domenica 31 maggio 2009

Buona festa di Pentecoste


Veni Creator Spiritus,
mentes tuorum visita,
imple superna gratia
quae tu creasti pectora...


All'interno del mio "io"

"Chi sono io?" E una domanda apparentemente semplice formata da tre brevi parole, eppure presuppone un viaggio approfondito tra le emozioni e il dedalo dell'esperienze passate. Alcune reazioni emergono, salgono dall'inconscio. E' difficile compiere il viaggio a ritroso, dalla superficie andare nel profondo, eppure è un lavoro necessario per possedersi e dominarsi... O Spirito, fa luce dentro il mio cuore!

mercoledì 27 maggio 2009

Spirito di preghiera

Avere lo spirito di preghiera significa trasformare la propria vita in preghiera stessa. Qualunque cosa si faccia, se compiuta con amore, diventa offerta e preghiera al Padre. Si ci trasforma in amore come l'ostia si trasforma in Eucaristia, Corpo e Sangue di Cristo...Ciò non sostituisce la preghiera stessa, orale e mentale...La preghiera è talmente forte che diventa vita.

martedì 26 maggio 2009

La preghiera


Per conoscere Dio bisogna stare alla sua presenza, nel profondo silenzio del suo Amore. Come si fa con una persona in carne ed ossa, così si deve fare con Dio, altrimenti non si sviluppa l'amicizia, non si diventa amici e si rimane semplici conoscenti.

Nella Tua contemplazione, o Dio, io trovo la gioia, la pace ed il silenzio profondo del mio cuore.

"Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a Te, o Dio"

Voglio stare con Te, cercarti anche quando sono in mezzo alla gente, quando il frastuono sembra voler sopraffare il mio udito...

domenica 24 maggio 2009

All'ombra della croce...

Ieri ho ricevuto un semplice libretto con alcuni disegni e frasi tratti dagli scritti di un santo che conobbi più di dieci anni fa quando, in estate, mi recai a Ponte di Legno, dove vi era la casa estiva dei Fatebenefratelli: san Riccardo Pampuri, un medico che si fece frate e morì ad appena 33 anni. Una vita bellissima, spesa al servizio di Dio e degli ammalati. Mi ha colpito una frase scritta da lui:
E' solo amando pazientemente le croci, che incontriamo sulla nostra via, che tali croci diverranno leggere...

Ho letto e riletto questa frase, assaporandola come una caramella dolce, buona. Era il Signore che voleva aprire il mio cuore ad una verità. Infatti, spinta da non so che cosa, ho chiamato mamma e dai suoi racconti, ho compreso che la situazione era diventata molto pesante. Questa notizia mi ha fatto senz'altro piangere, tuttavia mi ha anche fatto piegare le ginocchia. Sono andata dalla Madre Celeste a dirle i nostri guai, soprattutto la sofferenza e la stanchezza di mamma. L'ho sentita dentro il mio cuore, e ho compreso tutto il suo dramma, quindi non solo la sofferenza di papà... A volte di fronte al dolore degli altri si è sempre maestri, siccome provoca sofferenza, l'allontaniamo, ne vogliamo sapere fino ad un certo punto, non lasciamo sfogare perché vorremmo che accettassero tutto con fede, subito. No, io ho sentito la sua sofferenza dentro il mio cuore ed era tanta. Davvero tanta...E così, la sua croce diventa anche la mia...ma amare le Croci...

Eppure, dopo che alcune lacrime sono scese, inevitabilmente (mio padre è diventato un po' violento, è la malattia), mi sono sentita forte, ho sorriso a questa croce così grande...ed è diventata leggera! E' Dio che ancora una volta, nel suo profondo silenzio, sta agendo nel mio cuore. Non me lo spiego in altro modo. Ho compreso fortemente quella frase che mi aveva colpito e che rileggevo continuamente, come per trovarci l'anima, lo spirito.

