giovedì 6 agosto 2009

Cammino

Il cammino interiore è sempre più faticoso di quello del corpo. A volte l'anima si ferma estenuata accorgendosi con orrore di essere caduta in un' imperfezione che pensava CON ORGOGLIO di avere superato. Ed ecco invece il Signore fa notare che non vuole solo la fede ma anche e soprattutto l'umiltà. L'umiltà è la grande scala che porta in paradiso e...sembra un paradosso, perché umiltà significa rendersi piccoli, capire che abbiamo dei doni ma che sono di Dio e da usare con discrezione....Le anime sono di Dio e non nostre. Allora si ricomincia faticosamente, l'erta salita che porta al cielo già su questa terra...E davvero penso e prego per quelle anime che allontanano Dio continuamente quando si troveranno faccia a faccia con Lui...Dio, abbi misericordia di tutti noi, miseri mortali...

2 commenti:

julo d. ha detto...

Come a Zaccheo, anche a noi ogni giorno Gesù ci chiede di scendere. Scendere dal sicomoro delle nostre sicurezze, del nostro 'buon nome', della nostra 'immagine pubblica'.
Per incontrare Colui che dal Cielo è disceso sulla terra non dobbiamo salire al cielo, ma come Lui scendere. Scendere in mezzo agli uomini, ai sofferenti, alle persone più in basso

Pace e benedizione
Julo d.

Marina ha detto...

Grazie per questa bella riflessione!