venerdì 15 luglio 2016

Oltre la morte

Altro attentato in Francia, una cosa orribile. Ci si domanda quando finirà. Forse mai.  Altre vite spezzate, altri volti scomparsi, altre famiglie distrutte. A volte si pensa che a noi non accadrà mai, che noi siamo spettatori della sofferenza degli altri, oppure ci crogioliamo nel nostro dolore e vogliamo di proposito mettere la testa sotto la sabbia...
Rabbia, solamente rabbia... di fronte alla violenza che c'è nel mondo... ma Dio non l'ha voluta, è l'uomo con il suo odio, il suo rancore che chiude il suo cuore nella tomba, nel silenzio senza fine di una morte eterna. Non si uccide per Dio, qualsiasi sangue versato inutilmente, è un peccato che grida vendetta davanti a Dio. Loro pensano di fare la battaglia contro satana, combattendo contro l'Occidente, ma in realtà appartengono a satana, più degli stessi atei. È vero però, che l'Occidente, l'Europa, deve convertirsi, si è allontanata troppo da Dio e da ciò non può derivare un bene. Non siamo più sicuri nelle nostre case, nelle nostre Nazioni e dobbiamo pur pensare che potrebbe accadere anche a noi. 
Una volta la precarietà della vita era segnata dalle malattie, dalla fame, dalla povertà. Adesso da questi episodi di violenza sempre più serrati, sempre più frequenti, che vogliono spaventare. Che ignobili! Hanno falciato la vita di tanti bambini... che idioti e vigliacchi. Scusate le parole, ma solamente questo mi viene in mente. Loro si nutrono di odio...

Vero è, che a parte questi episodi violenti, dobbiamo essere pronti, la vita è un sottile filo che ci tiene “legati” a questa terra. La nostra patria è nel cielo, qui, volenti o nolenti, siamo di passaggio. Non sappiamo qual è il nostro destino e come avverrà la nostra morte, ma avverrà prima o poi. Per cui dobbiamo prepararci a questo passo importantissimo. Le persone, le cose, il mondo, la nostra stessa vita non ci appartiene. Non possiamo pensare di vivere una lunga vita, non sappiamo nulla di cosa ci capiterà nemmeno tra un minuto. Per cui dobbiamo vivere come se già non appartenessimo a questa terra. Che cos'è che avremo oltre questa vita? L'amore, semplicemente l'amore. E dobbiamo vivere d'amore già su questa terra, non quell'amore possessivo, ma un amore divino, capace di trascendere dai sensi... E poi, non pensiamo di aver perduto i nostri cari che sono già morti. Semplicemente ci hanno preceduto in cielo.  Il legame sarà tanto più forte se avremo fede. Se siamo lontani da Dio non potremo mai fare esperienza di quell'amore eterno e ci rimarrà solamente quel vuoto inevitabile lasciato dalla persona cara che è già andata in cielo...

Santa Teresa diceva: “Tutto passa, solo Dio resta”. Questo è verissimo: unicamente se avremo questo contatto intimo con Dio, le anime si sveleranno al nostro cuore, altrimenti staranno nel loro cielo e non potranno consolarci e la loro dipartita per noi sarà una sterile disperazione... che non ha nulla  a che vedere con la sensibilità. Dio permette anche dei contatti ultraterreni a chi affida pienamente il cuore a lui perché sa che questo cuore è già in cielo. 
Da ieri stanno dando nuovamente in televisione don Matteo 9. Parlando della figlia del maresciallo e della sua morte avvenuta in un incidente, don Matteo risponde al dolore profondo del padre dicendo che il dolore, la ferita non si rimarginerà mai... Vero, perché quella persona che manca non potrà essere sostituita da nessuno, mai. Don Matteo, però, aggiunge che quella ferita sarà riempita dalla grazia e la grazia si trasformerà in amore....
Oh sì, davvero, unicamente chi avrà fede farà esperienza concreta di questo amore oltre la morte, di questa vita eterna... di queste persone trasformate in angeli a cui non  mancano nemmeno le parole, si trova sempre il modo di comunicare con questi angeli. 