Piccola precisazione

Nel precedente post, non vorrei essermi espressa malamente o fraintesa su alcuni punti e così aver tratto in inganno tante piccole anime assetate di Dio che sono passate di qua.
Volevo dire che non riesco a leggere e meditare altri libri che non siano la Sacra Scrittura che tanto amo e prego durante il giorno e spesso scandisce il mio vivere, il mio soffrire e gioire. Mi nutro solo della Parola di Dio e tanti libri, che pure sono santi e profondi, mi lasciano arida. Ad esempio, alcune opere di Cencini o di Ignacio Larranaga, sono bellissime ma io non riesco a terminarle, spesso mi rifugio appunto nel Vangelo.
Non ho fatto grandi studi di teologia, pur essendo suora. Ho raccontato un po' la mia vita passata, trascorsa lontana da Dio e dalla Chiesa ed alcuni comportamenti, meditazioni, nozioni, li ho appresi nella preghiera. Ogni cristiano ha poi il dovere di istruirsi riguardo alla Chiesa e al Suo Magistero. La lettura del Catechismo (anche quello di Pio X) non ha fatto altro che confermare ciò che avevo appreso nella preghiera. Quest'unità di pensiero, agli inizi inconsapevole, mi ha fatto lodare ancor più Dio che segue e guida nuovamente al proprio ovile la pecorella smarrita e che non si stanca di parlare all'anima ignorante con ispirazioni grandi. Egli, volevo dire, parla alle anime piccole e lo dimostrò anche la Madonna scegliendo pastorelli privi d'istruzione che sanno accogliere senza domande l'annuncio del Regno di Dio. Con le espressioni del post precedente, io mi rapportavo a queste figure. Vero, so leggere e scrivere ma non ho effettuato, nonostante sia religiosa, grandi studi teologici. Alcuni teologi non hanno fede, ma amano studiare, in rapporto alla filosofia, gli attributi di Dio.

sabato 23 maggio 2009

Rinnovarsi fin nel profondo

"Dal profondo a te grido, o Signore, Signore ascolta la mia voce..."..
Non so perché ma a me questo salmo piace di più in latino:

"De profundis clamavi a te, Domine, Domine exaudi vocem meam"
E' un salmo che si recita spesso per i morti, dimenticando la sua vera origine. E' un salmo ascensionale, gli Ebrei lo recitavano in processione mentre salivano al Tempio di Gerusalemme.

Bisogna rinnovarsi dal profondo, non solo negli atti esterni. La carità deve nascere come una sorgente dal cuore dell'uomo e spesso si alimenta con la preghiera. Devono essere evangelizzati i pensieri e solo allora la carità sgorgherà autentica. Agli inizi è molto difficile far coincidere pensiero ed atto. Spesso si farà la carità a chi ci è antipatico, sentendo una rivolta interiore. Ciò che ci scioglierà dalle catene del nostro sentire contro il Vangelo, sarà il chiedere nel Nome di Gesù. Ci esaudirà senz'altro, visto che amare il prossimo è volontà di Dio! Egli, come ha detto oggi nel Vangelo ce la concederà! Non ho fatto tanti studi, vi assicuro. Ciò che io scrivo, a parte qualche nozione, sia in questo che nell'altro blog, è frutto di preghiera personale e le mie uniche letture sono la Sacra Scrittura e l'Ufficio delle Letture. Sto cercando di uscire dal mio bozzolo e leggere altri libri di spiritualità, ma confesso, di restare il più delle volte a metà della lettura...Anche di meno della metà!!! E' lo Spirito Santo che aiuta le anime ad avvicinarsi a Dio...Ed anche l'acquisto dell'umiltà...virtù molto difficile, ma non impossibile! Ahimé quanto sono lontana da questa mirabile virtù...La mia prima parola è sempre...Ghe pensi mi!!! Ma spero nel Signore, confido nell'aiuto della Madonna...

L'umile è più saggio senz'altro di un teologo perché possiede in sé la scienza di Dio...Il teologo la conosce solo...Bisogna sperimentare le cose, non solo saperle!! Lo Spirito Santo parla ancora, ma bisogna tacere per ascoltarlo e inginocchiarsi di fronte a Dio...

mercoledì 20 maggio 2009

Una giornata al mare

Caldo cocente: 33° calati come un velo sulla città che sembra diventare fumante sotto i dardi infuocati del sole. Domenica tranquilla, soleggiata, prima veramente estiva, con un cielo velato di afa...Domenica scorsa siamo andate a Santa Marinella per eseguire una certa commissione. Anch'io mi aggrego : desidero tanto vedere il mare! L'auto correva veloce sul nastro d'asfalto che si snodava tra i prati interrotti da boschi che si arrampicavano sui colli dalle punte arrotondate e dolci. Il sole ardeva affondando nel cielo che sbiadiva sempre di più. Dopo un breve viaggio, ecco che il mare, lucente, è apparso al mio sguardo. Una massa immensa d'acqua con la superficie increspata dal vento, tinta di un azzurro sbiadito come quello del cielo. Nonostante mi piaccia di più la montagna, il mare affascina il mio cuore. Che tentazione tuffarmi nelle ormai tiepide acque! Si sono accontentate le orecchie di ascoltare lo sciabordio dell'acqua che s'insinuava tra le pietre ricoperte di scivolose alghe. Ed è il canto triste e monotono dell'umanità intera che presa dai mille pensieri, non si accorge che il tempo fugge tra le mani. Viviamo immersi negli affari da sbrigare, risucchiati da un vortice sempre più intenso e feroce delle cose da fare, pronti a giungere ad un traguardo che nemmeno vediamo o ci appare un punto talmente lontano che ci appare minuscolo. Poi la sofferenza, la precarietà piombano su di noi senza preavviso, senza lasciarci nemmeno il tempo di respirare più a fondo e renderci conto di ciò che ci circonda. Se solo l'umanità trovasse un attimo per immergersi nel ritmo del respiro della natura...comprenderebbe che le domande fondamentali della vita non possono essere ignorate, poste in un cantuccio e così dimenticate. Interrogativi che diventeranno principio di crisi, di scisma interiore se non avranno risposte adeguate e significative. Gli interrogativi diventeranno problemi insoluti e saranno sempre più complicati. E se anche la precarietà non ha bussato alla nostra porta, un giorno o l'atro non potremo più lavorare: il tempo sarà più vuoto e con che cosa lo potremo riempire? Cosa rimarrà della nostra esistenza? La vita non è un'avventura: a volte diventa così cruda e buia che se ne rimane soffocati. La vita ha un senso solo se la sua anima diventa l'amore...Allora anche il più piccolo gesto assume un significato profondo e partecipa al grande disegno della creazione.

