lunedì 24 maggio 2010

Le attività più umili purificano

Non la pensiamo come il mondo, che con i soldi od una laurea ottiene tutto...
Continuando a meditare facendo parallelismo con il nostro corpo umano e quello mistico della Chiesa, ci siamo resi conto quanto siano importanti e indispensabili, essenziali, gli organi più umili o quelli di cui ci vergogniamo? Non solo... Ma hanno il compito improrogabile di purificare il nostro corpo dalle scorie...Senza tale attività moriremmo intossicati...E abbiamo noi riflettuto sulla sussidiarietà degli organi che lavorano in coppia, come si danno da fare quando il "gemello" non c'è più?
Corpo umano, mistero - segno della creazione di Dio...

Ridicolo bacchettamento

Ed è in questo concetto di Corpo della Chiesa che si innesta il discorso della carità fraterna. La Chiesa è un corpo mistico il cui capo è Cristo. Quando ci fa male la pancia, sarebbe alquanto inutile e insensato redarguire il nostro povero intestino, il quale, poveretto, è stato assalito da nemici esterni che non ha saputo combattere, senza porre rimedio con una medicina appropriata. In realtà non ci sogneremo nemmeno di sgridare la nostra pancia, organo importantissimo per il nostro benessere psico-fisico e tanto meno di dire peste e corna di lei...ma, tutti afflitti e preoccupati, segnaliamo il suo malessere per trovare compassione e assistenza e non pace finché non guarisce.
E' un esempio fose banale, ma eloquente se ci sentiamo davvero parte della Chiesa.
Allora, da ciò, si può comprendere quanto sia ridicolo bacchettare o porsi in atteggiamento di superiorità nei confronti di queste membra doloranti...

Una fede personale...troppo

La nostra deve essere assolutamente una fede ad ampio respiro, ecclesiale. Non può essere messa sotto il letto, come la lampada di cui si parla nel Vangelo, non serve a nulla! La sua luce viene sprecata e diventa tenebra...
La fede del Cristiano deve essere ecclesiale, cattolica... Non si può affermare: "Io ho la fede...gli altri...colpa loro se non l'hanno..." Una fede di tale portata è destinata a condurre l'uomo per le strade dell'egoismo, alla mistificazione dell'ego e quindi a tramutarsi in quella pianta secca su cui non possono crescere frutti.
La vera fede si preoccupa dei problemi altrui, non tanto per condannarli, quanto perché desidera ardentemente ciò a cui anela il suo Amato, Cristo. L'anima ricolma di Spirito Santo desidera che si compia la volontà di Dio, che non è semplicemente l'eseguire sul piano concreto, un progetto di vita, alcuni gesti o scelte, o recarsi in un posto piuttosto che in un altro, ma attuare, rendere vivo l'amore di Dio. L'amore deve albergare permanentemente dentro il cuore, nella mente, deve sfociare come un fiume giunto al mare, in atti concreti di carità. Volontà di Dio è che si compia l'amore sulla terra, l'Amore di Dio, quello vero, da non confondere con la filantropia.
Sono inutili gli scuotimenti del capo di fronte alle scelte atee, accompagnati dall'asserzione della gravità della cosa, ma, in fondo in fondo giudico solamente il fratello e le sue idee e non mi do da fare per quel membro dolorante del Corpo della Chiesa.
Se porto il mio individualismo nella Chiesa, vivo il mio alienamento dalla realtà nella preghiera o anche nella partecipazione ai Sacramenti, ma non vivo veramente ciò per cui sono chiamata a realizzare: l'ecclesialità, l'unione con le altre membra....
Non si può vivere l'individualismo nella Chiesa: il membro rivolto solo all'appagamento di se stesso, è destinato a non ricevere il Sangue che scorre nel Corpo della Chiesa, ad andare quindi in cancrena, rischiando di danneggiare o avere potere letale sulle altre membra. Dovremo possedere la medesima sollecitudine che abbiamo verso un membro malato del nostro corpo: come ci affanniamo dietro ad esso per farlo ritornare sano! Perché non abbiamo la stessa sollecitudine verso i fratelli lontani dalla fede? Vanno bene le espressioni: "Guarda come sta andando il mondo" se poi io stessa esco dal mio guscio e prego, offro, amo questi nostri fratelli che non hanno ricevuto ancora quello che noi consideriamo proprietà, ma che è in realtà un dono: la fede.

sabato 22 maggio 2010

Il padre della menzogna

Troppo facilmente, anche fra i credenti, la menzogna trova terreno assai fertile. Eppure Gesù stesso affermò che il diavolo era il padre della menzogna.
Si passa con troppa facilità su questo e ci scordiamo che Gesù si definì proprio come "Verità". Di tutto ciò che esula dalla verità, il padre è il diavolo.