giovedì 14 luglio 2016

Razzismo

Una cosa indecente... insomma, uno schifo! So che questo post avrà una connotazione un po' differente dagli altri, un po' dettato dalla rabbia e dal desiderio che le cose siano diverse... però lascio andare i miei pensieri, con la stessa foga che hanno invaso e travolto la mia mente.
Il disastro ferroviario in Puglia. Che cosa vuol dire? Tante vittime, tanti volti scomparsi... e non era loro colpa... Già perché ci sono degli incidenti stradali in cui perdono la vita delle persone ma... a volte li provocano loro perché bevono, parlano al cellulare, perché corrono come matti e, oltre a mettere a repentaglio la loro vita, mettono in pericolo quella degli altri... Questo, accaduto in Puglia, non era colpa delle vittime, assolutamente. Non hanno voluto loro la distruzione delle loro famiglie... eppure sui Social, appaiono dei post così stupidi che ti verrebbe voglia di non so cosa fare! C'è, insomma, qualcuno che ha osato esultare... non oso nemmeno ripetere le parole che hanno detto loro... ma lo faccio per spiegare il motivo della mia ira... “20 terroni in meno”.... ma è a dir poco schifoso quello che hanno detto, perché denota tanta ignoranza quanta stupidità, ma soprattutto tanto odio e vuoto dentro il cuore. Una vita sprecata... E poi il rinascere di certi termini come “nazionalsocialismo”.... quando si lotta per la tolleranza e l'Unione Europea...
Già, perché l'Unione Europea non dovrebbe essere solamente intesa economicamente o delle banche, ma come  Stati che si aiutano, che trovano insieme un'intesa di pace... La cosa più strana che mi suscita ira è che si accettano solamente alcune categorie di persone e si lotta perché vengono accettate, mentre altre che sono uguali a noi, vengono sistematicamente disprezzate... senza considerare nemmeno per un istante che, sia della questione del sud che degli emigranti, non sappiamo un bel nulla. Il problema è che proprio nel secolo in cui cerchiamo, anche nelle leggi, l'uguaglianza e la fraternità, con ignoranza si sputano sentenze...
Volete tornare al fascismo? Volete tornare al nazismo o nazionalsocialismo? Al periodo storico in cui essere omosessuali, malati psichici, ebrei, disabili, voleva significare essere considerati meno che spazzatura? Tornateci... anzi ci siete già tornati con il vostro odio, perché di questo si tratta. Chiudete le porte del vostro cuore, ma allora accettate la vostra solitudine inevitabile perché l'odio non produce mai cose buone...

Se volete essere davvero Italiani, con la I maiuscola, leggete,meditate sul terzo articolo della nostra Costituzione... Essere Italiani veri, significa anche conoscere la propria Costituzione....


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua , di religione, di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

martedì 5 luglio 2016

Il perdono di Dio

Dio si china sulle nostre miserie... senz'altro... Ma spesso è un ritornello retorico che echeggia nel nostro cuore, a cui crediamo fino ad un certo punto. È così, però, è veramente così.

Quando noi sbagliamo, facciamo molta fatica a perdonarci. Il nostro errore grava sul nostro cuore e talvolta lo schiaccia fino a farlo sanguinare abbondantemente. Per le anime sensibili, quelle che sono impegnate seriamente in un cammino spirituale, tutte le imperfezioni sono oggetto di esame di coscienza e se da una parte è buonissimo, dall'altro ci può spingere a cadere nel baratro degli scrupoli che possono diventare terribili fino a paralizzarci e impedirci di continuare il nostro cammino spirituale. Perché? Questo è semplice da capire. Sotto sotto la motivazione del nostro cammino è umana: desideriamo essere perfetti solo per nostro tornaconto, per avere il plauso umano, per avere la coscienza a posto. Non ci accorgiamo che stiamo incentrando il cammino spirituale su noi stessi e che Dio c'entra poco in questo. Arriviamo al punto di non saperci perdonare... ma non sappiamo perdonare nemmeno gli altri. Il nostro cammino dovrebbe avere come centro Dio e il suo amore. Ciò non vuol dire rimanere e continuare nei propri sbagli, assolutamente, perché certi sbagli, soprattutto quelli che fanno male al prossimo vanno assolutamente evitati. Vuol dire invece, sapersi vedere come Dio ci guarda, saper domandare perdono quando si sbaglia e cercare di amare il prossimo come Dio lo ama.

