portino via i libri dei compiti ancora da svolgere, ti fa sentire più sicuro e il lavoro che si è fatto al mattino con loro, rende di più... Il bicchiere si è colmato quando ho lasciato un attimo i grandi per prendere un libro nell'aula dei piccoli e li ho visti chiacchierare tranquillamente mentre la supplente stava lavorando al computer. Non sono intervenuta perché avevo fretta di raggiungere i ragazzi che, liberi dalla sorveglianza, avrebbero parlato dimenticando i compiti, proprio come stavano facendo i piccoli. Ho lasciato i piccoli di "malavoglia" e per obbedienza e li vedo trascurati, lasciati a sé...
Ho un forte desiderio di parlarne con la direttrice che è una mia consorella, ma poi ecco che si accende dentro il mio cuore un lume... Come ho detto sto rileggendo la Bibbia dall'inizio. Rivedo la figura di Davide, inginocchiata di fronte al Signore, che domanda: "Signore, posso compiere quest'azione?"
Il suo interrogativo echeggia nel mio cuore e diventa silenziosa attesa. Quante stupidaggini farei con la mia impulsività...o faccio...
Impara, anima mia, che prima di fare una cosa, le ginocchia si devono piegare.

Momenti bui

A volte scende l'oscurità e, con il suo manto, avvolge lo spirito senza motivo. Cambiamenti del corpo...piccoli smacchi ricevuti dagli altri...Non si sa...Si vede solo oscurità attorno a sé. E' in quel momento che la luce della fede deve accendersi. Nel buio totale, anche una piccola luce permette d'intravedere le sagome degli oggetti che ci circondano. Bisogna alimentare questa luce affinché si muti in un focolare che, oltre ad illuminare deve scaldare il cuore. Il fuoco permette di difendermi dagli animali che "mi terrorizzano": gli uomini primitivi lo accendevano per difendersi. Il fuoco purifica le anime, così come fa con i metalli... Ed è un dono di Dio: Gesù stesso disse: "Io sono la luce!"

giovedì 22 gennaio 2009

Sofferenza...

Signore, ti offro questo momento di sofferenza fisica...per la pace nel mondo, per chi soffre nel corpo e nello spirito...

mercoledì 21 gennaio 2009

Ciao Ele...

Carissima Ele, grazie per il tuo commento che ho gradito tanto. Penso che la cosa migliore nella vita spirituale sia proprio quella di accettare i propri limiti, i nostri alti e bassi della vita e del nostro spirito, perchè questo ci mantiene nell'umiltà, virtù tanto gradita a Dio. San Paolo, nel suo inno alla carità, lo dice chiaramente: se anche noi possedessimo tanti e meravigliosi carismi, se non avessimo la carità non saremmo nulla. A volte il Signore nasconde ai nostri occhi i progressi spirituali che compiamo per non montare in superbia...Ed in realtà dobbiamo imparare a non volerci perfetti nemmeno nell'amore! Offrire anche l'umiliazione di non sapere dare, è gradita al Signore. Sono luci e grazie che Dio solo può dare durante la vita, quando più gli pare e piace, noi dobbiamo rimanere in pace...e saper sfruttare anche la nostra incapacità, senza scoraggiarsi. Trovare un direttore spirituale è molto difficile...Ma anche in questo confida nel Signore e prega per questo scopo e attendi i suoi tempi! Un forte abbraccio!

martedì 20 gennaio 2009

Donare tutto....