Girovagando da un pensiero all'altro...

Girovago tra un pensiero e l'altro, insicura di quale filo seguire. Vorrei affrontare tutti gli argomenti che mi frullano per il cervello, simili a tante rondini che solcano il cielo azzurro, ma mi perdo nell'immensità turchina, con l'anima baciata dal calore del sole.
Primo filo conduttore: l'eternità. Alcune volte, ma non so spiegarmene il motivo, si presenta alla mia mente l'immagine del Cimitero Verano. Mi stupisce che non sia quello di Genova dove, spesso, mi sono immersa nelle più profonde meditazioni. E quando si presenta, come un lampo nella mia mente, mi trasmette tanta pace.
Due punti del Verano, in particolare, catturano la mia attenzione. Ho detto già dei Requiem Aeternam ma, esso sembra raffigurare per me, l'idea dell'eternità.
Desiderio d'eternità....Sì, prima o poi anch'io mi troverò faccia a faccia con l'Eterno. Quanti, hanno ormai attraversato la porta della morte...persone di ogni età! L'"ora" è nei decreti di Dio. E' vero che, finché si vive, difficilmente si pensa alla morte...Eppure è l'unica certezza della vita.
Non pensando alla morte, si commette ogni sorta di peccato. Questo vale anche per chi ha la fede o ha addirittura abbracciato lo stato di consacrazione. Tante volte si ci abitua alle cose sacre e si scinde mirabilmente la vita concreta dalla vita di fede. Si prega, si va a Messa, si riceve l'Eucarestia, ma poi, una volta fuori, si dicono tranquillamente menzogne delle quali il loro padre è il diavolo, si sparla normalmente dei difetti degli altri, ancor peggio, si fa del male agli altri. Non si vive la Presenza continua di Cristo, la vita sembra testimoniare un Dio, assolutamente trascendente, che non riesce ad entrare nella concretezza della vita.
In questo modo si deturpa significativamente il volto della Chiesa. Si fa impunemente, senza pensare alle conseguenze. Si è puritani soprattutto con gli altri, ma con se stessi per nulla e... intanto si predica con la vita un Dio severo, che non conosce l'amore...

Silenzio...

Periodo di silenzio, di raccoglimento e di attesa della Volontà di Dio...Periodo in cui la realtà esterna giunge ovattata ai miei sensi. Non so descrivere quello che veramente provo, quello che sto vivendo. E' un periodo in cui mi desta stupore il modo con cui Dio agisce nella mia vita. Ci sono state tappe importantissime, colpi di ala, momenti di aridità, momenti di silenzio e di attesa. Domani sarà la solennità della Pentecoste...E' Lui, senz'altro lo Spirito che sta agendo nella mia vita, in modo sorprendente, silenzioso, ovattato, appunto. Ma agisce.
Sì, Dio ha agito in modo straordinario, quando stavo passando un periodo particolare di prova e, dopo una breve preghiera, ho aperto a caso la mia cara Imitazione di Cristo. Il brano che è uscito, non solo mi ha dato consolazione, ma mi ha anche chiarito la posizione della mia anima di fronte a Dio. Ci sono cose, sfumature dell'anima che non si conoscono, che restano ignorate travolte dalle onde del mare dei sentimenti. L'occasione di conoscere la mia anima è un evento straordinario...Caso? No, a me non pare. Più volte ho sperimentato di ottenere risposte esaurienti, può capitare una volta, ma non sempre. Mi sono sentita amata profondamente, seguita da Gesù stesso.
La seconda cosa è l'unione profonda con Dio. Gesù è l'Amico che trovo sempre nel mio cuore, in ogni momento della mia vita. Egli mi risponde, mi guida... Quindi il desiderio di farlo entrare nel mio modo di pensare, di valutare, di vedere realtà e persone che mi circondano...
La terza è la risposta attraverso il grande Sacramento della Confessione, una risposta indirizzata, che ancora una volta ha pacificato il mio cuore e per gradi lo introduce nell'intimità con Dio...

lunedì 17 maggio 2010

"Attraverso le mie piaghe"

"Guarda te stessa attraverso le mie piaghe. Ho sofferto per te, per la tua redenzione. Non temere, io ti amo, non ti lascerò sola. Cerchi ancora la perfezione di un perfezionismo che non è santità...Non sopporti ituoi errori, ma essi servono per la tua umiltà e anche ad aver fede nella mia infinita misericordia. E' il mio amore che ti santifica. Non appoggiarti sulla tua intelligenza!"

