domenica 8 marzo 2009

Alcune esperienze particolari

Prima di raccontare questi episodi molto personali, ho riflettuto e pregato perché ciò fosse volontà di Dio. Sono esperienze particolari riguardo al soprannaturale che forse possono animare chi per caso le legge. Certo, è da valutare se esse siano un semplice sogno oppure addirittura un inganno del demonio, ma, poiché non baso tutta la mia spiritualità su queste, ma sulla fatica dell'ascesa quotidiana, ho deciso di raccontare liberamente questi fatti.
Come avevo detto in un altro post tempo fa, durante l'adolescenza, mi sono allontanata molto dalla fede, o meglio, dall'istituzione della Chiesa. Il mio rapporto con Dio era molto burrascoso, comunque basato su un dialogo continuo che rasentava talvolta il litigio. In questo periodo, Dio ha preparato il mio cuore a spiccare il salto della donazione di sé. Amavo riflettere ed immergermi nella pace della natura attraverso la quale scorgevo i lineamenti del Creatore. Quando avevo tempo, avevo l'abitudine di passeggiare per i monti o presso il mare per continuare indisturbata quel dialogo con il Dio che instancabilmente cercavo, ma che ancora non conoscevo. Una notte, durante un periodo di assoluta tranquillità, feci un sogno particolare. Mi vidi in un'aula ed io piangevo fortemente con il volto nascosto, appoggiata ad un banco. E in quel pianto pregavo: "Dio, portami via di qui!" Sentii una voce ed alzai il mio capo, avevo il viso inondato di lacrime: "Sì, figlia, ti porterò presto con me. Tu sarai sempre con me." Mi svegliai perplessa, perché il mio stato d'animo in quel periodo era sereno. Non ci pensai più, ma dopo due giorni, risognai una cosa particolare. Mi rividi nella stessa aula, in pianto dirotto. E da quel pianto uscirono nuovamente queste parole: "Mi avevi detto che mi avresti portato via con te, ed invece sono ancora qui! Tu non mi ascolti!" Ad un certo punto smisi di piangere perché mi stupii molto della visione seguente: ad un certo punto entrò Gesù vestito di rosso con un mantello azzurro e si fermò di fronte a me. Non scorderò mai le parole che mi rivolse in quell'attimo: "Figlia, io ti ho ascoltato" e mi mise una mano sulla spalla "Tu sarai con me per sempre!".

A quei tempi non sentivo certo la vocazione alla vita religiosa, ed interpretai le sue parole pensando che in realtà sarei morta. Ricordo che ne parlai con una persona a me cara che mi faceva un po' da guida spirituale e che mi rispose che forse Lui non intendeva la morte. A quei tempi, vi assicuro, (avevo 17 anni), pensavo al matrimonio, ed ero quasi convinta che Lui intendesse davvero la morte.

Non pensai più al sogno. Passò il tempo, intanto presi coscienza della mia vocazione. Ero molto ignorante in materia di fede. La mia fede si basava sul dialogo con Dio, sulla partecipazione alla Santa Messa e ai Sacramenti. Non pregavo mai la Madonna.

Iniziai un'esperienza di volontariato nel Piccolo Cottolengo di Ge, voluta principalmente dal mio Parroco, in quanto, disse poi, voleva mettermi alla prova, avendogli io raccontato che il Signore mi chiamava forse a servire i poveri. Il Piccolo Cottolengo è un'opera fondata da un sacerdote, don Luigi Orione, che offrì la sua vita a soccorrere qualsiasi povertà umana. Conobbi così questo santo che aveva una grande fede nella Madonna, la mia Madonna, quella della Guardia, e che attraverso Lei, otteneva grazie straordinarie. Mi domandai chi era la Madonna ed una sera, leggendo la vita di don Orione, sentii il desiderio fortissimo di vedere la Madonna, di conoscerla...e ne chiesi la grazia a questo Santo, visto che lui l'amava così tanto,assieme a quella di potermi consacrare a Dio. Mi addormentai normalmente. Dormivo nella stessa stanza con mia sorella e quindi lei ha potuto testimoniare che ero "sveglia". Durante la notte, fui svegliata da qualcuno che mi tirava del sale, mi pare. Mi sedetti sul letto ed il mio sguardo fu attirato da un puntino assai luminoso, posto nell'angolo della stanza. Questo puntino divenne sempre più grande e finalmente vidi una donna, senza velo, giovane, bellissima, con i piedi nudi e le mani e lo sguardo rivolti al cielo. Era vestita di blu con un mantello azzurro. Dalle sue manine usciva un cono luminoso che si perdeva nell'immenso e sembrava aver cancellato le mura della casa. Provai una felicità immensa, ma non la riconobbi, il mio sguardo non riusciva a distogliersi da Lei. Ad un tratto la riconobbi ed esclamai: "Ma è Maria!" E la chiamai ripetutamente. Allora Lei abbassò lo sguardo e mi guardò intensamente con uno sguardo penetrante, giunse le mani e mi sorrise. Aveva una specie di corona di spine sul capo e alcune stelle le facevano da raggiera. La Madonna che la mia congregazione venera e di cui prende anche il nome, è quella dell'Addolorata....Ma io sto parlando di 12 anni fa e la mia vocazione subì tante prove disseminate veramente, di queste visioni che mi diedero un coraggio immenso. Solo adesso riconosco nel suo capo coronato di spine, la Madonna della mia congregazione che conobbi quasi dieci anni dopo.

In ogni modo, ritornando a quella notte, svegliai mia sorella perché dissi realmente il nome della Madonna ed aprii gli occhi, e mi ritrovai seduta sul letto come nel sogno.

Da quella sera m'ingegnai a pregare il Rosario e fu la benedizione della mia vita.

2 commenti:

Olimpia ha detto...

Ciao Alessandra, mi ha fatto piacere leggere questo tuo racconto, ti auguro una buona giornata un'abbraccio Olimpia.

eremita ha detto...

semplicemente splendido!!!