martedì 19 maggio 2009

Sedici anni dopo...


Sono passati ben 16 anni da quando scrissi quelle parole. Il tempo lenisce tante ferite e la gioia ormai costante in questi anni trascorsi ha un po' insabbiato il ricordo di quando il mio spirito assaporava lo schiudersi alla novità del suo rapporto con Dio. Una novità eccezionale che si tradusse in gratitudine immensa. Quel "grazie" la diceva lunga: riassumeva infatti il risultato di un lavorio interiore molto sofferto e dal'effettuazione del cambiamento del ricevente di questo messaggio che fino ad allora era stata una persona. Inoltre, più si va avanti nel cammino, più si scoprono i propri difetti. In una vita di comunità i difetti emergono più chiaramente perché ci si incontra con caratteri diversi, i quali aiutano a conoscerci negli aspetti più reconditi: toccano insomma, le corde più intime del cuore snudandolo di tutti gli orpelli che sembrano renderlo più attraente. Il sentimento della gratitudine è un elemento molto importante nella crescita spirituale: nasce da un cuore che sa riconoscere la sua piccolezza e che a lui non tutto è dovuto. A volte questo sentimento può essere soffocato dalla delusione di sé che può portare alla contemplazione dei propri errori e quindi ad un ripiegamento. Ogni chiusura è una mancanza d'amore. Da quel 7 novembre ne è passata d'acqua sotto i ponti! Mi sembra di essere peggiore, ma, forse è perché adesso mi conosco un po' di più...

domenica 17 maggio 2009

Continuando a tuffarmi nel passato...


In questo periodo sogno spesso i miei genitori. Qualche giorno fa è successa una cosa curiosa e comica al tempo stesso. Durante la notte penso di aver sentito un rumore ma non ho capito, né mi sono interessata, da dove provenisse...Ad un certo punto comincio a sognare. Ero con papà e mamma. Papà è sano di mente, lo rivedo magro come ai tempi in cui ho professato. Vediamo che dal mare, dalle nubi addensate all'orizzonte, si forma un vortice, una tromba d'aria violenta. Essa si avvicina sempre di più. Ci accorgiamo che in realtà è un maremoto: una grande onda si abbatte sulla città. Mia mamma ed io riusciamo a scappare. Non sento paura nonostante il sogno sia drammatico, infatti mio padre rimane travolto dall'onda. Mentre io e mia madre abbiamo la certezza di essere salvate, mi sveglio. L'orologio del telefonino segna le 00.43. Vado in bagno e quasi scivolo: a terra infatti c'è un lago d'acqua...Addio sonno! Mi accorgo che l'acqua è uscita da una bacinella che si è rovesciata. Comincio a raccogliere l'acqua e risolvo la situazione in modo abbastanza veloce...Forse per i problemi familiari la mia mente ritorna sempre a mamma e papà.

Ieri poi ho trovato una cassetta che risale a ben 16 anni fa, registrata da una mia amica durante uno dei nostri pomeriggi passati insieme, il 20/05/1993....Avevo 18 anni! Bella...è di Simon Garfunkel....

Contemporaneamente, trovo un mio manoscritto dello stesso periodo, nel quale ripercorro le tappe della mia conversione, riportando anche alcune frasi tratte dal mio diario personale di quel periodo. Leggerlo adesso mi fa quasi impressione. Ne riporto alcune parti.

Lo ritrovai (Gesù) in una semplice domenica. Ero andata come sempre a Messa. Sentivo una grande pace dentro il mio cuore" Vivevo in uno stato di sofferenza estrema e spesso mi chiudevo in quel dolore, ma non persi mai una Messa in quel periodo.