Ieri sera mi sentivo oppressa da una sofferenza interiore insolita, era come se un pugno stringesse il mio cuore. Era una sofferenza immotivata che mi ha spinto ad andare a pregare un po' prima. Là, nel silenzio della cappella, il mio cuore si è espanso..."Oh Signore, unisco questa sofferenza alla Tua Passione, in espiazione dei miei peccati...".Ho trattenuto il fiato, nel mio buio interiore, si è accesa una luce abbagliante. Non potevo trattenere questi tesori solo per la mia anima, dovevo elargirli a tutte le anime! Ho ripreso la preghiera: "in espiazione dei peccati del mondo intero". In questi ultimi tempi ho meditato molto sull'esigenza di dare significato a tutte la sofferenze unendole alla Passione di Cristo, in espiazione dei peccati e quindi per abbreviare le pene del Purgatorio! Non bisogna trattenere nelle proprie mani nulla, ma donare tutto, anche se costa. Bisogna essere distaccati dai beni spirituali e metterli a servizio di Dio. E, devo essere sincera, ho esitato a donare per gli altri quel tesoro spirituale che è la sofferenza, capace di ridurre il purgatorio. Ho pura infatti del Purgatorio! Come un lampo, mi ha illuminato il ricordo di Santa Teresina che affermò che si sarebbe immersa nel fuoco dell'inferno per poter portare anche quelle anime perdute a Dio Ho letto sempre quel suo pensiero, ma solo oggi ne ho compreso più pienamente il significato. E' un cammino che si deve compiere con il cuore ricolmo di fiducia convinti della fedeltà di Dio.Nasce tutto dalla convinzione che la nostra vita appartiene a Dio. Allora, oltre alle cose, la persona mette a Sua disposizione tutto ciò che ha anche di spirituale: gioie, sofferenze, soddisfazioni, sconfitte. Ecco il rinnegamento di sé. Il bello della cosa è che, nello stesso momento in cui ho offerto la mia sofferenza al Signore, essa si è dissolta come una bolla di sapone al sole.Il Paradiso è già su questa terra...

Ciao amica...

Ti auguro di essere felice, oggi stesso...Cerca il Regno di Dio prima di tutto e vedrai che Lui ti esaudirà.

lunedì 19 gennaio 2009

Vocazione


Domenica 18 gennaio 2009

Come passa il tempo! Abbiamo già superato la metà di gennaio...Piove, continua a piovere: il cielo è grigio scuro, cupo...
Cambiando discorso, qualcuno mi ha chiesto il perché di due blog... A parte che questo era l'originale e quello da cui ero partita, ho risposto che nell'altro scriveranno due persone e il tema trattato saranno le meditazioni...Perché nell'incontro all'infinito non ci sono meditazioni???Qualcuno ha ribattuto...
Sì, rileggendolo, effettivamente...avete ragione voi! C'è però una diversità: questa è la storia della mia anima, non sono meditazioni proposte dalle letture della Santa Messa, sono spontanee...
La mia vita non è fatta di avvenimenti esteriori: vivo in un solo luogo dove lavoro, gioisco, soffro, mi riposo, ma dentro di me c'è un fermento...che non mi permette di annoiarmi...tanto che, se avete notato, scrivo ogni giorno!
La mia vita si svolge fra quattro mura: sono una consacrata a Dio, ho emesso la mia prima professione cinque anni fa...e sono contenta di quello che sono, Dio mi sta aiutando a scalare la grande montagna, giorno per giorno. Penso che le mie consorelle siano un dono, così come lo sono i bambini a cui insegno...Quante volte sono loro ad insegnarmi qualche cosa! Mi sto domandando come mai sto dicendo queste cose...
Non lo so, ma sento che forse è volontà di Dio. Sto scrivendo con la penna queste parole, come faccio spesso prima di scrivere sul blog, perché non posso utilizzare subito il computer. Avevo aperto il quaderno adibito a tale scopo e volevo scrivere un pensiero che dovrà cambiare la storia della mia anima ed invece mi sono ritrovata a scrivere quello che sono. Forse lo avevate già capito da qualche mia espressione o frase, ma, come disse la madre di Forrest Gamp nel film omonimo, "la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti può capitare". A me oggi, domenica 18 gennaio 2009, è capitato di voler scrivere una cosa e di scriverne, invece, un' altra. Non mi presenterei del tutto nemmeno, se non dicessi che la storia della mia vocazione ha conosciuto momenti di oscurità totale, ostacoli che sembravano insormontabili e sembravano presagire che quella non fosse volontà di Dio. Non ho perso per questo la voglia di lottare e di coronare il mio sogno. Era ed è ancora una chiamata forte. Le prove che ho superato avevano di che scuotere una vocazione e di dubitare anche della Chiesa...Ho lottato quasi 10 anni per trovare l'arca benedetta che mi spalancasse le porte, con le ginocchia piegate ed il Rosario in mano. Non ho mai lottato per altre cose così tanto, forse perché quella voce che mi aveva chiamato quel giorno, era proprio quella di Gesù.
Così com'è stato possibile che io riuscissi nell'impresa, adesso Gesù farà in modo che io realizzi la mia vocazione pienamente.

domenica 18 gennaio 2009

La preghiera...


