mercoledì 11 gennaio 2012

La vera preghiera

La vera preghiera scaturisce dall'unione del proprio cuore con quello di Dio. Dio non vuole un cuore senza sentimenti ma senza sentimentalismi. San Paolo lo afferma quando esorta i fedeli ad avere in loro gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. Ce lo disse Cristo stesso: "Imparate da me che sono mite ed umile di cuore!"
Se Gesù non avesse avuto alcun sentimento, San Paolo non avrebbe esortato ad avere gli stessi sentimenti di Gesù. La preghiera deve impiegare tutte le nostre facoltà, anche i sentimenti. Non è ovviamente una facoltà che deve avere predominanza sulle altre. Tutte le nostre facoltà devono intrecciarsi a formare una trama stretta di cui non si distinguono i fili che la compongono.
Chiaro è che il cuore di Gesù non aveva alcuna traccia di cattiveria ma di libertà e d amore. Non è quindi vera preghiera quando nel cuore abbiamo del rancore o dell'odio.
Ci sono dei sentimenti ce sono negativi ed altri positivi. Questi sono spontanei e sfuggono alla ragione... Tuttavia possono essere domati dalla volontà e il rancore essere guarito dal perdono di Cristo. Sì, perché, sebbene i sentimenti siano istintivi, devono essere guidati ed educati dalla ragione.
Dobbiamo quindi pregare con sentimenti di amore, misericordia. I sentimenti di rancore, paura, odio, ci paralizzano e ci conducono a pensare sempre alla persona che ci ha fatto del male.
Le parole che noi pronunciamo durante la preghiera, anche quella di cui si avvale di formule, devono entrare nel nostro spirito come pioggia o neve che irrora la terra e produce mutamenti nel terreno.
La preghiera con formule non deve bloccare lo spirito in una sterile filastrocca, ma deve agire in profondità. Non lasciamo che il nostro terreno inaridisca e diventi impermeabile e perciò l'acqua scorra senz'alcun effetto, ma facciamo sì che esso sia molle e quindi permetta alla pioggia di penetrare e fecondare il seme della fede che sta nel cuore della terra.
E non abbiamo timore della violenza del vento delle prove: esso, con il suo soffio, porta semi di ogni genere, anche quelli che noi non sospettiamo esistere. Il vento porterà nel nostro terreno tutti i semi possibili e la pioggia della preghiera feconderà il terreno della nostra anima. Allora, nel giardino della nostra anima fioriranno tanti tipi di fiori che spanderanno i loro delicati aromi e che allieteranno la vista di chi contemplerà la nostra anima...
Si può quindi pregare senza nessun effetto, non è detto che il pregare molto ci faccia crescere nella santità, dipende dalla qualità stessa della preghiera e dal tipo di terreno che possediamo.

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