venerdì 8 luglio 2011

Molti cristiani seguono tranquillamente pratiche prettamente orientali, quali la meditazione, lo yoga, etc...
L'impegno dei buddhisti è da ammirare perché se un proselito vive veramente la sua religione, va in paradiso immediatamente. Questi cristiani devono però conoscere i grandi tesori di cui è colma la propria religione... C'è un proverbio validissimo che afferma che l'erba del vicino è sempre migliore di quella propria. È pur vero che essere cristiani è un impegno abbastanza oneroso, soprattutto se si considera che spesso e volentieri si è costretti ad andare contro corrente. Il cristiano, al contrario del buddhista, è impegnato nel sociale, a costruire una società migliore tramite la pratica della vera carità. Chissà come mai, infatti, il cristiano è oggetto di vilipendio e derisione. La gente non si sognerebbe mai di prendere in giro un buddhista e tanto meno un musulmano. Aderire alla dottrina di Cristo è un impegno forte e se non si riesce a seguirla in modo serio, si rischia di scandalizzare il prossimo. Si deve essere, perciò, cristiani tutti d'un pezzo. Ciò che è importante per il cristiano è adorare Dio nel proprio cuore. Tramite quest'adorazione si può crescere nell'amore disinteressato. Gesù stesso disse alla Samaritana che non si adora Dio in un posto preciso ma in spirito e verità, nel proprio cuore. La preghiera,infatti, non è soltanto far presente le proprie necessità ma è ascolto, silenzio e contemplazione. Se fosse esclusivamente vocale, sarebbe come una macchia d'olio che galleggia sulla superficie dell'acqua. Non scende in profondità e quindi non cambia la vita. Per pregare bene è giusto ricorrere a tecniche appropriate in modo da fare silenzio dentro il proprio cuore, tuttavia è opportuno, non solo rilassarsi, ma unirsi a Dio.

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