La preghiera per me è...

La preghiera è il silenzio. Immergersi nel silenzio per trovare l'infinito dei propri pensieri, mentre il sole accarezza il mio viso e mi trasfonde la sua pace. Nel silenzio il vento entra tra i rami, gioca con le foglie degli alberi.
La preghiera è il silenzio del Creato...
La preghiera è contemplazione del Crocifisso e dell'Eucarestia, è saper dire "grazie" a Colui che ci ha creato e ci ama di amore infinito. Due innamorati non hanno bisogno di scambiarsi tante parole: a volte è un gioco di sguardi intensi, di complicità e amore, un modo per esprimere alcuni sentimenti difficili da raccontare a parole.
Preghiera è saper dialogare, mettersi in ascolto di Dio e raccontare le proprie paure, sofferenze e gioie, saper lasciare le proprie strade per percorrere quelle di Dio.
Preghiera è amare, saper attingere alla sorgente cristallina di Dio.
Preghiera è saper accettare la volontà di Dio senza domandarsi il "perchè" e aver fiducia nel suo amore.

sabato 17 gennaio 2009

Preghiera



Per me la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di gratitudine e d'amore nella prova come nella gioia, insomma è qualche cosa di grande, di soprannaturale, che mi dilata l'anima e mi unisce a Gesù. Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo



Abbandonarsi nelle mani di Dio

Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, nel libro "Storia di un'anima", indicò una via sicura che avrebbe portato alla santità, la "piccola via", cioè la via dell'abbandono in Dio. L'umiltà e la semplicità della Santa nel raccontare di sé, nascondono la grande statura della sua anima. Ella infatti, visse eroicamente la Regola del suo Istituto, una delle più rigide della Chiesa. "Il Signore mi ha concesso la grazia di non farmi temere la guerra, del fare il mio dovere a qualunque costo."
Le sue parole trasudano di fiducia e amore.
Abbandonarsi in Dio vuol dire credere fermamente all'amore di Dio e lasciarsi condurre per le strade che Lui vuole farci percorrere. Quest'unione profonda si può realizzare solo se l'anima prega e vive la preghiera.

venerdì 16 gennaio 2009

Grazie

Anche oggi ho trovato un po' di tempo per lasciare la mia firma sul blog. Grazie, Seby, per i tuoi commenti. Sei molto profondo, il Signore ti ricompensi e ti doni tante altre grazie. Mi piace molto parlare con te, ne esco sempre migliore, almeno un po'!
Sì, è vero che è difficile superare le nostre imperfezioni, ma è anche vero che Dio ha strade diverse dalle nostre. Penso che si debba imparare a lasciarsi amare da Dio.
Una mattina ero risoluta ad offrire un sacrificio, la cui offerta, in realtà, avrebbe comportato solo il compimento del mio dovere in modo più corretto, ma il Signore mi ha condotto per un'altra strada. Questa strada mi ha portato al punto a cui io stessa volevo arrivare. La strada era diversa...Certo, siccome era un sacrificio non scelto da me, ma da Dio stesso, mi è costato di più e ne ho ricavato risultati più significativi. Lasciarsi amare da Dio vuol dire abbandonarsi nelle mani di chi conosce il nostro bene.

