venerdì 29 giugno 2012

Non come i preti

Un altro video presentava la predica di un laico appartenente ad un gruppo carismatico. Un commento di una cattolica, appartenente anch'essa ad un movimento carismatico, recitava così: "Bravissimo, non è come alcuni preti"... tristezza! I preti hanno il "potere" di trasformare il pane e il vino in corpo e sangue di Cristo, quanto grande dovrebbe essere il loro entusiasmo!

mercoledì 27 giugno 2012

I video di Medjugorie

Ho cercato alcuni video di Medjugorie su Youtube: mi sembrava impossibile, visto le numerose testimonianze degli eventi straordinari, che non mettessero nulla su Youtube, con la tecnologia odierna. Ed infatti ecco alcuni video testimoni di quegli eventi prodigiosi: il sole che cambia colore e un'apparizione della Madonna durante la Comunione del 25 settembre 2011. La descrizione del video era sintetica, una sola frase che trasuda di tutta la sorpresa dell'esperienza vissuta, della sua intensità, forse anche inaspettata. Dobbiamo ricordare che, come a Lourdes, non vanno solamente i credenti ma gli scettici e i curiosi... E quanto maggiormente ne escono colpiti! La frase era questa: "E poi c'è ancora chi non crede!"
Tutto bene se sotto non ci fossero stati alcuni (la maggior parte) commenti offensivi. La cosa che mi fa rabbia è soprattutto il fatto che hanno guardato apposta questi video... allora un certo interesse c'è.
Io, di solito, vado a vedere video il cui contenuto m'interessa, poi, può capitare che m'imbatta in qualcuno di questi di cui non m'importa minimamente. Quindi, che tipo d'interesse c'è? A che livello? Curiosità, oppure il semplice gusto di rivelare il proprio disprezzo? Sì, perché l'utente non si limita a guardare, ma commenta.
Tra questi nel voglio commentare uno perché riproduce un po' i grandi interrogativi dei non credenti, scettici soprattutto dinanzi alla Chiesa. Questo commento diceva all'utente di non perdere tempo nei discorsi moraleggianti ma di sostenere e approvare i diritti degli omosessuali.
Un commento rabbioso che non fa altro che sottolineare lo smarrimento dei nostri contemporanei di fronte alla legge della Chiesa.
Il non credente, soprattutto colui che non accetta la Chiesa come Istituzione, desidera da essa il riconoscimento di atti contrari alla sua legge; non riesce a comprendere il legame tra Cristo e la Chiesa. Certamente è molto difficile accettare e riconoscere nella persona del Papa o dei sacerdoti il mediatore tra Dio e l'uomo. Non è, però, una cosa inventata da Gesù o da san Pietro, perché quel giorno gli girava così! Se andiamo a vedere fin dall'Antico Testamento Dio sceglie degli uomini come intermediari: non ha mai parlato all'intero popolo direttamente. Il Nuovo Testamento che completa e perfeziona il vecchio svela che la chiave di lettura di tutto è l'amore infinito del Padre, il quale si rende manifesto e concreto con la donazione della propria vita attraverso lo Spirito. Non cambia la sostanza del peccato: il peccato rimane tale, anzi, la venuta di Cristo ne aumenta la gravità. Il mondo segue una legge intrinseca che è quella della natura. Ci sono certe leggi che il mondo e lo stesso universo devono seguire. Non sgarrerebbero per nessuna ragione e quando qualche elemento della natura non segue quelle leggi, ecco che si risolve in un'anomalia, una bizzarria. Sebbene l'uomo con i suoi interventi abbia rovinato l'ecosistema, la natura cerca di reagire ripristinando le sue leggi, cercando di porre una toppa laddove l'uomo ha prevaricato. Ecco perché rovinare la natura è un peccato grave. Forse chi non ha dimestichezza con il Catechismo lo ignora. Il credente crede che il mondo sia creato da Dio e quindi pure le leggi che lui segue sono create, volute da Dio. Dio ha creato due tipi di sessi per la conservazione della specie. L'istinto rimane quello di moltiplicarsi, la natura vuole questo, quindi, ogni cosa che esula da questo è "fuori legge". Nessuno giudica gli omosessuali, ma non possono pretendere che la Chiesa vada contro se stessa, così come non potrebbero pretendere che piova al contrario, visto che la legge della gravità esige che l'acqua cada dall'alto verso il basso... Non abbiamo mai pensato di dire alla pioggia di fare il contrario, altrimenti moriremmo di sete, e parliamo delle stesse leggi della natura! 

