giovedì 4 agosto 2016

Sofferenza

Poco tempo fa ho ricevuto su un post scritto parecchi anni fa un commento che mi ha fatto riflettere o almeno mi ha motivato a chiarire alcuni argomenti che, per chi non crede, possono apparire giustamente ostici. Comprendere la spiritualità cristiana non è così semplice, ci vuole la grazia dello Spirito Santo, altrimenti si rischia di fraintendere tutto. Purtroppo anche coloro che si dicono cristiani non sempre intendono profondamente certi concetti che poi, ovviamente, si devono tradurre in atti concreti. 
Il post parlava proprio di questo. Gesù, ci è narrato in un passo del Vangelo, afferma che chi non porta la propria croce e lo segue, non è degno di Lui. Chi ama di più il padre, la madre, fratelli, sorelle...etc... non è degno di Lui. 
È vero, in questo post lo ribadisco. Per comprendere il vero valore del cristianesimo, bisogna amare più di tutto e di tutti Dio. Perché? Per il semplice fatto che Dio ha dato la vita a noi e ancor prima ai nostri genitori. È stato lui! Per cui sopra di tutti bisogna amare colui che ha dato la vita, che ha generato la vita e sempre la conserva. 
Il problema è che il discorso di Gesù si fa ancor più duro e afferma che bisogna portare la propria croce ogni giorno e chi non lo fa, non è degno di Lui.
Forse ci siamo abituati con il tempo a questo termine: croce. Non gli attribuiamo il suo vero significato. Riflettiamo su questo termine. Non è stato Dio ad inventare la croce. La croce era il patibolo, voluto dagli uomini come strumento di giustizia... sulla quale venivano innalzati i condannati a morte. La croce era uno strumento di giustizia molto crudele che lacerava le carni e introduceva il condannato all'agonia senza consolazione, ad un corpo arso dalla febbre, contuso, dalle membra lussate, destinato a sperimentare la mancanza d'aria, l'asfissia. La croce era il talamo su cui il condannato affrontava l'agonia. Inoltre la sua posizione era verticale, fatta di legna. Gesù con quella semplice frase ha dato all'uomo un impegno arduo che può compiere solamente con l'aiuto dello Spirito Santo. L'uomo deve accettare la croce, la condanna anche ingiusta degli uomini, il loro giudizio, la desolazione, la derisione, la solitudine, le percosse. Deve accettare la sofferenza della crocifissione, quella della carne straziata, una sofferenza umana che asfissia e desola. Ma sarebbe davvero triste se il discorso di Gesù si fosse fermato a questo. Ha aggiunto una parte fondamentale: “ e non mi segue”. Si deve portare la croce con amore in riparazione dei propri peccati, per placare la giustizia.... Già, perché forse non ci pensiamo, ma ogni nostro più piccolo peccato ha ripercussioni negative sugli altri e per tale motivo esigono la riparazione. Se non si offre la santa Messa e la propria sofferenza per la giustizia, tali peccati verranno riparati in Purgatorio... e lo chiederemo noi stessi... Magari questo discorso potremo affrontarlo in un altro momento... Altrimenti pure questo potrebbe essere oggetto di fraintendimenti. 
Noi siamo creati per la felicità e dobbiamo viverla appieno su questa terra. La felicità, però, non è derivante da cose concrete che noi facciamo, anche se possono aiutarci a trovare la distensione del nostro spirito e non sono un male... ma è un equilibrio interiore, che talvolta può essere sconvolto sebbene per breve tempo, il quale si nutre di una certezza, una pietra ferma nel nostro deserto di sabbia oscillante sotto la sferza del vento: tale pietra non può essere altro che la vita eterna e quindi Colui che ce la dona: Dio. Non può essere altro. Si deve nutrire di questa fonte inesauribile. Per essere duratura, la felicità deve abbeverarsi ad una fonte eterna. In natura non esiste nulla di eterno, tutto è soggetto a corruzione. Noi desideriamo l'eternità e l'abbiamo bene in mente, anche se i dubbi possono sconvolgerci e gettare un'ombra ai nostri pensieri. L'eternità è data solamente da Dio, l'eterno in persona. 
La sofferenza è generata dal peccato originale, è sua conseguenza, ma Gesù ci ha indicato la strada per redimerla: “offrila per riparare a ciò che tu fai di male, alle tue imperfezioni... offrile con amore, pensando alla gioia a cui io ti colmerò... se mi segui, ti condurrò alla vita eterna....”. Non solo. Siccome la croce è lo strumento di morte che Gesù ha scelto per redimerci dal peccato, lui diventa il modello per eccellenza: egli ci ha mostrato come portare la croce. Anche se siamo innocenti, come lui lo era, ha portato ugualmente la croce per pareggiare i conti dell'umanità intera, senza recriminare, senza dire che il tutto è ingiusto. 

