martedì 19 ottobre 2010

L'abitudinarietà che uccide

Anche chi è religioso o afferma di essere tale, può non credere alla vita eterna. La fede diventa qualcosa di abitudinario nella vita, un velo rado appena visibile che non interpella il credente, lo lascia semplicemente così com’è. Non siamo più afferrati dallo stupore di Cristo, ma ci arrabattiamo volentieri in teorie che come una leggera bruma autunnale, s’appende ai rami scheletrici degli alberi che ormai sembrano aver perso la loro vitalità, la loro linfa e attendono la morte. La cosa insidiosa è che il credente non si accorge del suo stato, pensa di vivere bene, di essere nel giusto. Questo è deleterio per la vita dell’anima che non scorge e non sente più il fascino di Cristo, semplicemente si accomoda in gesti abitudinari ed ama solamente la parte esteriore della sua vita, anche se è di sacrificio.

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