E' un po' complicato da spiegare, penso infatti che abbia agito in me il diavolo che mi faceva fraintendere le parole che io leggevo nel Vangelo e interpretandole in un progetto di autodistruzione.

Il frate che celebrava la Messa, lesse il Vangelo della domenica in cui era incluso questo versetto:

Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai, eppure il Padre Celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?


Nel mio cuore ci fu una grande confusione e il mio cuore attendeva una risposta da Gesù : 'Gesù, dunque, mi parli?'

Mi parlò immediatamente. Dopo la morte, l'anima risuscitò e nel mio cuore scoppiò la gioia, bella e autentica. In quest'atmosfera di gioia, desiderai servire Dio con tutto l'ardore della fede ritrovata, diventare più piccola di quello che ero.. Sì, io vivevo in nome della mia fede, in nome di Gesù Cristo. Mi accorsi che da un bel po' di tempo, nasceva qualcosa di bello, di alto, qualcosa che io avevo chiamato 'di bianco'. Io pensavo in effetti al Regno dei cieli, alla santità dell'anima. Sapevo che la risposta era dentro di me, che tenevo l'uscio sprangato e che io solo potevo aprirlo. Desideravo servirlo e pensavo al tesoro del cielo. Sentivo l'esigenza di attuare il Vangelo e non ascoltarne solo le parole. Camminavo nella Luce del Signore, solo questo contava! Desideravo vivere ai suoi tempi, seguirlo come avevano fatto gli Apostoli. Il mio cuore era colmo di gratitudine nei suoi confronti.Mi pareva di vedere solo Lui! Ma non era tutta gioia, perché attuare il Vangelo alla lettera non era facile. Volevo perdonare, perdonare le persone che nel passato m'avevano fatto del male ma non era facile...Il mio cuore, seppur proteso verso l'infinito di Dio, avrebbe dovuto di certo affrontare i problemi che la scelta di abbandonarsi completamente alla volontà di dio, avrebbe comportato, ma per adesso volevo assaporare tutta la gioia che proveniva dall'umiltà e dall'amore verso Dio, essere sicura che la mia vocazione fosse autentica. Il 7 novembre 1993 scrissi. 'E' così bello immaginare il tuo volto ed è così dolce averti vicino in ogni istante della mia vita che non sogno più la laurea di 110 e lode, cose terrene...Ma sogno la tua gloria, la vita di consacrazione...una vita forse piena di rinunce dei piaceri terreni ma che si può chiamare VITA. No, Gesù, voglio non scordarmi mai di ciò che hai fatto per me in questi giorni: accetta la mia vita: te la donerei volentieri ma ho bisogno ancora del Tuo aiuto per vedere meglio la strada che ho di fronte. Ti ringrazio di esistere.'

Meditai seriamente sulla mia vocazione tra molti dubbi e incertezze: la mia vocazione era alla cristianità oppure alla consacrazione nella vita religiosa? Il 17 novembre scrissi sul diario: 'Prendo la mia croce e ti seguo. Ho deciso di farmi suora.' I miei genitori non accettarono la mia vocazione ma io amavo troppo l'amore di Gesù. Non volevo far altro che la volontà di Dio, anche se mi avrebbe portato lontano dalla mia città che tanto amavo e che era piena di ricordi. Assaporavo lentamente come si fa con una caramella di zucchero, il dolce della libertà che mi aveva donato l'amore di Dio. La LIBERTA' DI VINCERE TUTTO CON L'AMORE; LA LIBERTA' SOPRATTUTTO, DI ESSERE DISTACCATA SPIRITUALMENTE DALLE COSE MATERIALI DELLA TERRA. Subivo ogni giorno la desolazione di vedere i miei genitori e mia sorella non apprezzare il valore della mia scelta, ma sempre pregavo: cercavo di essere forte nel suo amore. Ed in effetti, avevo acquistato un'assoluta forza interiore mai posseduta, che io in quel momento stavo sottovalutando.

Giustamente mia madre mi rammentava come e quanto fosse difficile la strada cui anelavo a percorrere. Ella mi elencava tutti i sacrifici, le rinunce e i dolori, a cui sarei andata incontro. Parevano quasi delle torture quelle che andava descrivendo. Ripeteva che non potevo chiamare gioia quella vita. Ma io non mi riferivo di certo alla gioia terrena ma a quella del cielo: sacrificio, dolore sulla terra, gioia in cielo. Più elencava le ristrettezze, i sacrifici, le umiliazioni che avrei dovuto affrontare, più il mio cuore si dilatava nella gioia: sì Gesù, sofferenza, sofferenza, umiliazione, per poter volare sulle onde del Tuo amore, più leggera, come un petalo di rosa...!