lunedì 25 giugno 2012

L'importanza della testimonianza

Una riflessione un po' strana ma molto importante per ciascun cristiano. "Dare il buon esempio": sembra una frase appartenente al passato, ad un lontano passato, eppure può avere la freschezza genuina del presente. E...davvero, più si medita e si riflette su com'è la situazione del mondo d'oggi, più si riscontrano le grandi incongruenze, inconsistenze e contraddizioni che lo agitano. Questo mondo afferma l'unicità della persona che viene stabilità dalla propria esperienza passata. L'unicità e i bisogni della persona, sono, però, talmente esasperati che hanno generato un individualismo nocivo il quale ha promosso un egoismo che soffoca e dà la morte. Nessuno deve dipendere da nessuno e, mentre si afferma orgogliosamente questo, ecco che nascono varie dipendenze che frastornano: televisione, internet, cellulare, droga, alcool, sesso...

Vizi nati dall'individualismo e dall'esigenza che si è creata da quel vuoto il quale non si può affatto riempire dall' "io" tanto osannato e ingombrante, ma che con la sua mole non riesce a soddisfare di certo tutti i bisogni dell'uomo. Ma la contraddizione più profonda è che, in realtà, anche se il mondo cerca di affermare la libertà di pensare, si seguono in massa alcune mode risultanti deleterie. Sì, sono grandi incongruenze che lacerano il mondo di oggi. Proprio questo mondo ha bisogno di testimoni credibili, che sappiano vivere coerentemente il vangelo. Non è di certo facile, ma deve esserci una tensione costante della persona, un atteggiamento sempre più crescente di fede. Karen Blixen, nel suo libro autobiografico, "La mia Africa", racconta di un indigeno messosi a servizio nella sua casa. Si rivelò un servo eccellente, capace nel suo lavoro ma, ad un certo punto domando a Karen di andare nella capitale, a Nairobi, per mettersi a servizio di un maomettano. Karen cercò di convincerlo a rimanere, ma alla fine il servo confidò che si era messo al suo servizio solamente per vedere come una cristiana viveva. Adesso voleva vedere come un maomettano viveva, quindi decidere quale religione abbracciare. Questo episodio, realmente accaduto, la sa lunga in fatto di testimonianza...

E' con dolore che nel cercare su Youtube dei video su Medjugorie, ho letto alcuni commenti davvero offensivi riguardo alla Chiesa, ma, se non altro, richiamano a vivere con più coerenza la propria vocazione cristiana. E' pur vero che anche se vedessero Gesù Cristo in persona, non riuscirebbero a credere ugualmente! Nonostante ciò ci sara qualcuno che crederà...

sabato 23 giugno 2012

Il dolore

Un'ennesima testimonianza, quindi su come un'esistenza impregnata di dolore, possa diventare un vero e proprio inno alla vita. Abbiamo bisogno di queste testimonianze in  questo mondo che inneggia una cultura di morte, che sottolinea come sia importante essere belli fuori, perfetti, senz'alcun difetto. Il Signore sceglie questi testimoni e ultimamente sembra che pullulino: Chiara Badano, Benedetta Bianchi Porro, Daniela Zanetta ed anche Chiara Corbella che è la più recente e che ha fatto parlare i giornali più importanti.

Chiara Corbella ha testimoniato con la sua esistenza che la vita va difesa fin dal grembo materno. Pur sapendo che avrebbe generato due bambini malformati, Chiara ha avuto il coraggio di portare avanti le gravidanze dopo le quali ha dovuto affrontare la morte dei figli. La sua serenità ha avuto qualcosa di celestiale, niente di umano: la sua determinazione nel portare avanti le gravidanze, pur sapendo che ciò che stava nel suo grembo era destinato a soffrire e ad affrontare la morte è una chiara protesta e condanna dell'aborto. Chiara, infatti, in una testimonianza afferma che, senza aver abortito, può ricordare con serenità intensa la nascita del figlio, nonostante esso sia stato chiamato immediatamente all'eternità: nessun rimpianto.... Alla fine, per difendere la vita del suo ultimo figlio, Francesco, Chiara, pur sapendo di essere ammalata di cancro, rinvia le cure per non danneggiare il feto e così scrive la sua "condanna a morte", ma si assicura l'entrata nell'eternità.
Sì, abbiamo bisogno di tali testimoni. Non si può tacere l'incontro con Dio! Giovani esistenze votate completamente a Dio.... Allora, chi può ancora dire che la generazione dei giovani di oggi è bruciata???
Il Signore sembra voler comunicare al mondo che nonostante le brutture che avviliscono e scoraggiano, c'è del bene che rimane nascosto ma poi è pronto a scoppiare, a dare testimonianza.... Come per dire: i giovani di oggi non hanno tutti del marcio!

