giovedì 14 maggio 2009

L'obbedienza

Grazie ad un vostro commento,affronto il discorso arduo dell'obbedienza, argomento composito e dibattuto pure fra i religiosi stessi. Diciamo che per una persona che non ha abbracciato la vita religiosa risulta molto più complicato comprendere qual è la volontà di Dio, se non possiede nemmeno un direttore spirituale. Essa si manifesta attraverso gli avvenimenti della propria vita. Io parlo del discernimento della volontà di Dio nell'ambito ristretto dell'esistenza personale, perché se si parla in generale della dottrina della Chiesa, non usiamo altra fatica che quella di obbedire al Magistero. Per discernere la volontà di Dio bisogna conoscere anche sé stessi, i propri limiti e virtù il più chiaramente possibile, perché si possano scoprire le tracce più nascoste di amor proprio in ogni nostro atto.
Forse ci si potrebbe chiedere perché obbedire alla Chiesa...C'è sul Vangelo: "In verità vi dico: tutto ciò che avrete legato sulla terra resterà legato nel cielo; tutto ciò che avrete sciolto sulla terra resterà sciolto nel cielo."
Per colui o colei che ha abbracciato la vita religiosa, il discernere la volontà di Dio è molto più facile, in quanto essa si manifesta attraverso i superiori. E' vero, i superiori non sono infallibili, ma obbedendo siamo certi di non sbagliare mai. Molti santi hanno dimostrato che praticare l'obbedienza santifica: ad alcuni, infatti, anche nelle visioni è stato detto di fare quello che diceva loro il superiore. L'obbedienza fa miracoli ed è vero perché l'ho sperimentato spesso.

3 commenti:

Yves ha detto...

Cara sorella,
se posso dare un contributo da laico, anche noi abbiamo un assoluto bisogno di direzione spirituale.
S.Faustina (lo saprai bene) pregò veramente tanto per ottenere un direttore che la guidasse correttamente.
E per noi laici è lo stesso. Ci illudiamo di dirigerci da soli, o attraverso gli eventi, ma perdiamo tempo: soprattutto se l'obiettivo è la santità!
Certo, se uno abita al centro del deserto, in uno Stato islamico, sarà Dio stesso a guidarlo :-)
Ma dalle nostre parti di solito le cose sono più facili :-)
Ciao!

Marina ha detto...

L'obbedienza alla Chiesa è obbedienza a Dio! Ma, come dici tu, per chi non ha fatto un cammino di fede forte, è difficile capire le motivazioni dell'obbedienza. Essa esige un cuore umile, pronto a credere e a fidarsi anche se non riesce a comprendere. Maria è l'esempio per eccellenza dell'obbedienza, Ella " confidava tutte qieste cose nel suo cuore", cioè, anche se le era difficile comprendere i misteriosi disegni di Dio, si fidava. Questo è ciò che dovremmo fare anche noi, e allora saremo veramente nella pace e con gioia potremmo dire:" Gesù, solo Tu sei tutto ciò di cui abbiamo veramente bisogno".
Un caro saluto, Marina.

Calliope ha detto...

L'obbedienza mia cara, io la vedo e la vivo come un percorso formativo dell'anima.
Per chi non è nella vita da religiosa è forse più difficile da comprendere l'obbedienza, ma dico forse... perchè la guida suprema all'obbedienza l'abbiamo tutti ed è Dio...facile no?
Ed invece è difficile perchè ciò che Lui mi chiede in termini di assoluta obbedienza in fatti e parole..io non riesco ad attuarli per come vorrebbe.
Sbaglio, inciampo, devio dal sentiero.
Siamo, per assurdità e paradossi, noi uomini, più proprensi ad una obbedienza visibile..timorosi, anzichè ad un'obbedienza spirituale (che si ripercuote anche nella vita quotidiana) proveniente dall'invisibile (agli occhi)
Scusami Gesù ma sono ancora troppo "terrena" per obbedienza divina...aiutami.

Ciao cara ti abbraccio di infinito..che è quello che mi trasmetti.