Mi diceva ancora: ' Non potrai uscire come tu vorrai...' Io pensavo : 'Sì, Gesù, così il sacrificio sarà più gradito ai tuoi occhi.' In realtà forse non avrei desiderato uscire: il mio cuore non era chiuso dentro la prigione del corpo ma volava lontano, lontano, fin dove l'orizzonte aveva fine...Come potevo desiderare uscire quando il mio spirito poteva raggiunger il più alto dei Cieli? TUTTO NELLO SPIRITO, NULLA NEL CORPO.

Presa coscienza del fatto che il mio non era un capriccio da adolescente, mia madre soffriva molto per la mia scelta di vita. Dentro di me crebbero degli scrupoli nei suoi confronti, mi dispiaceva che soffrisse per me, ma trovai la risposta alla mia sofferenza nel Vangelo:

Ed Egli rispose: "In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà.

Perché tutto era in Dio, nulla nell'uomo. Il 17 dicembre scrissi:

'Buona notte Gesù Bambino...Rendimi pura ed innocente come una bambina...Io ti devo la mia vita, accetta il mio umile dono.' "

Raccontando poi di una mia esperienza di volontariato al Piccolo Cottolengo di Ge continuai a scrivere:

Dovremmo essere più attenti e vedere più la santità che l'inferno di una persona, perché se ci guardassimo attorno con gli occhi pieni di Amore, ci accorgeremmo che ci sono più santi di quanto noi potremmo pensare. Non li vediamo perché sono i più nascosti, i più raccolti nel silenzio e non sono i più potenti e i più ricchi. E' questo il bello dell'Amore...Perché è stato rivelato ai più piccoli, agli afflitti, ai derelitti.


Quando scrissi queste cose avevo al massimo 19 anni: ripercorrere la storia della vocazione, serve sempre!

sabato 16 maggio 2009

La pace è nel perdono


Nelle apparizioni il Risorto salutava sempre dicendo: "Pace a voi!". La pace è, infatti, il bene più prezioso dell'anima. Conservare la pace significa saper comandare al proprio spirito di praticare la virtù. La pace però nasce dalla capacità di perdonare sé stessi e gli altri e dal mantenimento di un contatto con il profondo del proprio cuore, dando un nome alla sofferenza e scoprendone la sorgente.

"Pax vobis". La pace di Cristo non è quella del mondo, cioè un'assenza di lotte, ma un saper essere fermi nella volontà di Dio anche durante le tempeste. Chi sa perdonare sé stesso, sa perdonare anche il prossimo. Da quante ferite guarirebbe l'umanità con il balsamo del perdono! Santa Virginia, nel cercare di ricomporre alcuni dissidi fra la Chiesa e il governo della Repubblica Genovese scrisse citando il Padre Nostro:
Quelli che non perdonano credo che non abbiano mai recitato o non abbiano mai compreso il Padre Nostro. Se lo pregano e sanno quel che dicono, delle due una: o portano in giro il Signore e si prendono gioco di Lui o sono pazzi da catena, perché se tali non fossero e capiscono quello che dicono, non ardirebbero di dire: "Dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris", perché questo sarebbe condannare sé stessi."



giovedì 14 maggio 2009

Un tuffo nel passato

Il cielo è terso, solcato dal volo delle rondini che si rincorrono allegramente garrendo. Mi tuffo nel passato, a quando avevo 8 anni e dopo cena correvo in giardino per vedere le rondini volare. Che gioia! Esse, con il loro canto mi annunciavano l'arrivo dell'estate...Bhe, forse erano dei rondoni...comunque il loro canto mi infondeva tanta gioia...Che bello, finalmente le tanto sospirate vacanze, il mare, le giornate trascorse andando in bicicletta..! Chi immaginava a quei tempi che avrei guardato quello stesso cielo ma in un'altra città? Sotto il mio sguardo adesso non c'è il mare, ma sembra lo stesso cielo di allora...Mi piaceva il mare, mi piacevano le vacanze ma alla fine dell'estate, il mio cuore veniva invaso da quella nostalgia delicata dell'inverno, delle giornate trascorse a scuola a lavorare fra libri e quaderni....

L'obbedienza

Grazie ad un vostro commento,affronto il discorso arduo dell'obbedienza, argomento composito e dibattuto pure fra i religiosi stessi. Diciamo che per una persona che non ha abbracciato la vita religiosa risulta molto più complicato comprendere qual è la volontà di Dio, se non possiede nemmeno un direttore spirituale. Essa si manifesta attraverso gli avvenimenti della propria vita. Io parlo del discernimento della volontà di Dio nell'ambito ristretto dell'esistenza personale, perché se si parla in generale della dottrina della Chiesa, non usiamo altra fatica che quella di obbedire al Magistero. Per discernere la volontà di Dio bisogna conoscere anche sé stessi, i propri limiti e virtù il più chiaramente possibile, perché si possano scoprire le tracce più nascoste di amor proprio in ogni nostro atto.
Forse ci si potrebbe chiedere perché obbedire alla Chiesa...C'è sul Vangelo: "In verità vi dico: tutto ciò che avrete legato sulla terra resterà legato nel cielo; tutto ciò che avrete sciolto sulla terra resterà sciolto nel cielo."
Per colui o colei che ha abbracciato la vita religiosa, il discernere la volontà di Dio è molto più facile, in quanto essa si manifesta attraverso i superiori. E' vero, i superiori non sono infallibili, ma obbedendo siamo certi di non sbagliare mai. Molti santi hanno dimostrato che praticare l'obbedienza santifica: ad alcuni, infatti, anche nelle visioni è stato detto di fare quello che diceva loro il superiore. L'obbedienza fa miracoli ed è vero perché l'ho sperimentato spesso.