mercoledì 14 gennaio 2009

Apostasia

Stamattina avevo un attimo di tempo e nel controllare la posta elettronica mi è caduto l'occhio su una notizia che mi ha angosciato molto. I "bus atei", cioè quelli che ostentano la scritta "Dio non esiste" seguito dal commento che si crede coraggioso "non ne hai bisogno", hanno cominciato a circolare anche in Italia, per l'esattezza a Genova dove risiede il presidente della CEI. Quanti pensieri hanno affollato la mia mente! Gesù lo aveva affermato : "sarete perseguitati a causa del mio nome", ma io mi chiedo : perché tanta ostilità nei confronti di chi crede in Dio e nel Suo amore? Quando io stessa ero lontana dalla fede, non mi sfiorava nemmeno il pensiero di scagliarmi pubblicamente contro la chiesa. Ho compreso in modo più pieno l'afflizione di cui Gesù parla nelle Beatitudini. Il dolore di vedere ancora una volta Gesù oltraggiato, ha stretto il mio cuore.
Ho raccontato ad una persona ciò che sta accadendo a Genova, e questa mi ha risposto che è proprio il diavolo ad aver scatenato questa terrificante apostasia che getta l'uomo sempre di più nella tentazione di compiere delitti efferati. "Non hai bisogno di Dio?" In fondo anche socialmente la religione aiuta a non compiere atti contro la dignità dell'uomo.
Sì, è il diavolo che incita l'uomo a pensare di bastare a sé stesso. Glie lo permette Dio, per ragioni che non conosciamo, altrimenti il diavolo non potrebbe far nulla...
Il problema grosso è che la Chiesa, o almeno alcuni membri, non crede più alla presenza del diavolo, e, dai pulpiti, i sacerdoti predicano che Gesù, quando scaccia i demoni, parla semplicemente della mentalità del mondo. Non credere nel diavolo è la più grande tentazione dell'uomo. Quando il Vangelo, soprattutto quello di Luca (era medico), afferma che un uomo è stato liberato da un demonio...intende proprio liberato dal diavolo.
La risposta al male è la preghiera e credere, contro ogni speranza, che Gesù ha vinto il male e che alla fine trionferà sempre il bene. Chiudere gli occhi di fronte all'apostasia sarebbe un errore, piegare le ginocchia di fronte al Padre ed aver fede, una risposta nella speranza.

domenica 11 gennaio 2009

L'uomo è un mistero

L'uomo è un mistero: lo pensavo stamattina durante la meditazione. Una ridda di pensieri si affollava nella mia mente, tanto che fatico a dividerli fra loro. Oggi splende in un cielo azzurro intenso un sole brillante, anche se un po' freddo, che ha illuminato le profondità del mio spirito. Il primo pensiero che ha sfiorato la mia mente è stato che la vita è davvero bella, anche se difficile. Dopo, sono riandata con il pensiero alla Sacra Scrittura che, ultimamente, ho iniziato a leggere partendo dalla Genesi. Sono arrivata al capitolo 37esimo. Vicende umane, di dubbia onestà, si susseguono tracciando la storia di un popolo tribolato, storia che si delinea chiaramente il progetto salvifico pensato da Dio nei confronti dell'uomo. Affiora il desiderio dell'uomo, in modo implicito, di essere eterno, quando esso s'impegna a generare una prole immensa, cosicché il loro nome rimanga vivo nei figli, per sempre.
Gli uomini non credevano nella vita eterna. Ma ecco che leggendo, scorgo ancora dei richiami ad alcuni fatti della vita di Gesù. Soprattutto in Isacco, quando si reca al pozzo e domanda al Signore di rivelargli quale donna avrebbe dovuto prendere in moglie, rivedo Gesù che, seduto sul pozzo, attende la Samaritana venuta anch'ella come Rebecca, ad attingere acqua e le domanda di dargliene da bere.
Il Signore ha scelto l'umanità come Sua sposa. Mi sono poi soffermata sul significato più profondo di "volersi bene". Voler bene significa volere il bene dell'altro. In un'epoca in cui "si vuole" sempre, a tutti i costi, il verbo volere ha perso il suo significato forte: sta per volere con tutta la volontà, il pensiero, l'affetto..."Voler bene" vuol dire volere il bene dell'altro con tutto sé stesso. E com' è difficile volere il bene altrui quando esso si scontra con il proprio tornaconto o le proprie ferite spirituali che anelano ad un balsamo tutto materiale che non le aiuta di certo a guarire! Si può con la volontà arrivare ad amare i propri nemici, perché il volere bene, risiede soprattutto nella volontà ma Gesù ha chiarito meglio le cose, domandando di più all'uomo rispetto all'Antico Testamento che esigeva di "amare il prossimo come sé stessi" e per prossimo intendevano i familiari (si uccidevano fra loro): amare i propri nemici.
L'amore è il gradino superiore del "volere bene": significa che anche il sentimento deve essere unito alla volontà. La Parola di Dio ci interpella fin nel profondo e sembra domandar cose al di sopra delle proprie forze: certo, voler bene è più facile; voglio il bene di colui che mi ha fatto del male... ma amarlo poi...dire sempre bene, soprattutto pensare bene di quella persona...come si può...
Ancora una volta Gesù ci viene in aiuto affermando: "L'opera più grande è CREDERE nel Figlio di Dio". Ed anche credere...non è così semplice per l'uomo.
Così come il Nuovo Testamento ha rivelato in modo perfetto Dio, completando l'Antico e non abolendolo, anche noi dobbiamo rivedere la nostra storia personale, che è storia di salvezza, e riconciliarsi con il passato e completarlo nel presente.

