domenica 26 dicembre 2010

Un caso ancora irrisolto

Un caso ancora irrisolto quello di Anneliese Michel, una ragazza morta ad appena 24 anni di denutrizione in seguito ad una presunta possessione. Non conoscevo la sua storia. E' molto complessa ed anche la Chiesa non si è ancora pronunciata del tutto. La storia di questa povera ragazza, che si può leggere anche su internet, a cui si è ispirato anche un film, è sconcertante. Desidero riflettere su questo. Sentire parlare di Dio, agli atei  dà molto fastidio, chiamano fantasie le credenze dei cristiani, o addirittura li giudicano come dei pazzi. Sentire parlare del demonio, dà fastidio ancora di più, perché forse rimuove fin nel profondo la grande paura dell'uomo che esista davvero un inferno e un Dio vendicativo che volevano cancellare definitivamente dalla memoria. Allora l'uomo cerca di trovare a qualsiasi cosa una spiegazione razionale che voglia scacciare la paura di ciò che sfugge al suo controllo come può essere il potere del diavolo. Sanno bene che l'esistenza del diavolo testimonia l'esistenza di Dio! Il diavolo è furbo, perciò spinge gli uomini, anche credenti, a non credere alla sua esistenza. Sebbene siamo informati sulla storia di questa ragazza, ignoriamo affatto il dramma interiore che ha vissuto, i suoi sentimenti, le sue paure e le sue speranze. La medicina afferma che era una forma di epilessia che creava queste visioni orribili e queste manifestazioni sconcertanti della ragazza.... Va bene... Ammettiamo che fosse una forma di epilessia, le cose che non quadrano però, sono tante. Accettiamo che da essa scaturissero quelle forme di avversione a tutto ciò che era sacro e le visioni stesse.... Ma....se il suo corpo era denutrito, spossato per i lunghi digiuni, come poteva richiedere la presenza di una squadra di uomini per trattenerla durante i suoi attacchi? Ammesso che fosse una forma di epilessia, come poteva parlare distintamente, nello stesso tempo, due voci differenti ed in più usando lingue morte come l'aramaico? Questo caso non altro che evidenziare il dramma dell'uomo di fronte a tutto ciò che non è visibile ai suoi occhi. Un vero dramma... Finché si parla di Dio, l'ateo può accusare, fare la parte del "diavolo"! Ma quando si parla dell'esistenza del demonio le corde più profonde del cuore si scuotono, forse anche quelle del cristiano, la paura antica del castigo eterno inflitto a causa dell'ingiustizia umana, ribolle e propone mille interrogativi a cui non riescono a rispondere. Provano a rispondere con concetti medici, elucubrazioni scientifiche... Ma non riescono mai a soffermarsi sul fatto che alcune cose non sono sotto il dominio dell'uomo.

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