mercoledì 13 maggio 2009

Ama il prossimo tuo come te stesso


E' il comandamento per eccellenza che Gesù definì il primo fra tutti. Dio è amore e quindi dimorare in Lui vuol dire amare. Ho affrontato questo discorso anche nell'altro blog perché in questi giorni la liturgia presenta la lettura del Vangelo di san Giovanni che tratta proprio di questo. Rimanere in Lui vuol dire amare. Amare non vuol dire dare il superfluo perché sarebbe solamente un atto di giustizia, ma dare il proprio necessario...anche spirituale. Spesso si possono avere delle preferenze tra i bambini, queste sono naturali perché alcuni caratteri sono affini ed altri ci urtano maggiormente. Spalanco le braccia proprio a quelli che mi fanno esercitare la pazienza per far sentire loro che voglio quasi più bene ad essi rispetto a quelli che corrispondono ai miei gusti.

Le imperfezioni, proprio perché feriscono il mio amor proprio, sono da donare come sacrificio. Sì, devo cercare di dare in elemosina il mio interno...

Certo, il cammino è molto lungo e faticoso. Amare gli altri come sé stessi, è un impegno grande perché si stenta a considerare chi mi è vicino come un alter ego. Se io amassi l'altro me stesso, non parlerei mai male del prossimo e nemmeno penserei male. Lascerei per il mio fratello il cibo più buono, lo conforterei nei momenti di difficoltà senza giudicarlo nelle sue imperfezioni; saprei lodarlo senza remora di sorta, aiutarlo sacrificando il mio comodo. A tutti piace essere trattati bene, pochi comprendono che anche il mio fratello esige la stessa cosa. Se si ama il prossimo, si sa sorridere anche nel dolore perché a me fa piacere avere accanto una persona sorridente: pure per l'altro è così.

lunedì 11 maggio 2009

Riflessioni sulla morte


E' morta una mia consorella. Sono andata a vederla: era stesa nella sua bara con il rosario tra le mani. Il viso era disteso, lei era bella e sembrava quasi ringiovanita. La rividi piena di vita, con gli occhi azzurri pieni gioia. Quel giorno mi domandò preghiere per una sua intenzione. La rivedo illuminata dalla felicità con il suo grazie sulle labbra perché aveva ottenuto ciò che aveva domandato a Dio. Ed eccola nella sua bara, sembra solo dormire. Mi pare che abbia le gote leggermente colorite...Mi salta persino in mente una domanda: è morta davvero? Tocco le mani ormai esangui, sono fredde e diafane. Quel freddo che sento mi urta: non è la prima volta che tocco una morta, ma l'impressione è dovuta al fatto che un anno fa avevo toccato quella stessa mano ed era calda...e piena di vita. Oh Signore, insegnaci a contare i nostri giorni!

Di sera sono andata nuovamente a Messa in parrocchia e, dopo aver ricevuto l'Eucarestia, ho sentito la gioia profonda di essere consacrata. Certo, ancora non ho adempiuto i miei voti in modo totale, ma, comunque, sono in cammino...

domenica 10 maggio 2009

Aderire alla volontà di Dio


Aderire alla volontà di Dio completamente, con tutte le fibre del proprio cuore, non è cosa semplice. A volte si aderisce con gli atti ma internamente si brontola e questo brontolio affiora sulle labbra. Che brutta cosa! Ma, purtroppo, fa parte delle meschinità dell'uomo. Rispondere "Fiat voluntas Tua" anche quando questa si manifesta attraverso le persone, abbisogna di tanta fede, ma è opportuno acquistarla. Vedere e aderire alla volontà di Dio che mi si manifesta attraverso i superiori, mi è difficile. Devo fare miei i sentimenti del Cristo obbediente.