Una vita spesa per amore

Dio non chiede a tutti cose straordinarie, cioè fondare istituti o qualcosa del genere, domanda "solamente" di vivere la propria vita con amore, accettando di vivere le gioie e le sofferenze che si presentano ogni giorno. Certamente, bisogna santificare la quotidianità, non lasciarla nella banalità di un vivere quieto e piatto... e per santificarla, ci vuole l'aiuto di Dio, dello Spirito Santo.

Ultimamente sono emerse figure straordinarie, di giovani donne appartenenti al movimento dei Focolarini fondato da Chiara Lubich, che hanno saputo fare della loro breve vita un inno all'amore di Dio. Abbiamo già ricordato Chiara Badano, ma c'è un'altra figura forse non troppo conosciuta eppur così straordinaria: Daniela Zanetta.

Daniela Zanetta, nata a Maggiora in provincia di Novara, è affetta da una malattia incurabile: l'epidermolisi bollosa, una malattia della pelle che le provoca continue lacerazioni che vanno medicate... Ed infatti non c'è altra cura se non questa: sottoporsi ogni giorno a tre ore di medicazione. 
Eppure, nonostante la malattia, Daniela sa fare della sua vita piena di dolore, un inno all'amore di Dio. Ella difende la vita e per questo motivo, scrive una lettera accorata contro l'eutanasia, tema affrontato da alcuni medici. Daniela è impegnata anche nella sua parrocchia come catechista: tiene che quelle piccole anime crescano nell'amore di Dio. Vivere la propria vita con amore ed intensità ha il potere di cambiare il mondo, dobbiamo crederlo!

lunedì 18 giugno 2012

Padre Nostro


Un video molto bello trovato su youtube mi ha fatto riflettere. Forse, alcune volte si recitano le preghiere automaticamente, come se fossero delle semplici filastrocche. Non lo sono e non lo devono assolutamente diventare. La preghiera deve entrare nella vita e, viceversa, la vita deve entrare nella preghiera. Si devono portare a Dio le proprie debolezze, laddove le preghiere non coincidono con la vita: si deve affidargli le difficoltà, affinché Lui sappia come mutarle. Il video proponeva una meditazione proprio sul Padre Nostro. Attraverso immagini appropriate, l'autore immaginava la recita del Padre Nostro fatta da una persona comune. La preghiera inizia: Padre nostro... Il Signore interrompe subito l'orante, domandandogli se sapeva che cosa intendeva dicendo quelle due parole. Non si dice infatti Padre mio, ma nostro. Vuol dire che devo considerare gli altri come fratelli e qui il discorso si fa ampio... Che cosa significa questo, se non comportarsi con gli altri come si farebbe con i parenti più stretti? Queste due semplici parole, Padre nostro, sono la sintesi del discorso di Gesù sulla carità: chi è il mio prossimo? Tutti possono essere il mio prossimo! Gli ebrei intendevano come prossimo solamente i parenti... Quindi bisogna trattare gli altri come parenti e parenti stretti! Nessuno, nemmeno chi ha ricevuto il torto più grande, tranne forse qualche eccezione, parla male della propria madre. C' è un qualcosa d' inconscio nei figli che tende a far sì che essi giustifichino sempre papà e mamma, tanto che alcune violenze, pure gravi, spesso rimangono racchiuse nei confini angusti di una casa priva del necessario: l'amore.
L'amore, nell'Antico Testamento, era limitato ai familiari, seppur ci siano degli esempi straordinari di amicizia e perdono. Gesù ha ampliato quei confini insegnando ai propri discepoli a pronunciare due parole essenziali: padre nostro. Tutti sono diventati fratelli e quindi, non dovremmo mai offenderli ma difenderli, come faremmo con un consanguineo. Spesso e volentieri si desidera il bene dei propri parenti, sebbene, purtroppo, ci possano essere delle eccezioni. C' è un rapporto di protezione, senz'alcun antagonismo o desiderio di vendetta. Ovviamente partendo dal decalogo: Ama il prossimo tuo come te stesso. Ecco perché Gesù afferma di non voler abolire la legge e i profeti ma darne il compimento: senza il primo comando di amare il prossimo, cioè i parenti, come se stessi, non riusciremmo a capire il messaggio evangelico e la preghiera stessa del padre nostro.
Un altro aspetto che induce alla riflessione, per il modo in cui viene proposto nel video e la parte che recita: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”
Molto bella e riflessiva la parte che tratta questo argomento così delicato e difficile da realizzarsi nella vita. Pronunciamo queste parole con leggerezza, senza penetrarne il senso. Chiediamo a Dio di perdonarci nella stessa misura con cui perdoniamo agli altri. Gesù, nel video, a queste parole interviene domandando all'orante se sa che cosa sta chiedendo. Con entusiasmo egli risponde affermativamente, ma Gesù interviene nuovamente ricordandogli che deve perdonare pure a quel fratello che l'ha calunniato e gli ha fatto tanto male. L'orante porta nella preghiera la sua incapacità nel farlo e che nella vendetta egli troverebbe la sua serenità. Gesù gli fa comprendere che, se dovesse far giustizia al suo nemico, sarebbe costretto a farla anche con lui stesso. È profondamente vero: se si invoca la giustizia sugli altri, Dio deve farla pure con noi stessi! E se scandagliamo il terreno della nostra coscienza, ci accorgiamo che, se dovesse far giustizia anche con noi, dovrebbe incenerirci! 

