venerdì 2 gennaio 2015

Santissima Madre di Dio

Solennità della Madre di Dio. Non si può iniziare un anno nuovo senza impetrare la protezione di Maria. Come ho detto in un altro post, essere Madre di Dio non è stato così semplice per la Madonna e dietro questo grande avvenimento vi è tutta una storia di fede incrollabile che noi dovremmo avere il coraggio di imitare.
La festa odierna ci pone una riflessione importantissima e dibattutissima, soprattutto negli ultimi tempi. Papa Francesco è stato più volte frainteso a causa del suo comportamento aperto e tollerante. Come spesso ho ripetuto, tollerante non vuol dire essere accondiscendente, accettare e principalmente inglobare nella propria esistenza atteggiamenti sbagliati. Avere rispetto dell'opinione dell'altro, non significa cambiare modo di pensare e tanto meno assumere stili di vita incoerenti con il Credo che si professa. Ogni cristiano dovrebbe abbracciare dei principi fondamentali, perché quei principi fondamentali scaturiscono tutti dall'amore. È chiaro che se mi scaglio prendendolo per il collo o dicendo parolacce verso una persona atea che non la pensa come me, è anticristiano e... anche molto infantile, perché rivelo la mia infinita debolezza.
Faccio un esempio semplice semplice. Gesù afferma che chiunque insulta il proprio fratello dicendogli “pazzo” è da bruciare nel fuoco della Geena (Gesù non usa mezzi termini)ed io, per testimoniare Gesù, mi scaglio sui miei fratelli che si dicono atei. È un controsenso. Non è tollerabile un comportamento del genere... Ma è sbagliato pure il contrario! Un ateo che predica la tolleranza ed è insofferente ad ogni imposizione di regole che poi nel cristianesimo scaturiscono dall'amore, non è accettabile quando inveisce con parolacce, con atteggiamenti violenti e infantili contro un cattolico. Incoerente: parli di tolleranza e poi sei più violento di chi fa dell'intolleranza la ragione di vita! Terribile, ma assistiamo spesso a questi modi di fare. A loro sembra di essere molto intelligenti, ma poi... Per cui il cristiano non può essere una banderuola che muta direzione a seconda della direzione del vento. Deve assolutamente esser saldo nei suoi principi, non per ipocrisia o tradizionalismo come lo erano i farisei, ma perché tutto ciò che la Chiesa insegna trova ragione nel Vangelo. Tanti comandamenti o concezioni nascono dalle direttive che Gesù ha dato durante la sua vita terrena.

giovedì 1 gennaio 2015

La vita è come una festa

È giunto un nuovo anno, chissà cosa ci preserverà. Mi viene sempre in mente una frase che la mamma di Forest Gump pronunciò al figlio per consolarlo e aiutarlo ad accettare la sua morte imminente: “La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.”
Proprio così. La vita è imprevedibile sia nei risvolti drammatici che in quelli gioiosi. In un istante le cose cambiano, emozioni violente scuotono il petto e ti proiettano in una realtà che pensavi di non vivere mai. Alcune persone intervistate in seguito ad eventi drammatici hanno risposto che non avrebbero mai pensato di trovarsi in un frangente simile e hanno asserito che hanno pensato che alcune cose capitano solamente agli altri. Non è un pensiero che ci deve scandalizzare. Il più delle volte se analizziamo anche i nostri pensieri, ci accorgiamo che lo pensiamo anche noi. Alcune cose crediamo che non ci accadranno mai! E questa è una barriera che noi ci costruiamo a mo' di protezione per la nostra mente. Dobbiamo, però, essere pronti a tutto, non sappiamo cosa la vita ci riserverà.
Ovviamente ciò vale pure per le gioie grandi della vita. Dio ci stupisce nei ricami che ordisce nella nostra vita: momenti di gioia intensa...che pensavamo di non poter vivere mai, eppure siamo là, attoniti, sorpresi, nemmeno ci rendiamo conto che non siamo semplici spettatori di quell'avvenimento, ma siamo gli attori protagonisti.
Siamo sempre avvezzi ad essere attenti ai fatti drammatici, alle cose negative che ci travolgono o su come le superiamo o le viviamo; non ci soffermiamo mai su come viviamo invece le gioie. Tale riflessione direbbe molto sul nostro carattere!
Avete mai pensato di avere molta paura della gioia, oppure di far sapere agli altri di essere nella gioia? Bene, se sì è indice di qualcosa di più grande nel vostro cuore: celate un'insicurezza che vi paralizza e vi nascondete nel dolore, semplicemente per il fatto che è più comodo piangersi addosso che affrontare la vita coraggiosamente con le sue gioie e i suoi dolori. È significativo che l'odio e l'amore abbiano la stessa intensità. Quante volte ascoltando dei giovani fidanzati scopriamo che all'inizio vi era una forte antipatia che poi si è tramutata in un amore forte e duraturo. Già, perché l'odio e l'amore hanno la stessa intensità. È l'indifferenza che uccide, fa male. L'odio incanala il nostro interesse forte per quella persona. La mette, negativamente, al centro dell'attenzione. Il sentimento dell'odio si tramuta in una sfida da superare, per cui tutte le nostre tensioni convergono in quel punto... Facile pensare quindi, che l'odio si tramuti presto in amore... Il sapore dell'irraggiungibile.
A volte ci vuole più coraggio a vivere una gioia che il dolore, almeno quando quest'ultimo è creato da noi.
La gioia ci rende persone indipendenti, solari. Gustare la gioia, significa sapere pure che questa è fugace. Mentre tale pensiero ci consola quando ci colpisce un dolore (tutto passa), questo ci rattrista quando noi siamo nella gioia. Anche i momenti belli passano e ci fanno piombare nuovamente nella monotonia quotidiana. Non ci accorgiamo che i protagonisti di quella monotonia dovremmo essere noi. Siamo solamente noi che dovremmo riempire di gioia la monotonia. Il segreto della vita è questo. Non dobbiamo essere semplici spettatori, ma artefici del nostro futuro. Non voglio pronunciare la parola “destino”, perché mi piace pensare di essere libera, di non essere una marionetta nelle mani di Dio, e quindi di essere in grado di scegliere il mio futuro. Vero che a volte è lui che dirige la nostra esistenza, soprattutto quando ci chiama a qualcosa di grande, ma noi siamo chiamati a scegliere in ogni momento della nostra vita. Talvolta assistiamo alla nostra vita, come gli spettatori un film. Ma scusate... è un po' come quando si organizza una festa. La festa è fatta per festeggiare, gioire insieme per un evento bello, solamente che dobbiamo essere noi ad organizzarla bene. La festa di per sé è un evento gioioso, ma se non sappiamo organizzarla, si rivelerà un grande fiasco! Ciò vale pure per la nostra vita: dobbiamo saperla organizzare bene, che non significa sapere tutto ciò che ci accadrà, ma saperla vivere sapientemente, fin nelle più piccole briciole, perché si vive una sola volta sulla terra e i meriti ce li acquistiamo solamente così.