M'immergo nella Tua Presenza

Signore, la mia anima s'immerge nella Tua Presenza. Il tempo, lo spazio s'annullano. L'eternità entra nel mio cuore, sento la natura cantare. Forse è il mio cuore, è la mia anima, sono loro che cantano, che s'imbevono della Tua pace...

martedì 11 maggio 2010

Carità

"Cresci nella fede, ma soprattutto devi crescere nell'amore. Immergiti nel mio amore, come facesti spesso nel tuo mare. Si liquefaccia la tua giustizia negli abissi insondabili della mia misericordia, del mio amore senza limiti. Ricordati che anch'io ebbi tanta misericordia, ti amai, ebbi pazienza nell'aspettarti. Ti amo, ma amo anche coloro che tu a volte giudichi. Ho portato il tuo cuore nell'eternità per un istante e già, per te, il ritornare è stato doloroso...
Fai tua la mia preghiera, quella che rivolsi al Padre sulla Croce...'Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno' Se ti rifugerai nelle mie piaghe, mi conoscerai sempre di più. Lo Spirito Santo ti unirà a Me...Ma io ho sete di anime, desidero che tante anime vengano a me...Desidero che altre si offrano per impetrare la misericordia e per soddisfare la mia giustizia..."

domenica 9 maggio 2010

Misericordia di Dio..mistero...segno..

Difficile, come avevo detto nei post precedenti, comprendere la misericordia di Dio...Difficile anche praticarla. Viene subito d'istinto mettere i puntini sulle "I", invocare la giustizia di Dio o battere i piedi a terra per la rabbia, dicendo...Non è giusto, non è giusto!!! Un po' come fanno i ragazzini... Il Signore mi sta domandando questo...Come un ritornello: Misericordia, misericordia, misericordia!

"Devi avere un cuore grande come il mio, abbracciare tutte le miserie umane...comincia a non invocare la mia giustizia, ma abbi un cuore tanto grande, da invocare la mia misericordia...I santi avrebbero voluto patire loro, piuttosto che i peccatori, le pene dell'inferno...avrebbero voluto per loro, lo sguardo severo che avrei rivolto ad altri... Devi imparare a praticare la misericordia, ad avere sugli altri uno sguardo pieno d'amore. Non scoraggiarti, sono Io che ti devo donare la forza...Te la donerò quando riterrò opportuno. Devi imparare ad abbandonare la tua volontà per seguire la mia. Devi fidarti!"

martedì 4 maggio 2010

La vita cristiana non è alienazione!

La ricetta della santità era leggermente ironica e voleva un po' scherzare sull'opinione un po' distorta che hanno di noi cristiani che ci vorrebbero tutti santi in un solo colpo...Per questo ho voluto scherzare, visto che nel "mondo" è molto importante il titolo di studio...
Va bene, passo a scrivere su ciò che mi ero prefissata.

Esempi di vita? Tanti! Il male fa rumore: il bene è silenzioso ed esiste, anche nella gioventù d'oggi, così tanto criticata...Gioventù che con il loro bene attirano alle loro tombe, folle di pellegrini sconfortati, alcuni senza fede, tombe che, ancor prima di suscitare pietà, suscitano ammirazione, mettono in discussione, fanno tremare le coscienze.

Un esempio: Mario Filippo Bagliani. Ne ho già parlato su questo blog, ma qualcosa me lo ha fatto ritornare alla mente. Quel "sogno" di qualche anno fa...Quell'anima biancovestita venutami incontro, sebbene non si sia presentata, ho vari indizi per pensare che sia quella di Mario Filippo. La sua esperienza di vita mi ha colpito molto: pure io come lui, in varie riprese, anche se in modo differente mi sono scontrata e successivamente incontrata con il dolore. Non puoi ignorare il dolore, non si può nascondere la testa sotto la sabbia. Pensavo che fra le braccia dei miei genitori non mi sarebbe accaduto mai nulla, ma a 10 anni il dolore ha bussato alla porta dlla mia vita e tra la costernazione dei miei familiari, ho dovuto far accomodare questo inquilino che dapprima ho odiato perché aveva fatto piangere mia mamma e poi ho imparato ad accettare ed infine ad amare.

