sabato 7 marzo 2009

Grazie che a me sembrano miracoli

Ci sono cose che si vorrebbero cambiare, soprattutto di sé, per vivere più in armonia. A volte il nostro rapporto con noi stessi si riflette sugli altri.
Ci stiamo addentrando sempre di più nel cammino quaresimale. Il deserto cristiano è il luogo di purificazione, ma anche d'incontro con Dio nella preghiera. Paradossalmente, però, esso ci proietta in una dimensione orizzontale verso i fratelli.
Il deserto cristiano non ci proietta nella solitudine, ma, attraverso l'incontro con Dio Padre, passando anche attraverso le tentazioni del proprio egoismo, ci spinge a donarci totalmente, ad affidargli il nostro cuore e le sue profondità. Chi incontra Dio non può tacere il Suo amore, sente l'esigenza di annunciarlo.
Anch'io mi sto inoltrando in questo deserto, arsa dalla sete di Dio e scopro dentro il mio cuore infinite miserie che quasi mi vergogno di esse. Nonostante ciò, vedo, inoltre, le positività e il lavoro silenzioso, senza strepito, che Gesù ha compiuto in me. Mi ero trovata di fronte ad alcuni difetti che, sinceramente, pensavo di non riuscire a superare mai ed invece, ecco che quando meno me lo aspettavo, Lui ha compiuto il lavoro in un attimo. Il mio cuore è certo ricolmo di riconoscenza. Non può essere altrimenti! Allora devo inoltrarmi con ancora più fiducia nel deserto quaresimale, convinta di non essere sola a combattere. L'ascesa non deve essere egoista ma deve avvenire perché si desidera compiere la sua volontà. Talvolta il cammino mi sembra così erto, che mi pare di scendere più che di salire. Quante volte ruzzolo giù e mi sembra di precipitare nell'oscurità del burrone sottostante! Mi sorprende la paura del purgatorio: Dio mi ha dato tanto ed io non ho saputo rispondere totalmente ai suoi appelli, mi sono rotolata nel mio egoismo e nel mio io come se fosse l'acqua da me desiderata. E il mio pensiero va soprattutto a Maria, la Madonna....

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