venerdì 9 gennaio 2009

carissima amica dell'infanzia...

Mi piace quando si commentano i post che scrivo, soprattutto quando questi provocano una reazione. Spero che tu sia felice...

Ritorno alla vita

Il 2009 è cominciato ormai da 9 giorni e, tutto sommato, per me, positivamente. Si è accesa una luce nel mio cuore, la quale ha illuminato, riscaldandolo, il mio spirito. Basta superficialità! Devo sapere l'origine di qualsiasi mio sentimento, generato da situazioni e condizioni particolari. Bisogna avere il coraggio di guardare e combattere le imperfezioni, ma soprattutto alimentare la fede che rende possibile ogni cosa.

VIVERE NELL'INFINITO

Ho immerso le mie mani
nell'acqua cristallina
che scintillava
sotto la carezza del sole
Ho cercato di raccoglierne
un pugno
ma è scivolata
silenziosamente
tra le dita
Piccole gocce trascinate
dal ruscello melodioso
Le mie mani
sono rimaste bagnate
traccia dell'acqua
che nelle mie mani
trasparente è divenuta.
Pensare di poter prendere
l'infinito con le mani...
forse pazzia...
ma mi voglio tuffare
in questo mare di stelle
mentre l'infinito colora
i miei giorni
e scrive la poesia
di colui che mi ha creato
ha amato e sognato
e colorato di amore.
Sognare e pensare
i miei occhi si perdono nel blu
di una notte immensa.

giovedì 8 gennaio 2009

Viaggio nel passato

Ho riflettuto spesso sul concetto del nulla nella mia vita. Prima di nascere, non esistevo, ero immersa nella densità del nulla. Eppure la mia mente si ribella alla concezione del nulla. Sono stata generata da un atto d'amore e, un giorno, ho avuto la percezione più intensa di esistere già, anche se non fisicamente: ero nel pensiero di Dio. Dio è la mia sorgente, la fonte più alta. Sono stata generata dall'amore! Anche la natura è composta da cicli continui, così anch'io devo sottostare a questa legge e ritrasformarmi in amore. Il ruscello da cui ogni giorno mi devo abbeverare è la Parola di Dio. Essa è l'acqua che mi dona vita.
Lo spirito ha bisogno di un'acqua speciale che è l'amore. L'amore lo aiuta a crescere, a trovare un senso alla sua esistenza. Così Cristo proclama di essere l' "Acqua viva". Bisogna quindi tornare alle sorgenti della propria vita, ripercorrere il proprio passato per riconciliarsi con esso. Ho riaccolto amicizie che sembravano ormai perdute...Ho raccolto frammenti del mio passato per poter crescere nel presente. Il presente può essere visto come un'opportunità per riprendere il passato e sistemare, concludere ciò che si era lasciato in sospeso. C'è sempre un'opportunità nella vita, quella chance che ti permette di essere un po' più buono, di superare barriere ed ostacoli. Io sono una piccola goccia nell'oceano che è il mondo, ma se ogni goccia pensa di poter cambiare, tutta la terra muterà fisionomia: tante gocce infatti compongono l'oceano e, senza di esse, l'oceano non esisterebbe.
Voglio quindi essere quella goccia viva che può irrorare la terra, innaffiare una piccola pianta, donandole vita e accrescendone la linfa.

martedì 6 gennaio 2009

Epifania del Signore.