Cioè, non era la prima volta che il dolore entrava nella mia vita, ma un conto è quando entra per poi uscire, un altro è quando entra stabilmente e prende il nostro corpo come dimora e provoca una crisi di valori...perché la tua vita non è più quella di prima! Così accadde a Mario Filippo...Mario Filippo crebbe senza padre che perse quando aveva appena 3 mesi. Tutto sommato la sua vita fu comunque serena, nonostante la grande nostalgia del padre.

Il dolore bussò anche per lui, definitivamente e irrevocabilmente, a soli 18 anni e aveva le sembianze e il nome di "melanoma", tumore maligno della pelle, il quale aveva già portato alla tomba suo padre quando aveva appena 29 anni.

Dapprima si pensava ad un semplice linfonodo, ma l'altalena di speranza vissuta con trepidazione da Mario Filippo e la sua famiglia, terminò definitivamente nel gennaio del 2002. Mario Filippo non riesce a farsene una ragione, anzi, piangerà disperato tra le piante brinate del parco, vicino a casa sua...Lo sentiranno anche i vicini che commenteranno con tristezza: "Piangeva come un animale colpito a morte"

Il dolore non è facile da accettare per nessuno.

Mario Filippo era un ragazzo come tanti altri...

Anch'io ho visto ragazzi come lui, soffrire, ma sapersi innalzare sopra di esso e poter affermare: "Sono contento!" E il dolore aveva le sembianze della morte. E quel dolore non ha mai traghettato queste anime indossando le pantofole, ma ha annientato il corpo fra sofferenze indicibili...

Comodità? No, è amare la vita e avere il coraggio di viverla fino in fondo, anche se assume le sembianze ineludibili del dolore. Mario crebbe nella fede fino a desiderare di entrare nell'eternità. Questo desiderio non era affatto ispirato dalla voglia di fuggire dalla vita...Egli accettò il dolore e non cercò affatto di sfuggirlo! Sfiorò sei mesi di vita, un'eccezione per i malati di melanoma, e, quando fu assalito da sogni orribili che lo tentavano nella fede e i dolori si fecero insopportabili, accettò le cure palliative che lo avrebbero sollevato dalle sofferenze e lo avrebbero traghettato con dolcezza nell'eternità. Cure palliative, non eutanasia...Di fronte alla vigliaccheria di tanti, fa pensare l'atteggiamento dei familiari di Mario Filippo che, prima di affidare il figli a queste cure, interrogarono i medici e domandarono loro se con ciò avrebbero abbreviato la sua vita!! Incredibile? No! Dove non arriva il coraggio umano, arriva la grazia di Dio.

Scusatemi...

Scusatemi, ho voluto un po' sdrammatizzare la cosa prima di affrontare discorsi più seri. Ho voluto esordire con questo brano ironico per sottolineare quanto, in realtà, sia difficile aderire a Cristo e alla sua dottrina. Cristo è scomodo per molti, perché quando entra in una vita domanda tutto, desidera il cuore della persona e che essa abbracci uno stile di vita impegnativo. Impegnativo, sì, ma non impossibile! Ecco che a questo punto scatta il discorso della fede. Amare come fece Gesù sulla terra, umanamente è impossibile: finché ho un tornacconto, tutto bene, ma poi, quando sperimento la persecuzione, abbandono miseramente il campo e la casa fondata sulla sabbia crolla. Amare come Gesù significa andare oltre questi confini umani, prendere il largo e gettare le reti in quesgli abissi scuri, densi di buio e solitudine. Da soli non possiamo prendere nulla, ma se accogliamo Gesù nella nostra barchetta, ecco che accadono i miracoli. Un insuccesso non ci turberà più di tanto...Lui mi darà la forza di testimoniarlo nella mia vita. Allora Lui spezza le catene, ci svincola dal peccato e ci fa assaporare le vette della santità che non è altro che il concretizzare nella vita l'amore di Dio. Tutto il resto è pseudo - santità, anche se arricchita di visioni e doni soprannaturali.