sabato 9 maggio 2009

Io sono la Via, la Verità e la Vita

"Non sia turbato il vostro cuore..."
Tu, Signore, sei la nostra pace, ci rassicuri lungo il cammino della nostra vita. Come un velo la tua pace ricopre il mio cuore, e da questa nasce un'invocazione che spesso diceva santa Virginia: "E tu Signore, abbi pietà di noi!"
In te, Signore, non c'è nessuna guerra, in te tutto è pace e tranquillità. Tu solo se la via che porta alla vita eterna, in quella luce senza fine. Entro nel sacrario del mio cuore, sfidando la mia distrazione ed ascolto il tuo silenzio, la tua voce...Oh Signore, non ho altro desiderio che incontrarmi con la tua misericordia nel sacramento della Riconciliazione e con la tua umiltà e il tuo amore in quello dell'Eucarestia. Aiutami ad entrare nella profondità del tuo amore, a dimenticarmi per far vivere te, in me...
"Prego Dio che mi doni i suoi santissimi sette doni e che io sappia pensare sempre bene del mio prossimo, perché così desidero.
Prego Dio che mi doni pazienza autentica nel sopportare volentieri per amor suo tutte le contrarietà, perché così desidero."

giovedì 7 maggio 2009

Non scoraggiarsi di fronte alle tempeste!


Nonostante i propositi, le meditazioni, indipendentemente da noi, si scatena una tempesta furibonda, con lampi tuoni e venti impetuosi, che sembra cancellare il lavoro di mesi e mesi, lasciandoti così inebetito, che, quasi quasi, saresti tentato di abbandonarti allo scoraggiamento. Proprio qui il demonio vorrebbe insinuarsi, gettare la povera anima nei flutti violenti dello scoraggiamento per vederla affondare sempre di più e quindi annegare e morire.

Una volta mi capitò involontariamente, di entrare in acqua nonostante campeggiasse, sventolando allegramente sulla costa, la bandierina rossa che annunciava il pericolo del mare fortemente agitato. Non la vidi davvero, ed il mare, dalla spiaggia, non pareva così mosso! So nuotare bene, ma non possiedo tanta forza, sono magra... E, in men che non si dica, mi accorsi che la forza del mare era immane: le onde erano molto alte ed il risucchio fortissimo e trascinava il corpo sott'acqua. Lottare contro la forza del mare era un'impresa davvero al di sopra delle mie stesse forze. Ad ogni modo lottai strenuamente e riuscii a vincere e giunsi a riva affannata, rendendomi conto solo in quel momento che avevo rischiato la vita. Quel giorno, infatti, un ragazzo perse la vita. Non era ancora la mia ora evidentemente. Così accade nell'anima quando è in preda alla violenta tempesta delle sue passioni negative soprattutto quando non se ne conoscono le motivazioni. Non bisogna scoraggiarsi né tanto meno scandalizzarsi, ma aggrapparsi con tutte le proprie forze alla preghiera "per non cadere in tentazione". Essa è quel canotto di salvataggio che ti salverà dalla violenza dei marosi.

lunedì 4 maggio 2009

Mese anche di attesa dello Spirito Santo



Maggio è il mese di Maria, la grande donna del sì...ma è anche il mese in preparazione della Pentecoste. Chi meglio di Maria può condurci alla conoscenza dello Spirito Santo? Ella era raccolta in preghiera assieme agli apostoli quando discese lo Spirito Santo...Lo Spirito Santo viene talvolta definito come il gran dimenticato, perché spesso si parla del Padre, del Figlio, ma quasi mai della Terza Persona della Trinità. Lo Spirito Santo è l'amore che unisce il Padre al Figlio e permette alla Chiesa di operare nel mondo. E' Lui che genera i santi e opera la Nuova Creazione...Mi viene alla mente il passo del Vangelo che racconta che Gesù battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tutti noi battezzati siamo segnati con il sigillo dello Spirito Santo che testifica la nostra condizione di figli adottivi di Dio.


Dio Padre ci guarda attraverso l'immagine immacolata del Suo Figlio diletto.


Chi è lo Spirito Santo? Il Vangelo di san Giovanni comincia con il prologo che vuole sottolineare come con Gesù si inizia la Nuova Creazione: "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio..."


La nuova genesi ebbe principio in una piccola casa di Nazaret, da una fanciulla di appena 14 anni.


Le parole del Vangelo: "Su di te scenderà lo Spirito Santo..."


Il Padre inviò il Figlio che s'incarnò in una donna per opera dello Spirito Santo. Anche i miracoli che Gesù compì lungo la Sua vita terrena, furono possibili solo attraverso la potenza dello Spirito Santo. Infine Gesù resuscitò grazie alla potenza di Esso. L'azione del Paraclito che dà vita alla Chiesa viene raccontata negli atti degli apostoli.


L'Antico Testamento racconta la Creazione materiale del mondo e la potenza del Dio tre volte santo e il cammino di preparazione dell'umanità alla venuta del Messia. I Vangeli narrano le opere del Figlio di Dio, e gli atti degli apostoli la vita dello Spirito nella Chiesa. E con questo si può comprendere come la Rivelazione di Dio sia completa.