giovedì 14 giugno 2012

Eucaristia

Nell'Eucaristia vi è la presenza reale di Gesù ed è per tale motivo che i santi ne avevano una devozione spiccata. Un tempo per riceverla si necessitava del permesso del confessore: si possedeva una cautela eccessiva che fece sospirare santa Teresina: "Non è per rimanere nel ciborio che Gesù ha lasciato il cielo..."
Adesso la gente diserta il Confessionale e compone lunghe file per ricevere la Comunione. Chissà se si pensa a chi si sta andando a ricevere! Già è difficile per chi desidera riceverla con fede, riflettere seriamente sulle proprie disposizioni interiori e se davvero in quell'istante si crede alla reale presenza di Gesù nell'Eucaristia, figurarsi chi ci va semplicemente senza riflettere facendo la file come quando si va alla posta!
Alcuni atti devono essere rivisti pure da coloro che hanno dimestichezza con le cose spirituali, come ad esempio la genuflessione...
E' un atto di adorazione che va fatto con motivazioni profonde. Chi tralascia di farla per motivi futili, deve interrogarsi seriamente se crede davvero. Proprio in questi giorni, su Radio Maria,  ho ascoltato casualmente una frase su questo argomento: "Chi non sa inginocchiarsi davanti all'Eucaristia, ha già comunicato di non credere in Lui".

venerdì 8 giugno 2012

Lo Spirito Santo? Una persona!

È una Persona! Non è solamente una cosa astratta. Nel “Credo” affermiamo che procede dal Padre e dal Figlio. Agisce con il Padre e il Figlio, è della stessa sostanza del Padre e del Figlio, ma è ben distinto da loro. La Trinità Santissima si può paragonare precisamente all'acqua. L'acqua, fonte della vita, può presentarsi in tre stati differenti, senza mutar per questo sostanza e, pur non mutando sostanza, assume funzioni diverse per ciascun stato. L'acqua, infatti, può essere allo stato liquido e serve per dissetare gli esseri viventi e irrorare la terra; allo stato solido, ghiaccio, serve per mantenere il freddo; allo stato gassoso, per formare le nubi e quindi per preparare nuovamente la pioggia.

