venerdì 29 gennaio 2010

Essere trasparenti

Non c'è niente da fare, i nostri difetti ci danno fastidio e questo fastidio c'impedisce di essere trasparenti, cioè sinceri con noi stessi. Vorremmo essere diversi, essere migliori e, disorientati, guardiamo il nostro cuore così pieno di difetti. Per sopravvivere ai nostri stessi occhi, per stimarci, indossiamo una bella maschera che ci devìa effettivamente dal cammino che noi dovremmo percorrere. C'illudiamo di avere qualità che, in realtà, desideriamo avere: scatta, insomma, un'autodifesa che non ci salva dagli altri, ma da noi stessi.
Automaticamente gli altri diventano una minaccia perché possono vedere meglio dietro quella maschera e svelarci, con grande nostro terrore, chi siamo veramente. Le maschere che noi indossiamo sono l'ostacolo più grande al nostro cammino di santità.
Ecco perché Gesù esortò: "Siate semplici come colombe e prudenti come i serpenti!" La semplicità, la purezza di spirito ci avvicinano maggiormente alla santità di Dio. Essere prudenti come i serpenti vuol dire essere capaci di discernimento, capire, seguendo strategie appropriate, i veri sentimenti che albergano nel nostro cuore per poter conoscerci accuratamente. Chi si conosce, impara l'umiltà.

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