giovedì 10 agosto 2023

Perdere la vita per Cristo

 Oggi è la festa di san Lorenzo, martire, e il Vangelo di oggi ricorda:

"Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna."

Cosa significa che uno deve odiare la propria vita? I cristiani devono essere tristi? Eppure in più parti, Gesù afferma che bisogna essere felici! Cosa significa allora?


La vita vera è quella offerta per amore di Dio: è la pienezza della vita. Chi infatti ha vissuto una vera vita cristiana ha saputo valorizzare ogni istante per amore di Dio e del prossimo, sperimentando una gioia genuina, anche noi momenti di forte sofferenza. Infatti, chi ama la vita e il suo significato profondo, desidera la vita eterna, perché vive già su questa terra il Cielo e l'appartenenza a Cristo.

lunedì 7 agosto 2023

Vangeli diversi

 Stamattina alla messa, sono stata molto attenta alla lettura del Vangelo perché volevo utilizzarlo per strada come oggetto di meditazione. Il prete ha letto quello della moltiplicazione dei pani. Gesù si preoccupa delle folle accorse per ascoltarlo e risponde agli apostoli: "Voi stessi darete loro da mangiare".

Due aspetti molto importanti, fondamentali: prima di tutto la sollecitudine, l'attenzione di Gesù verso i bisogni della folla. Sono bisogni materiali, ma primari: il cibo serve per stare in piedi, per vivere. Se Gesù è preoccupato e interviene sui bisogni fisici di coloro che l'hanno seguito per ascoltarlo, lo sarà anche per la loro anima e provvederà affinché essa riceva tutto ciò che le è necessario per compiere il suo cammino verso il Padre. Siamo deboli, senza di Lui non possiamo far nulla. Abbiamo tante ferite dovute al nostro passato, tanti fardelli da portare, che a volte diventano davvero pesanti. Delle ferite rimangono le cicatrici, a volte Dio non le guarisce, ma ci dà la grazia di superarle guadagnando così tanti  meriti. Abbiamo bisogno di Lui. Il superamento delle nostre ferite ci dona la felicità.

Il secondo aspetto è l'invito che Gesù fa agli apostoli: "Voi stessi darete loro da mangiare". Gesù dà il potere agli apostoli di intervenire sui bisogni del popolo, della folla. Gli apostoli non possono fare nulla senza il suo intervento, ma, in effetti, anche loro hanno individuato i loro bisogni. Attraverso l'intercessione, possono ottenere la soddisfazione di queste esigenze impellenti.La presenza di Gesù è fondamentale.

Ad un certo punto, siccome la memoria abbisogna di essere stimolata, mi appresto a riguardare il vangelo di oggi e con sorpresa noto che è quello della tempesta... Dio ha voluto che meditassi su quell'altro vangelo, Dio segna e dà ciò che l'anima ha bisogno in quel momento. 



mercoledì 2 agosto 2023

I Credenti e le risposte

 Tempo fa, su Facebook, mi imbattei in un articolo di un giornalista in cui affermava che non si accontentava della risposta dei credenti sull'origine del mondo, ma che si fidava di chi, invece, non forniva risposte di alcun tipo. Capisco il suo discorso, anch'io tanto tempo fa mi domandavo mille cose delle quali non avevo risposta. Nella vita bisogna cercare alcune risposte, non si può andare a tentoni, perché prima o poi potremmo cadere nel burrone della disperazione, del non -  senso della vita e la depressione che ne conseguirebbe, non avrebbe cura. La fede è la conseguenza di un incontro, anzi, dell'Incontro con la I maiuscola. Chi non ha avuto quest'incontro, non riuscirà mai a capire il credente. C'è chi frequenta la Chiesa per tradizione, perché gli è stato insegnato, ma c'è anche chi, come san Paolo, ha incontrato Dio realmente. Il vangelo di san Luca racconta l'episodio dei due discepoli di Emmaus. È una pericope molto bella che narra dei due discepoli, quindi persone che avevano ascoltato l'insegnamento di Gesù in vita, che lo avevano seguito, che avevano visto i miracoli, che si recavano ad Emmaus. Erano stanchi, afflitti per tutto quello che era accaduto a Gesù... "Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele, con tutto ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute". E... aggiungo io... non è accaduto nulla, siamo ancora qua, schiavi dei Romani, di noi stessi. Nulla di nuovo... 


Gesù si era accostato a loro chiedendo che cosa era accaduto. I discepoli non lo hanno riconosciuto, ma al momento della spiegazione di Gesù dei fatti accaduti, essi hanno sentito che qualcosa dentro di loro si era mosso: "Resta con noi, perché si fa sera". Allora il Signore si ferma a casa loro e spezza il pane per loro. È proprio in quel momento che i discepoli lo riconoscono, nello spezzare il pane, un gesto che Gesù faceva spesso in vita. 

I due discepoli non hanno riconosciuto subito Gesù, c'è stato un cammino graduale verso casa, un incontro speciale che ha svelato loro il mistero della Passione, Morte e Risurrezione. Chi non ottiene questa grazia, non comprenderà mai le risposte che il Cristiano si dà. E noi abbiamo bisogno di alcune risposte fondamentali, altrimenti continueremmo a vagare in quel buio insidioso che potrebbe diventare una trappola mortale. Alcune cose rimarranno avvolte da un velo, anche per il cristiano e qui si mette in gioco la fede. Vivere di fede, è fidarsi di Dio.

Comunione dei santi

 Quando ci si avvicina a Dio, si desidera che anche gli altri sperimentino la grandezza e bellezza di Dio. È quel tesoro nel campo, quella dramma cercata disperatamente e finalmente trovata, per cui si desidera fare festa insieme a coloro che stanno accanto a noi, ma non hanno conosciuto la bellezza di Dio. È la gioia dell'incontro con Dio, con una Persona viva e vera. Chi non ha ricevuto la grazia dell'incontro con Dio, si domanderà sicuramente come mai uno può incontrare Dio che è invisibile. Eppure, chi ha incontrato Dio, ha vissuto un  momento di pienezza durante il quale ha sentito sensibilmente la Sua presenza. La gioia di tale incontro è talmente grande che si desidera raccontarla. 

Quando si vedono delle persone che non credono o che appartengono alla Chiesa e non ne condividono le idee, si desidera profondamente che esse sentano anche solo per un istante la presenza concreta di Dio. Cosa fare in casi in cui la persona in questione è lontana da Dio? Chiaramente noi non possiamo vedere dentro l'anima di questa persona, ma Dio sì. Dobbiamo semplicemente affidarla a Dio, Lui saprà cosa fare e offrire per lei dei sacrifici. Esiste un grande tesoro datoci dalla Chiesa: la Comunione dei Santi. Attraverso di essa, le nostre preghiere faranno tanto bene a quell'anima bisognosa e le conquisterà il paradiso!



Dio è il Tutto

Siamo davvero piccoli davanti a Dio, con i nostri sbagli, i nostri limiti, la debolezza fisica e spirituale... 
Più ci avviciniamo a Dio, più ci accorgiamo di quanto siamo imperfetti. La sua luce illumina gli interstizi della nostra anima, svelando le nostre piccolezze. Allora ci accorgiamo che con le nostre sole forze non riusciremmo mai a diventare perfetti nell'amore come Lui ci vuole, che solamente Lui può darci la forza e la grazia per praticare la carità. 
Questo pensiero non deve scoraggiarci: abbiamo un Dio che ha donato la sua vita sulla croce per noi. Lui solo sa qual è il nostro bene. Dovremmo abbandonarci in Dio, al suo volere, perché lui è onnisciente.