Ricetta di santità

Come? Mi stupisco!!!Non avete trovato ancora la ricetta della santità? Ma come?! E' così semplice! E' un po' come il pesto, o il sugo..o la salsa di noci... Un po' difficili da fare, soprattutto il pesto, che abbisogna del basilico di Pra, perché se solo ne usate uno diverso, ahimé, non passate la prova "genovesi"....Ho fatto delle grandi ricerche sui migliori libri di cucina...Anche in quello di suor Germana che tutti conoscono e...finalmente ho trovato questa ricetta:
  1. Battesimo, amministrato da qualsiasi sacerdote, ma se avete la fortuna di essere battezzati dal Papa...volete mettere? E' una marcia in più, è una raccomandazione...un po' come se vi raccomandaste il Presidente della Repubblica per un lavoro!
  2. Comunione, Eucarestia...vedi sopra...
  3. Cresima...Hai una marcia in più se ti viene amministrata dal Cardinale di Milano o appunto dal Papa.
  4. Matrimonio e Ordine...sono opzioni....puoi vivere anche solo nel mondo ed essere cristiano impegnato..ugualmente.
  5. Se ti consacri al Signore e hai il tesserino di appartenenza ad uno dei movimente ecclesiali...Eccoti assicurato il Paradiso...Alla "dogana" san Pietro ti domanderà quello....Meglio se il tesserino è munito (notare il verbo che deriva da munizione!) di banda elettronica...elimini le lunghe file all'entrata del Paradiso...Ecco perché esiste il Purgatorio: le anime si stancano di attendere troppo, perdono la pazienza e così vanno in Purgatorio.
Se non vi piace il gusto, provate a mescolare il tutto sul fuoco dello Spirito Santo...e vedrete che la santità è assicurata... Semplice, no? Come? Dite di no? No...decisamente non è così semplice...La ricetta della santità non si trova nemmeno nei migliori libri di cucina...

lunedì 3 maggio 2010

Risposta ad un commento...

