venerdì 1 luglio 2011

Cristo, luce del mondo

Abbiamo tante stanze oscure da illuminare. Entrare senza vedere ci crea ansia, non conoscersi non ci permette di dominare le nostre passioni. Sembra strano, ma è difficile accettare i propri limiti. Tante volte si è spietati con se stessi, ecco perché è importante avere un sano grado di autostima che permette di accettare i lati oscuri del nostro carattere. Sarebbe, però, impossibile accettarli senza l'aiuto di Dio. Se non curiamo il nostro interno, se non ci sentiamo amati da Dio, difficilmente, riusciremo a comunicare amore agli altri. Lo disse anche Gesù: a chi è stato perdonato molto, molto ama. È profondamente vero. Quando una persona ha raggiunto l'abisso dell'abiezione e la sua coscienza non riesce a perdonarla, incontrando l'amore di Dio, si apre ad esso: spalanca le porte del suo cuore e conosce la profondità del cuore di Dio, la sua gratuità, allora non lo teme più e si getta fra le sue braccia. Ciò non vale solamente per coloro che sono caduti in peccato grave, ma anche per chi cade in mancanze o nei peccati veniali. Ci sono tante cose di noi che non conosciamo! La nostra santità dipende in realtà dall'amore di Dio: il cuore dell'uomo è fallace, incline purtroppo al male. Se Dio non ci soccorresse, commetteremmo moltissimi errori. Non dobbiamo appoggiarci alle nostre forze, non riusciremmo a fare un solo passo verso il bene. “Senza di me, non potete far nulla” disse Gesù. Verissimo. Ecco perché la psicologia non può guarire completamente l'uomo: aiuta a comprendere quali sono i nodi che abbiamo dentro ma non dà mezzi per uscirne in modo duraturo. Difficile perdonare senza l'aiuto di Dio e quando noi non ci riconciliamo con il passato, non riusciamo a guarire le nostre ferite.
Entriamo perciò nelle nostre stanze buie con la luce di Cristo, Egli solo è capace di guarirci completamente.

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