giovedì 30 luglio 2009

Preghiera


Fa', o Signore, che sappia vivere con amore la mia malattia, offrendo generosamente ogni istante...Che non cerchi mai comprensione, ma sappia donare il sorriso, anche nei momenti più difficili, superando il mio egoismo. La mia vita sia un sacrificio di lode, un olocausto silenzioso. Arda dal desiderio di portare tante anime a Te, o Signore...

martedì 28 luglio 2009

Amore incondizionato


Come avevo meditato già un'altra volta, l'opera più grande che può fare l'uomo è quella di credere. La fiducia nella Provvidenza colma le lacune della propria fragilità. Da questa fiducia nasce l'amore che con il tempo si fortifica. Da un piccolo seme nasce un grande albero all'ombra del quale tutti i fratelli trovano ristoro. La carità esige il dono completo di sé. Il messaggio del 2 luglio della Madonna di Medjugorie, incita proprio a questo, all'amore incondizionato come quello del Figlio Suo. L'amore si mostra con la fedeltà alle piccole cose e nelle contingenze del quotidiano. L'amore nasce dall'interno, se è solo composto da atti esterni potrebbe essere filantropia che non ha nulla a che vedere con il messaggio del Vangelo. Ho già parlato anche dell'aridità spirituale.. Non gustare il sapore di Dio e le sue consolazioni è una grande sofferenza ma è parte integrante del cammino interiore dell'uomo perché permette di sviluppare dentro di sé un amore sobrio ed essenziale basato esclusivamente sulla volontà e non sulla parte sensibile. E diventa anche una manna spirituale se offerta in olocausto e se si rimane, nonostante il dolore, fedeli alla preghiera. Non solo i santi che ho citato nell'articolo precedente sono stati soggetti a queste prove interiori...ma anche santi impegnati nelle opere di carità materiali come madre Teresa di Calcutta. Si dice che oltre alla notte dei sensi, sperimento la ripugnanza nel compimento delle opere di carità...e le compì ugualmente! No, non ci apparteniamo più, bisogna saper offrire ogni sofferenza...senza paura che Dio, poi, ci domandi troppo.

La provvidenza

Un altro discorso venuto a galla durante il viaggio è stato quello sulla provvidenza. Devo affermare che quelle persone mi hanno edificato notevolmente. Si parlava di problemi economici e loro osservavano: "I soldi vanno e vengono e nelle difficoltà economiche più gravi, è sempre giunto un aiuto da chissà dove." Che bella testimonianza! La provvidenza nasce da una fede schietta, pura, nell'amore di Dio verso le creature. E' un affidarsi a Lui in modo totale, gettando in Lui ogni affanno. Dio infatti non provvede solo al corpo ma anche allo spirito. Avendo fede nella provvidenza, si vive nella pace senza che nulla ci turbi.

lunedì 27 luglio 2009

Passa anche luglio

I giorni seguenti al mio ritorno a Roma sono stati confusi, pieni di impegni e, nello stesso tempo, intrisi della sensazione di non aver concluso nulla. Anche riguardo ai blog ho passato momenti di confusione: come avrete notato non sono stati aggiornati con la stessa assiduità del periodo che ha preceduto il mio ritorno a Genova. Dopo aver saputo che rimango qua, ho cominciato ad ordinare la stanza, i vari cassetti, l'armadio. Sono riuscita quindi ad ordinare anche il mio tempo: quello da dedicare agli altri, alla scuola, ai blog...Quello della preghiera era già ordinato! Sono contenta di essere tornata! Non essendomi ancora organizzata, non sono riuscita a soffermarmi su nessun argomento in particolare. Mi torna alla mente un discorso intavolato fra i miei compagni di viaggio. Finalmente non ero sola...Il discorso è cominciato perché una signora ha raccontato di una battuta infelice di un prete dalla quale trapelava un certo dubbio sull'esistenza dell'aldilà. Qualcuno ha commentato: "Ma come, ci credo io e lui che è un prete..." In fondo anche tanti mistici sono passati per la cosiddetta notte dei sensi, come san Giovanni della Croce, santa Teresina di Liesieux e tanti altri. Quest'ultima fu poi sconcertante nell'affermare che di fronte al suo sguardo si era innalzato un muro che non le lasciava intravedere il "cielo" e che, nelle sue poesie, cantava ciò a cui anelava e non quello che sentiva realmente. I dubbi le si erano insinuati nella mente con una potenza tale che non sapeva più se esisteva davvero un paradiso. Per chi ha dato la vita a Dio questo è un dramma. E' come se una sposa un giorno si accorgesse che ha avuto un'allucinazione e colui che ha sposato non esiste se non nella sua mente. Qua sono in gioco tanti valori, tra i quali l'interrogativo più grande dell'uomo: l'eternità. Troppe volte, passato l'entusiasmo iniziale, il cristianesimo rischia di diventare una struttura moraleggiante o fatta di soli doveri. Il Cristianesimo ha un'anima che la vivifica ed è Cristo, cioè l'amore. E' l'amore che deve trapelare dai comportamenti. L'abito è espressione dell'amore che vivifica il cristiano e non solo dei doveri che deve imporre: Gesù viveva in mezzo ai peccatori e li amava. Non so se mi sono spiegata, spero di non venire fraintesa.

sabato 25 luglio 2009

Una lettura interessante

Negli ultimi giorni che sono stata a Genova, ho letto la vita di una mistica francese a me sconosciuta: Marthe Robin. Poche pagine, sono arrivata nemmeno alla metà. Una vita umanamente tormentata, dilaniata da una malattia debilitante al massimo. Sono esempi edificanti per questi tempi ammalati di perfezionismo e non di perfezione, tempi in cui la salute fisica è molto importante, l'efficienza esaltata al massimo grado. Dio non la pensa come noi, Egli non guarda le apparenze ma il cuore. Marthe seppe offrire la sua sofferenza con gioia e generosità. Ella non parlava quasi mai di sé, o meglio, non si lagnava mai. Paralizzata in un letto, Marhe sapeva attirare qualsiasi anima ed indirizzarla a Dio.

giovedì 23 luglio 2009

Ciao a tutti!!!