Allora preghiamo con Maria:


"Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli


e accendi in essi il fuoco del tuo amore!"

domenica 3 maggio 2009

Pietrelcina, l'incontro con un grande santo


San Pio da Pietrelcina, un grande santo di fronte al quale tanta gente andava in visibilio... Un santo originale nel suo genere, che non ha mai nascosto la verità alle anime, senza il timore di apparire burbero o severo...Voleva solo il bene delle anime. Di fronte al grande mistero della sua stigmatizzazione, egli provò un senso di smarrimento...Ecco l'umiltà dei santi, che desiderano essere nascosti agli occhi del mondo, ma non si ritraggono di fronte alla volontà di Dio.

Confesso che ho desiderato conoscerlo in vita, un po' per vedere i miracoli che Dio compie nelle anime semplici che a Lui appartengono, ed un po' anche per essere letta nell'anima, come lui spesso faceva. Ritengo di non conoscere la mia anima come dovrei. A questo riguardo, mi pare il santo curato d'Ars, aveva domandato a Dio ed era stato esaudito, di conoscere tutte le sue debolezze e ne fu tentato di scoraggiamento...Erano tante quelle che non conosceva!

Finalmente ho visto la casa dove nacque e visse padre Pio quando i superiori lo mandavano per riprendere salute. Straordinario, a parte la speculazione che ne ha fatto la gente e che Padre Pio non avrebbe senz'altro approvato. Una sensazione mai provata, si respirava l'aria di Dio, come lui desiderava. Non il Santo, ma Dio che fa miracoli, attraverso la sua intercessione...

Maggio, il mese della Madonna


Finalmente ho un po' di tempo libero, dopo tutti questi giorni straordinari di vacanza, per raccontare le nuove esperienze vissute.

Da poco si è iniziato il mese della Madonna e noi lo abbiamo voluto inaugurare con una visita al Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso in provincia di Isernia.

Siamo partite da Rm alle 6.30. Il giorno nuovo già stava nascendo ed il sole cominciava ad accarezzare le cime dei palazzi che sembravano ancora immersi nella quiete del sonno. La strada era sgombra. Appena uscite dalla giungla di cemento, ecco che al nostro sguardo si sono aperti panorami straordinari. Verso Fiuggi il cielo era coperto da una fitta coltre di nubi nere le cui dita leggere sfioravano i prati e i tetti delle casette rustiche, avvolte dalla pace della campagna. La bruma indugiava silenziosa avvolgendo le case, le cime dei monti, alcuni del quali ostentavano ancora maestosamente la bianca neve che li coronava, che giocava infilandosi nelle pieghe della roccia.

Verso le 9.20, dopo aver visto sfilare paesaggi stupendi anche se inaspettatamente abbuiati da nubi che parevano della stessa foggia di quelle invernali, siamo finalmente giunte al Santuario di Castelpetroso. Seconda volta che scendo al di sotto di Rm!

Appena uscite dall'auto, ci ha accolto il canto armonioso dell'ave di Lourdes...ed anche un freddo pungente. Un santuario moderno costruito sotto una montagna e coronato da altre...Manciate di case sparse qua e là al di sotto di esso, ammonticchiate ai piedi di monti ricoperti di alberi verdeggianti...

Siamo riuscite ad ascoltare la Santa Messa unendoci ad un gruppo che proveniva da Nola. Sono riuscita persino a confessarmi, prima della celebrazione, lo desideravo molto, come l'assetato l'acqua. Dopo la Santa Messa, abbiamo visitato il Santuario in cui vi sono custodite anche le reliquie di Padre Pio...In seguito abbiamo percorso la via Matris che si arrampicava per il monte fino a giungere al luogo delle apparizioni. La storia delle apparizioni mi ha molto colpito nella sua singolarità, in quanto le apparizioni, sì che sono cominciate da due pastorelli che portavano a pascolare il gregge, ma sono continuate toccando un po' tutti i ceti sociali, persone diverse, con differenti storie...La Madonna non ha pronunciato alcuna parola, non ha lasciato nessuno messaggio, solo ha voluto offrire a Dio in atto supplice e mirabile, l'Agnello senza macchia, suo Figlio, per l'umanità intera.

Questo è quindi il pensiero di maggio che vi offro: amare la Madonna vuol dire andare a Suo Figlio e "fare quello che Lui ci dice". Ella vuole solo che l'umanità si riavvicini a Dio.

Buon mese di maggio, quindi...

Dopo questo, grazie al tempo uggioso e freddo, e dopo un pranzo frugale, consumato tra il verde delle fronde degli alberi, ci siamo avviate verso Pietrelcina, luogo natale di Padre Pio...