E' davvero tanto freddo. Ed è anche la prima volta che non ho visto il presepe che hanno fatto a S. P. Pazienza!
Riguardo al ritiro, dopo la teoria c'è la pratica. Devo lottare molto con me stessa : il lavoro mi svuota, mi toglie persino il desiderio che avevo di pregare. Non so perché quest'anno il lavoro ha questo effetto su di me. Vorrei superarlo ma mi sento davvero priva completamente di forze. E' da tanto che m' interrogo su questo.
Domani inizierà di nuovo la scuola e ci sarà da lavorare duro. Il brutto è che non ho le forze nemmeno di alzarmi, sembra che la malattia mi stia ormai spolpando.
Cambiando discorso, il protettore di quest'anno è san Norberto...Bho, e chi lo conosce! La virtù è quella di accrescere la fede, soprattutto nei momenti di difficoltà. La fede è un grande dono, aiuta a superare tutte le aridità, i propri problemi...Essa è come una pianticella da irrigare in continuazione, da alimentare affinché cresca sempre di più.

lunedì 5 gennaio 2009

Ritorno alla normalità

Oggi si ritorna alla normalità, sono tornata a casa mia, finalmente, e dopodomani si comincerà a lavorare. Sono stati giorni tranquilli, sereni. E' stato molto freddo, ho visto, dopo tanto, la neve. Il suo candore ricopriva le montagne...e l'ho vista fioccare, per poco, ma mi sono accontentata. Tanto basta. Ho rivisto i miei, ed anche se ho appurato che i problemi ci sono davvero e che sono destinati ad aumentare sempre di più, è stato piacevole trascorrere quei giorni insieme. Sono venute a trovarmi anche alcune mie amiche desiderose di vedermi. E' stato davvero bello. I giorni sono passati lentamente ed il 31 mi sono ritrovata a R. Durante il viaggio ho conosciuto alcune persone simpatiche a cui avrei voluto regalare la felicità. La loro tristezza dipinta sul volto, i divertimenti vani che avrebbero dovuto soffocare la sofferenza...Nonostante tutto, nonostante gli sbagli, amare la persona, perché nel suo cuore ella ha un tesoro immenso. Pensavo a quella persona con intensità, soprattutto quando la mezzanotte ha decretato la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Povera A. Non so perché sei entrata nel mio cuore e perché ti penso così tanto. Quando camminavamo per il marciapiede della stazione, io percepivo che volevi solo annegare la tua sofferenza nei divertimenti e trovare un po' di pace e serenità...e che eri consapevole che non saresti riuscita comunque a dimenticare.
Il secondo giorno del 2009, si è iniziato un ritiro di tre giorni. Sono stati giorni intensi durante i quali si è spezzata quell'indifferenza dello spirito che porta all'aridità. In realtà è il lavoro che mi stanca, che mi toglie l'energia di una vita spirituale più intensa. Non deve essere così però. Il mio deserto deve essere bagnato dalla pioggia della preghiera e così fiorire...Speriamo che questo 2009, mi porti un po' più di entusiasmo!

venerdì 2 gennaio 2009

Benvenuti allora a tutti quelli che visiteranno questo blog!

Eccomi...

Scusate nuovamente l'inconveniente, ma mi sono perfezionata nel creare blog e quindi agli inizi sono incorsa in alcuni errori. Come vi ho detto, continuerò a scrivere anche nell'altro ma, spero che saremo in due a farlo. Chi mi affiancherà è una cara persona a cui voglio tanto bene e stimo profondamente. Qualcuno ci scambia per sorelle...Un abbraccio a tutti quanti e scusate ancora il disagio.

giovedì 1 gennaio 2009

Buon Anno a Tutti!

Buon Anno a tutti, di cuore! Sono tornata da G. La vita riserva davvero tante sorprese! Durante il viaggio, mentre il treno percorreva prati e si lasciava indietro monti innevati, ho ascoltato racconti di delusioni, vite sofferte, divertimenti vani che in realtà lasciano l'amaro in bocca. A tutte queste persone auguro un felice anno nuovo!
Andiamo incontro all'infinito...