Eccomi! Sono tornata! Stamattina ho inserito i vari articoli che ho scritto durante la mia assenza...Il buon Dio ha voluto anche che non venissi trasferita...e quindi, se tutto va bene, potrò continuare a scrivere in queste pagine...anche se avrò molto più da fare...Allora, un saluto a tutti...

mercoledì 15 luglio 2009

Passato - presente - futuro

Continuo a scrivere, ad occuparmi del blog: piccoli articoli che poi inserirò quando ritornerò. Ho tanto tempo per pensare, meditare. In questo presente mi riconosco nel mio passato che a volte mi si ripresenta in modo comico e strano e intesse la trama dell'oggi. Di fronte al mio sguardo sfilano vie note che si perdono nel mio vissuto. Sento il bisogno di Dio, di immergermi nel dedalo dei miei pensieri e sentimenti e, mentre osservo il mare la mia mente rimane muta. Ma che cos'è in fondo la nostalgia, questo strano sentimento che lascia il cuore ricolmo di un desiderio che non ha nome? Penso che l'uomo non abbia nostalgia di un passato che agli occhi della sua mente, mutati dal passare del tempo, appare come riflesso nello specchio del presente. Penso che la più grande nostralgia, a cui l'uomo non riesce a dare un nome, è solo una ed è quella di Dio. La nostalgia è un vuoto di cui si avverte la presenza dentro il cuore, forse di un passato? Forse di un futuro da raggiungere? Forse ardisco troppo nell'affermare che la nostalgia è il desiderio di Dio, l'unico che possa riempire quel vuoto indefinibile che si ha nel cuore e ci procura una certa tristezza di fronte allo scorrere del tempo. Dio è quella sorgente che allevia qualsiasi nostalgia e riempie il vuoto che si avverte dentro il proprio cuore.

giovedì 9 luglio 2009

Ricerca di silenzio e preghiera

Passeggio silenziosamente mentre il sole tenta di far capolino con i suoi raggi brillanti, tra la bambagia di alcune nuvolette chiazzate di nero, immerse in un cielo turchese. Le macchine sfrecciano e riempiono con i loro lamenti la città che si va svegliando sempre di più. Rientro in me stessa, mentre cammino anch'io verso la Chiesa dove riceverò il mio Signore. Immersa nei miei pensieri e nella mia solitudine, riscopro un silenzio profondo e grande. Come sarebbe bello mantenere questa pace costantemente! Scopro che il mio spirito è sempre più assetato di Dio ed è come quella barchetta che navigava nella bonaccia, senza più vento e onde alte, perchè al timone di essa vi era Gesù. Se permetto che tu salga nella mia barchetta, essa navigherà sempre nella bonaccia. Sì, il mio spirito desidera essere forte, non farsi sradicare da niente dal suo amore per Cristo.
Dal silenzio del mio cuore nasce allora, spontaneamente, il bisogno di pregare, di stare in continuo contatto con il mio Dio, in ogni cosa che compio. E nella preghiera, mentre il mio sguardo si posa in uno scorcio in cui s'intravede il mare scintillante, la mia mente segue i suoi pensieri che corrono verso l'infinito...o meglio l'eternità della vita. Come ci si agita per tante cose mentre scordiamo che siamo in viaggio verso l'eternità, che solo questa conta... e che il cuore umano è plasmato solo per essa!

sabato 4 luglio 2009

Pellegrinaggio alla Guardia

Primo sabato del mese: è stata casuale la scelta del giorno, ma è capitata, come si suol dire, a fagiolo! La Madonna: Maria dovrebbe essere la speranza di ogni cuore che cerca Dio, il porto sicuro dove approdare, difendersi dai marosi violenti della vita. Il santuario veglia sulla città, dall'alto sulla vetta, come dice l'inno. Ancora una volta il mio cuore anela a riposare sul suo, affidarle i dolori più profondi, ma anche le speranze più sconfinate che vanno oltre la sofferenza umana. Erano le 7.00 e la città sembrava svegliarsi appena: alcune nuvole si addensavano sulle cime dei monti che, incatenati fra di loro, a nord si perdevano oltre l'orizzonte della nostra vista e a sud si tuffavano nell'immensità del mare che, quel giorno, era simile ad una tavola, offuscato dall'umidità. La pace ed il silenzio avvolgevano ogni cosa, in un abbraccio caldo ed affettuoso. La gioia che ha sfiorato il mio cuore era ineffabile. Non si va mai senza nulla dalla Madonna... Il bambino piccolo, vive del contatto con la mamma, assapora ogni suo sorriso...Così dovrebbe essere il rapporto con la propria Mamma celeste, fatto di sguardi, silenzio, pianti e sorrisi...
La mia speranza è grande ed il mio cuore si è dilatato al suo cospetto... Ogni guerra può morire nella speranza verso Maria, per questo il demonio la odia tanto. Maria mi ha abbracciato ancora una volta e mi ha lasciato nella pace infinita.