mercoledì 1 giugno 2011

Vivere le Messa

Ho riflettuto come sia importante dare significato alle parole che si pronunciano durante la Celebrazione Eucaristica. L'abitudinarietà, che implica talvolta la distrazione, può indurre a spogliare di significato gesti anche sacri come lo è la Santa Messa. Ribadisco l'importanza della gestualità, tanto che Gesù pure, nel Vangelo, durante il racconto della parabola del Fariseo e del Pubblicano, fa notare l'atteggiamento dei due personaggi, dando ad esso una preponderanza significativa. Gesù, infatti, è Colui che "infrange" le regole più austere dei Farisei, per affermare il primato della carità e, a chi lo segue solamente perché vede che sta alleggerendo il fardello delle innumerevoli regole farisaiche, s'affretta a rispondere che non è venuto per abolire le leggi ma a dar loro compimento. Rimprovera i farisei che eseguono meticolosamente le abluzioni e trascurano la carità... Però non esita a raccontare nei particolari l'atteggiamento abbinato alle parole del Fariseo e del Pubblicano al Tempio. Gesù, lasciatemelo dire, è il primo e il più grande psicologo della storia. E' eccezionale: Egli comprende subito chi ha davanti (ovviamente, è Dio) e dà a ciascuno la risposta appropriata. E' Dio, però ci ha donato lo Spirito che ci aiuta ad imitarlo come Lui stesso ci ha comandato. Noi, voglio dire, non possiamo comprendere al 100% chi ci parla, però possiamo tentare, cercando di comprenderlo per poter dare una risposta il più appropriata possibile.
Tornando all'atteggiamento del Fariseo e del Pubblicano, proviamo ad analizzare il loro comportamento. Il Fariseo stava ritto in piedi e ringraziava Dio perché non era cattivo come gli altri, ma pagava le decime... e così via... Gesù sottolinea... il fatto che il Fariseo stava in piedi!
Il Pubblicano (peccatore) se ne stava distante e si batteva il petto chiedendo misericordia. 
E' chiaro che lo stare ritto in piedi è sinonimo di arroganza e superbia, così come per il Pubblicano il battersi il petto sinonimo di umiltà. e' importante che il fedele si accosti alla Santa Messa con umiltà, non solo per la salute della propria anima ma per quella di tutti i fedeli.


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