L'amore di Dio non è retorico, lo racconta il Vangelo a cui dovremmo imparare ad accostarci non con il senso di abitudine, ma di stupore, come quello di cui è colmo il cuore dei bambini. I bambini devono scoprire ancora le cose del mondo e il racconto che ne fanno gli adulti non è che un pallido raggio di ciò che scopriranno loro... Ricordiamoci il tumulto del cuore nell'adolescenza, la sorpresa nello scoprire come può essere piena la vita: esso spingeva a vivere, a tuffarsi in quelle emozioni che, sebbene fossero forti, facevano sentire vivi. Così deve essere il nostro atteggiamento di fronte al Vangelo: sorpreso dell'atteggiamento di Dio.
Gesù si accostava ai malati: gli Ebrei erano convinti che la malattia fosse la conseguenza del peccato, per cui di fronte ad essa non provavano pietà. Gesù curava i malati, curava il peccato, lo faceva sparire, insegnava all'uomo un nuovo atteggiamento che all'epoca pareva incomprensibile...
Allora facciamoci toccare dall'amore di Dio... lasciamoci amare da Lui, veramente.
Ci sono poi peccati che sono più gravi e la guarigione è più difficile perché il rimorso che rimane residuo nel cuore è molto grande. Eppure il buon Dio è capace anche di perdonare questi grandi peccati, ci dà una nuova opportunità come fece con l'adultera: “Va' e d'ora in poi non peccare più”. Già, questa seconda parte dobbiamo tenerla bene a mente: d'ora in poi non peccare più... Nel senso che se chiediamo perdono di quel peccato, dobbiamo mettercela davvero tutta per non commetterlo più.

Il cuore nell'eternità

Qualche giorno fa avevo condiviso una frase trovata sul web il cui senso era questo: non importa quanto scotti la sabbia quando sai che arriverai al mare.
Il significato è chiaro: non importa che cosa si passi durante la vita, l'essenziale è che si abbia in mente, senza dubbio, la meta a cui si deve giungere.
Qualche tempo fa, lessi di una mistica che spesso cito: Maria Simma. Diceva che il diavolo sguazza in questo secolo soprattutto manifestandosi nelle malattie psichiche, nello scoraggiamento e nella depressione. A pensarci bene è vero. Il buon Dio ci ha annunciato il vangelo delle beatitudini e il diavolo ha pensato bene di toccare il cuore dell'uomo provandolo nel senso esplicito del vangelo, togliendogli cioè la felicità, facendo sembrare vana la vita che l'uomo vive, declassandola, sottraendole il grande valore di cui è colma. Libertà e vita sono i ritornelli su cui si basa l'esistenza di oggi, ma non s'intendono bene i significati di queste due parole. Libertà s'intende fare ciò che si vuole, spesso violando la libertà altrui e diventando di fatto prepotenza e prevaricazione. Questo è terribile. Il fatto già di appartenere alla specie umana, implica che si debbano seguire delle regole naturali, imposte dalla natura stessa. Basti pensare alla corruzione, alla legge del tempo a cui siamo costretti tutti, uomini e animali, ma pure oggetti. Non possiamo sconfiggere questo, ma possiamo invece dimostrare chiaramente che la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri. Poi c'è il termine “vita”. Non so cosa intenda per vita l'uomo d'oggi: lo sballo, l'assenza di sofferenza, lo stordimento, l'ottenere tutto ciò che vuole a discapito degli altri... Non lo so, fatto sta che spesso si sente fortemente, palpabile, la paura di vivere, di sentire le emozioni. 

Ieri sera, alla TV, hanno cominciato a ridare la fiction “Braccialetti Rossi 2”, bellissima. Ci sono tanti spunti su cui meditare e riflettere, a partire dalle canzoni scelte. Un'esistenza, sia che viva nella salute che nella malattia, non è immune dal dolore, dalla difficoltà di relazionarsi con gli altri. L'essenziale, quello che rimane all'uomo, è senz'altro ciò che è eterno. Nella Fiction, si esplica negli ideali dell'amore ad ampio spettro, dell'amicizia, dell'uguaglianza, tutte cose di cui necessita l'uomo per vivere pienamente. 

Immergersi in un rapporto d'amicizia, significa mettersi in gioco, perdonarsi mille e mille volte (settanta volte sette), avere la forza di ricominciare, di capire il punto di vista dell'altro e ciò che più sconvolge il suo cuore. Non è facile: se si vuole amare si deve essere pronti a soffrire. In questo mondo in cui nulla è certo e i rapporti umani sono diventati molto difficili perché intrisi dell'individualismo e dell'egoismo, niente è cambiato rispetto ai tempo passati: l'uomo ha bisogno di Dio, perché la sua esistenza e sempre legata ad un filo e nella tomba non si può portare i soldi...e nemmeno le persone che desidera e pretende di possedere...
Da ciò nasce il concetto vero di libertà. Essere liberi da tutto e da tutti per mettere il proprio cuore nelle mani di Dio. Non è certo semplice, è un lungo pellegrinaggio che dobbiamo intraprendere. È un cammino talvolta doloroso che ci domanda di sacrificare ciò che teniamo maggiormente, ma ci deve consolare che la nostra meta sarà il mare, ovvero il refrigerio di Dio, del suo amore e passo dopo passo, con fatica, lentamente distaccarci da tutto ciò che sa di terreno, per avere già il nostro cuore nel tesoro vero: Dio, che sta nei cieli.