Attentati in Europa

Non ci sono parole. In questo periodo durante il quale ho taciuto, sono avvenute altre tragedie, altri attentati... in Germania e nuovamente in Francia.
Non riuscivo nemmeno a scrivere, a mettere nero su bianco i miei pensieri perché scivolavano talmente veloci, come l'onda sulla rena, che non riuscivo a cogliere le sfumature dei vari avvenimenti e riflettere su di essi. Difficile trovare una risposta ai mille interrogativi e forse non ce ne saranno mai, perché la cattiveria e l'odio non si possono spiegare...
In Germania un tizio ha sparato in un centro commerciale, senza uno scopo preciso, tipo roulette russa ma ha mirato ai più giovani. Era un pazzo, in analisi psichiatrica... Sembrava un fatto isolato, come ne possono accadere spesso quando una persona malata di mente si accanisce contro gli altri quando sente ribollire un odio profondo per il suo passato e la sua stessa vita...
Ci si stava per rialzare da quell'episodio non terroristico, convincendosi che non era tale, quando un siriano si fa esplodere davanti ad un winebar. Le sue intenzioni erano ben altre: entrare in un festival della musica e quindi perpetrare una strage ancor più grande. La questione però non cambia. Sempre atto terroristico era, che poi non sia andato a “buon fine” ossia secondo le intenzioni del terrorista, non ha importanza. Il terrore ha cominciato a rimbalzare pericolosamente tra Germania e Francia per ricadere nuovamente nel territorio francese. Rouen. Per l'esattezza una chiesa dove si celebrava la santa Messa mattutina. Un colpo alla cristianità e un nuovo atto di vigliaccheria e di idiozia. Hanno sgozzato un prete ottantaquattrenne... Hanno compiuto quattro atti sacrileghi in un solo istante: hanno ucciso un uomo, hanno ucciso un innocente, hanno ucciso un anziano indifeso, hanno ucciso un prete, ossia un consacrato del Signore! Un terribile atto di vigliaccheria! Bambini... anziani... giovani... Dentro il cuore tanta rabbia. Mi ritornano in mente quante volte i nostri antenati si sono rivoltati contro il male, contro la violazione dei diritti umani e della libertà. Quanto hanno lottato per conquistarla, per i figli, per le loro mogli... Tante.... Troppe... Non hanno esitato a donare la propria vita per la loro patria. E così, anche in questi atti terroristici persone comuni hanno preso il loro coraggio nelle loro mani e con la rabbia e l'amarezza nel cuore, si sono ribellati a quell'ingiustizia.
A Nizza: due comuni cittadini hanno tentato di fermare il camioncino impazzito.
Germania: un ragazzo dà del matto al giovane che “giocava” al tirassegno nel centro commerciale. 
La rabbia di vedere la propria gente indifesa, la propria città offesa, è un sentimento radicato, profondo, appartenente ad ogni epoca, anche questa affetta gravemente da individualismo e neoliberismo. 

L'ultimo attentato a Rouen segna una tappa fondamentale per la storia. Dopo tanti anni, la terra europea è stata imporporata del sangue di un martire per la fede cristiana. Già, perché tanti sacerdoti qui in Italia hanno perso la vita lottando per il bene, ma il loro assassinio era più per la voce che davano ai diseredati, agli schiacciati dalla criminalità, al loro riscatto, non tanto per la fede cristiana. 
Dopo tanti anni, in Francia, il primo martire... Mi sembra di ricordare sant' Ignazio d'Antiochia. Anziano anche lui, frumento macinato per Cristo. 
Da questo episodio, le sante Messe domenicali ospitano anche i musulmani accorsi per testimoniare che l'atto terroristico ha ferito al cuore anche la loro religione. Non è quel Dio che professano. Per la prima volta in Italia, hanno partecipato alla santa Messa! Dio non si fa mai vincere in generosità. L'atto è commovente, come tutti gli atti di puro amore. I musulmani negano la sepoltura all'attentatore di Rouen... e partecipano ai funerali di padre Jacques. “Nous sommes freres” 
Il tutto accade quando i giovani stanno convergendo a Cracovia per la giornata mondiale della gioventù. Pensano di farci paura, ma i cristiani, quelli veri, sanno morire per la loro fede.