giovedì 7 giugno 2012

L'azione dello Spirito Santo


L'azione dello Spirito Santo è per lo più silenziosa e bisogna rivalutarla, darle la giusta importanza. Sono sorti numerosi gruppi carismatici che, talvolta, esagerano nella loro manifestazione. Lo Spirito Santo dà il dono delle lingue, delle guarigioni miracolose, ma è pur vero che la sostanza di tutto è l'amore. Senza questo, ogni cosa perde sapore. Lo ricorda san Paolo nell'inno alla carità. Inoltre, pure Gesù nel vangelo, parlando di Giovanni il Battista, distingue nettamente missione e santità.
A prescindere da questo, i gruppi carismatici hanno il grande merito di riconoscere lo Spirito Santo come Dio e come tale bisogna adorarlo alla stregua del Padre e del Figlio.
Tale grave dimenticanza forse è sempre dovuta al fatto che noi, come uomini, abbiamo bisogno di segni concreti. Il Padre lo si rappresenta come un uomo attempato, con la barba lunga, pieno di sapienza. Per il Figlio, abbiamo ancor meno problemi, seppur rimanga la questione eterna dei capelli biondi o neri, degli occhi celesti o marroni. Con lo Spirito Santo, cominciamo ad avere un po' più di problemi, eppure si è manifestato fin dalla Creazione, è Lui che ha fatto sì che Gesù s'incarnasse in Maria. Al momento del Battesimo di Gesù, Egli si rende visibile sotto forma di colomba, un simbolo, invero, assai efficace. Significa purezza, semplicità, offerta, pace. Come tutte le cose astratte, sebbene noi viviamo prevalentemente di queste, sono difficili da adorare.
Il momento della Pentecoste, lo Spirito prende forma di lingue di fuoco.
Il fuoco divampa repentinamente. Questa è una delle sue caratteristiche. È un sollievo quando scalda. Purifica e fonde i metalli rendendoli malleabili.
Quindi, come tutte le cose astratte facciamo fatica a raffigurarcelo. Ma, un esempio semplice semplice, comprensibile a tutti: l'ira non si può né vedere né toccare, eppure i suoi effetti si vedono... Così è dello Spirito Santo.

mercoledì 6 giugno 2012

Le Briciole: Spirito Santo


È passata da poco la solennità dello Spirito Santo. Per quest'occasione ho ricevuto da Carla Zichetti, genovese e fondatrice del movimento delle Briciole, un libretto che raccoglie tutte le conversazioni sullo Spirito Santo tenute dal Cardinale Angelo Comastri. È il grande dimenticato, non si parla tanto di Lui, eppure fa parte della Santissima Trinità, è il Paraclito, il Consolatore...
Ma, penso, che il termine Consolatore, non debba essere solamente inteso come Colui che ci solleva dalla sofferenza, dandoci una pacca vigorosa sulla spalla dicendoci: “Coraggio!”.
Sì, anche questo, ma è pure Colui che ci consiglia, che ci dice come dobbiamo agire per rimanere in Gesù.  
Lo Spirito Santo è Dio, è l'Amore che unisce il Padre al Figlio, ma è pure Colui che unisce la Chiesa a Dio. Lo Spirito Santo è Amore, ed è qualcosa di più di quello umano; la vita cristiana, è quindi divina in quanto in essa agisce lo Spirito Santo che è Dio.
Il libretto illustrava taluni atteggiamenti dettati dallo Spirito Santo che non avevano nulla di straordinario se non nella purezza dell'amore con cui si devono compiere. Alcune Briciole sono addirittura impossibilitate a muoversi, ma sono l'anima del movimento, perché offrono con amore la loro sofferenza. Il cuore della Chiesa, come diceva santa Teresina, è l' Amore, è lo Spirito Santo, perciò vivendo nell'amore si entra nel cuore di Dio. Per cui, facendo ogni cosa con amore si entra nel cuore di Dio... Ma deve essere un amore speciale. Sorridere a chi ci è antipatico, fare un piccolo favore, scrivere una lettera, telefonare a qualcuno che è solo, sono piccole azioni, ma se compiute nello Spirito Santo, ci fanno entrare, appunto, nel cuore stesso di Dio. E come Dio, lo Spirito Santo fa miracoli. Il più grande miracolo? Quello di liberarci dalle catene del nostro egoismo che s'insinua nei recessi della nostra anima senza che noi ce ne accorgiamo... Purtroppo... Egli ci assolve, ci scioglie dai nostri peccati e, nelle nostre cadute, ci rivela la grande misericordia di Dio.