Esordisco iniziando a dire che pongo questa risposta sotto la protezione della Madonna, visto che questo è il mese dedicato a Lei.
Rispondo in particolare, o meglio, prendo spunto da un commento ricevuto. Il commento non ha fatto altro che evidenziare l'interrogativo di tanti, atei e non,...dramma del genere umano...Di fronte a queste domande, sono affiorate immediatamente alcune risposte. Prima di tutto la scena dell'adultera...Gesù è un Personaggio storico realmente esistito, come tutti noi...e anche l'episodio narrato è reale. Eccola, trascinata malamente dai dottori della Legge, presso Gesù per avere conferma della loro giustizia...che avrebbe voluto incenerirla...Gente religiosa, scrupolosa nell'osservanza, non stiamo parlando di assassini! E Gesù, lo stesso Gesù che aveva proclamato che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio nel suo cuore, affermò: "Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra!" E tutti, come sappiamo bene, se ne andarono.
Questo riguardava l'adultera ma si può applicare a tutti i generi di peccato...Chi di noi può dire di essere senza peccato? E' vero, c'è peccato e peccato e si va dal più grave al meno grave, ma tutti, piccoli e grandi, feriscono il cuore di Dio.
Rispondo prima considerando il piano umano... Domanda: "Perché Dio permette che tanti bambini innocenti muoiano di fame?" Pensate che Dio coccola noi credenti? Ma guardate, che c'è più gioia nella povera Africa che nell'opulento Occidente, sempre depresso e incapace di dare un senso alla propria vita. Risposta umana, senza considerare il piano della fede: Sì, Dio permetterà...ma perché l'Occidente continua a vivere nell'opulenza quando sa che la sua ricchezza, risultato dello sfruttamento delle popolazioni più povere, è la povertà di tante nazioni e continenti? E perché, quando uno di questi poveri fratelli vengono nelle nostre nazioni in cerca del benessere, noi lo respingiamo dicendo che dobbiamo stare attenti al flusso dell'immigrazione...e poi c'indignamo quando vediamo che gli altri muoiono di fame...nel loro paese?
E' l'uomo e la sua cattiveria che generano queste ingiustizie e non di certo le preghiere di tanti uomini e donne il cui sogno è quello di pace, fratellanza, amore.
In realtà tutte le volte che disprezzo il mio fratello e le sue idee, nel mio piccolo, (sto parlando anche di me!) con la mia prepotenza, genero un'ingiustizia che può degenerare poi, in una guerra... Tutti, credenti e non, sono egoisti...Ma siamo in cammino, tutti, nessuno escluso. Il vero religioso, che sia musulmano, cristiano, protestante e buddista, desidera il bene di tutta l'umanità... Quando uno dei veggenti domandò alla Madonna di Medjougorie chi era la persona più santa della nazione...Ella indicò una musulmana!!!! Quanti pregiudizi abbiamo...e già con questi, decretiamo la nostra ingiustizia! Personalmente ricordo con piacere che di fronte alla chiesa c'era un tunisino, musulmano, che per me aveva sempre un gesto carino...mi offriva i fiori e il suo pregare m'incuriosiva...non lasciava passare l'ora della preghiera...senza falsi timori, egli si prostrava e pregava... Un modo diverso di credere, ma Dio è lo stesso... Che predica la misericordia...
Le preghiere dei giusti, hanno invece salvato tanti dalla dannazione eterna e i credenti non sono affatto esenti dalla sofferenza. Ci sentiamo accarezzati da Dio, ma anche noi soffriamo...solo che lo facciamo con gioia rispetto ad un ateo che non dà senso alla sofferenza e si rigira arrabbiato in tante domande a cui non riesce a rispondere...
Ma nemmeno in questo senso possiamo assolutizzare, perché ci sono tanti atei, ed io lo credo fermamente, che si sono ugualmente guadagnati il Paradiso facendo del bene, dimentichi di sé.... Il primo esempio, ma non è l'unico, fu Sanguineti che seguì Padre Pio nella costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza e si proclamava ateo, con la a maiuscola...Ma Padre Pio lo considerava santo....! Lui che vedeva l'interno del cuore dell'uomo! Sì, tanti che si sono considerati atei, sono arrivati dritti in Paradiso! Più di alcuni cattolici...Senz'altro, anche questo non lo discuto.... Perché noi, che abbiamo ricevuto il dono della fede, non abbiamo saputo rinnegarci, amare il prossimo. E' vero, le preghiere di tanti non hanno alleviato del tutto il male nel mondo, ma Dio ha creato l'uomo libero di scegliere il male e il bene... Certo, non bisogna solo pregare...sappiamo che san Giacomo disse che la preghiera senza le opere non serve a nulla...ed anche Gesù stesso lo dice nel Vangelo: "Non chi dice Signore Signore, entrerà nel Regno dei Cieli". Chiaro, la preghiera da sola non basta, bisogna fare le opere di carità... E ci sono tanti missionari impegnati nelle terre povere, nelle favelas, nelle baraccopoli, in Africa... Ma non tutti i cattolici possono andare in missione, si può fare del bene anche nella terra in cui si vive, così come lo fa l'ateo. Il cattolico, il credente, il religioso rimane con le sue debolezze, cambiare se stessi, non è così semplice ed automatico...Così come non lo è la fede che è un dono di Dio che non tutti hanno. La fede è semplicemente la certezza di essere amati profondamente da un Essere Trascendente che, nella religione cristiana, si è incarnato in un povero bambino che ha conosciuto l'esilio, il tradimento, la sofferenza ed è credere che Egli ci donerà la forza di cambiarci interiormente. Non dobbiamo colpevolizzare Dio per il male che c'è nel mondo, ma solo, esclusivamente l'uomo, a cui Dio ha lasciato la libertà (altrimenti non avrebbe avuto bisogno di redenzione)...
Dio non vuole il male, è l'uomo assetato di potere, di odio e lo dimostriamo quotidianamente.
Perché Dio lo permette? E se Dio avesse creato tutti gli uomini uguali, santi come san Francesco o padre Pio... a parte che l'uomo di per sé è peccatore... Noi che vogliamo essere così originali!!!Essere tutti uguali...orrore! Chissà dove sta la fabbrica degli uomini di Dio!!!Forse dopo aver trovato quella di Babbo Natale...
Non condanno chi non crede, perché come ho già detto, la fede è un dono che non tutti hanno...Io stessa sono stata lontana dalla Chiesa e se dovessi paragonare la mia vita di prima a quella di adesso, potrei benissimo farlo con l'immagine dell'inferno (assenza di Dio), dove non mi davo pace per ogni sofferenza, personale e non, e l'immagine del Paradiso (presenza di Dio), in cui, pur soffrendo, anzi di più, ho dato un senso alla mia sofferenza, a questa esistenza terrena, che prima o poi finirà per sbocciare nell'eternità... La fede è stato l'incontro con una Persona, l'ho sentito sensibilmente... Ma se avessi chiuso il mio cuore, Lui se ne sarebbe andato ed io sarei ancora arrabbiata, sarei ancora lì a dare pugni al cielo, senza risolvere nulla, così come le preghiere (così almeno è stato detto) di tanti credenti, anzi, amareggiando con i miei musi, chi mi stava vicino e facendo pesare la mia sofferenza a chi non aveva colpa...e intanto il mondo sarebbe andato ancora più alla deriva, aggiungendo una persona scontenta, amareggiata, depressa...mentre la fede l'ha sostituita con una persona con il sorriso, amante del bene...una goccia nell'oceano, ma avrebbe fatto la differenza...