martedì 5 giugno 2012

Il cuore di Dio


Il cuore di Dio. Giugno, mese dedicato al Cuore di Gesù. Ma qual è e com'è il Cuore di Dio? Secondo la mentalità orientale, il cuore era la sede dell'anima. Adesso sappiamo che l'organo che governa tutti gli apparati è il cervello, tuttavia, ogni sentimento, ogni sensazione, si ripercuote senza dubbio nel nostro cuore. Non abbiamo cambiato modo di dire: “ti amo con tutto il cuore” con “Ti amo con tutto il mio cervello!”.
Di solito il Cuore di Gesù è rappresentato da una fiamma, coronato di spine, sormontato da una piccola croce.
Il cuore di Gesù è un cuore ardente d'amore, desideroso di unirsi al Padre nella preghiera; è un cuore appassionato per il vero ed il giusto; un cuore che si commuove di fronte alla sofferenza umana e alla morte; un cuore che trema quando vede che l'incomprensione dell'uomo nei confronti dell'amore del Padre; un cuore che sa correggere senza umiliare; un cuore appassionato per l'umanità; un cuore che sa perdonare gli sbagli più madornali.  È un cuore che non vive solamente la dimensione verticale, ma si appassiona umanamente, che sa stringere rapporti umani autentici ed unici.
Beata Madre Teresa di Calcutta affermava che l'amore, per essere autentico, deve giungere a soffrire. Ed ecco spiegate la corona di spine e la croce. È un cuore piagato dall'amore, infuocato, un cuore coronato, ma di una corona di spine.

lunedì 4 giugno 2012

Dov'è Dio?


Che cosa sta succedendo al mondo? Tutto in subbuglio: terremoti, cattiveria... L'umanità rimane esterrefatta. Si domanda cosa stia accadendo, con una certa apprensione... Che non stia per finire il mondo come taluni hanno profetizzato? Non si comprende, si tenta, ma non si riesce e lo stupore e l'ansietà crescono. Pure chi si dichiara ateo riflette su questi avvenimenti importantissimi, che ci hanno toccato da vicino.
La terra della nostra nazione ha sussultato nuovamente, seminando terrore e morte. Ancora, ancora una volta. Sembra che la mano di Dio si sia abbassata e abbia permesso che l'Italia fosse provata di nuovo. Questa volta non si sono allineate duecento e più bare sul suolo umiliato, ma la distruzione ha regnato sovrana, indisturbata, ha seminato terrore, perché la terra non ha smesso di tremare. Quante volte gli Aquilani avevano sentito prima della grande scossa che ha distrutto vite e edifici, la terra tremare? È normale che gli Emiliani abbiano paura. La gara di solidarietà non si è fatta attendere. Questo è sempre molto bello: gli italiani in tale frangente sanno tirare fuori il loro meglio, la loro tenacia e generosità. Ma viene spontaneo domandarsi... Cosa sta accadendo? Chi ha fede si interroga se davvero non sia giunta la fine del mondo, visto che i veggenti di Medjugorie ne hanno parlato come un avvenimento prossimo. Il terremoto è una delle tante tragedie e, alcuni sono più propensi ad accettarlo in quanto è la natura che si ribella, è un fatto naturale rispetto al terrore che può seminare la cattiveria umana. Quest'ultima è più difficile da accettare perché parte dal cuore dell'uomo, da un cuore non educato... e fa tanta rabbia...
Da ciò, nasce spontanea la domanda: “Dov'era Dio?”
Un forte e tragico quesito. L'uomo sta con il fiato sospeso. La sofferenza tocca sempre questa corda. Dio è buono e non può bramare il male, perciò la domanda sorge spontanea. Interroga e può inoltre gettare nel dubbio, dubbio che può spegnere la luce della fede. Dio deve lasciare la libertà all'uomo. Quando si acchiappa un bambino contro il suo volere e con la forza tentiamo di fargli fare ciò che noi vogliamo, egli non comprende nulla, urla, scalcia, ed esce con quell'espressione infantile che noi adulti rivolgiamo, in realtà, a Dio: “Cattivo!”
Allora il bambino, svincolandosi dalla stretta, si catapulterà in avanti, euforico per aver conquistato la sua libertà, ma cadendo miseramente al suolo, facendosi male. Questo male si ripercuote in coloro che gli sono accanto, non rimane confinato nell'esperienza personale del bambino. Così è dei cosiddetti castighi di Dio: nella Bibbia i castighi sono chiamati correzione di Dio. A volte per il nostro bene permette certe sofferenze che, pur essendo dolorose, ci riconducono nella via del bene.