sabato 4 gennaio 2025

"Un magico Natale"

 "Un magico Natale", film del 2011, dà molti spunti su cui riflettere. Oltre che essere romantico, tocca argomenti profondi  che suscitano domande importanti. La trama è questa (senza il finale)

"Carrie ha una splendida carriera come organizzatrice di eventi a New York ma un giorno la sua vita cambia drammaticamente dopo essere rimasta vittima di un incidente durante una tempesta di neve. A causa di un trauma cranico la giovane perde conoscenza e, una volta ripresi i sensi, si risveglia in Central Park accanto ad un uomo anziano, Henry. Henry e' il suo Spirito Guida che è sceso sulla terra per aiutarla a oltrepassare l'Aldilà. Prima però ha un compito da svolgere...."

In fondo il finale non ha importanza riguardo alle meditazioni che voglio proporre. 

Prima di tutto, questa donna è fissata con la sua carriera: dopo essere morta si accorge di aver rincorso spasmodicamente il successo lavorativo, ma di aver vissuto veramente poco. Capisce di aver tralasciato ciò che più conta nella vita, l'amore, la pace, la gioia, l'armonia con se stessa e con gli altri. Capisce di aver trascurato le relazioni umane. Il compito che deve assolvere Carrie prima di andare in Paradiso è quello di aiutare Scott che aveva perso la moglie in un incidente e stava fallendo nella sua attività di ristoratore, a dare una svolta alla propria vita.

Carrie riscopre la gioia del donarsi gratuitamente e si apre all'amore e di fatto, non solo risolleva la sorte economica di Scott, ma gli dona gioia, amore e un senso alla sua vita. Carrie si abbandona al suo spirito guida nonostante le chieda qualcosa di impegnativo e lei obbedisce nonostante non capisca il senso di alcuni comandi.

Il primo spunto su cui riflettere è su cosa stiamo impostando la nostra vita, su quali valori... e dobbiamo essere davvero sinceri, fino in fondo con noi stessi, altrimenti non riusciamo a camminare nello spirito. Dopo questo, dobbiamo riflettere se siamo noi stessi degli angeli per gli altri, se entriamo nelle loro vite per aiutarli e per essere un segno di speranza e redenzione. 



Ecco alcune frasi del film su cui riflettere:

"A volte dobbiamo morire per poter vivere". È il concetto del vangelo: se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore produce molto frutto. Sì, per vivere bene, non c'è altra via se non quella di non ricercare se stessi e il proprio compiacimento.

"La vita è fatta di momenti, e il più importante è quello che stai vivendo ora".  Ogni momento è un dono, ogni istante è prezioso e va vissuto con intensità, essendo presenti a noi stessi.

"Il vero cambiamento inizia quando apriamo il cuore agli altri".

"Non importa quanto tempo ci vorrà, se ci credi, tutto è possibile".

"La vita non si misura per quanto tempo viviamo, ma da come amiamo"

"Gli adulti non credono agli angeli perché non sanno più come guardarli"

Queste citazioni non hanno bisogno di approfondimento, visto che esplicano tanto in poche parole.

Questo film, nonostante non sia diventato famoso, ha dei contenuti davvero profondi e dei passaggi emozionanti che fanno vibrare il cuore. Non è il semplice film romantico di Natale, va al di là della nostra esperienza terrena, sebbene il romanticismo alla fine prenda il sopravvento. Merita davvero di essere visto e meditato.

venerdì 3 gennaio 2025

I nemici di Dio

 Su internet spesso  si trovano espressioni contro Dio e un inasprimento del pensiero ateo verso la sua esistenza. Visto che Gesù è realmente esistito e la sua esistenza storicamente provata, si attacca il fatto che Lui si sia definito Figlio di Dio. Si tende a considerare la religione attraverso il pensiero evoluzionistico di Darwin, ma di fatto non è così. Gli Ebrei che professavano una religione monoteista, era una civiltà fondata sulla pastorizia, sicuramente minore rispetto a quella Greca e Romana che onoravano più dei ed erano senz'altro più forti degli Ebrei sia a livello politico, militare e organizzativo. 


Fulton, un vescovo statunitense proclamato beato nel 2012, aveva affermato che un uomo, quando non vive secondo Dio, si inasprisce contro le leggi divine e non sopporta nessuno che segua la religione, perché chi segue un certo stile di vita lo infastidisce, interroga la sua coscienza fin nel profondo e, vedendosi incapace di seguire tale condotta poiché gli rimane molto più semplice essere svincolato da ogni legge morale, perseguita Dio e i suoi seguaci. Basta fare un esempio tratto dal mondo della cristianità nel suo esordio. San Paolo perseguitava i cristiani perché li vedeva come una minaccia nei confronti della sua religione, quella ebraica. Temeva, aveva terrore di quella nuova religione, che, di fatto, minava profondamente l'Ebraismo che proclamava l'avvento di un Messia politico che avrebbe liberato gli Ebrei dai gioghi imposti dagli altri popoli. Gesù si era proclamato Messia, ma un Messia disatteso dagli Ebrei: Egli ha reso libero l'uomo spiritualmente, di fatto nella sua integrità, fisica, morale, spirituale. Questo non andava bene. Cosa accadde a Paolo che non si faceva alcun scrupolo nel consegnare i Cristiani ai Giudei, che era fremente vendetta?

Al povero Paolo accadde di incontrare veramente Gesù sulla via di Damasco. Ci fu un incontro straordinario. Non tutti hanno la grazia di avere quest'incontro. Paolo lo ebbe e la sua vita cambiò drasticamente, tanto che diede la sua vita per la sua nuova fede.

Gli atei non vogliono ascoltare o non vogliono entrare in contatto con queste storie e non vi ragionano nemmeno, forse perché in quel racconto vi è qualcosa che minerebbe la loro libertà fatua, ci sarebbe un qualcosa su cui riflettere e rivoluzionerebbe il loro modo di vedere. Tante volte la loro durezza di cuore non li pone nemmeno in ascolto, non riescono a leggere storie diverse dalla loro e opposte al loro modo di vedere e ragionare... eppure basterebbe poco... evidentemente quel poco è un abisso... Non sanno cosa si perdono. 


mercoledì 1 gennaio 2025

La vera pace

 Un altro anno è passato... Continueremo ad affrontare i problemi dell'anno scorso o gioie che si stanno preparando. L'anno è semplicemente un lungo arco di tempo scientifico (piccolo se raffrontato alla vita dell'Universo e della Terra stessa o dell'Infinito, se crediamo) che la Terra impiega a girare attorno al Sole. Noi Umani abbiamo bisogno di orientarci nel tempo, di prendere respiro per guardarci indietro e proiettarci verso il futuro che racchiude l'ignoto. È un po' come tirare la somma di una lunga addizione e controllare se i conti tornano per poi iniziare una nuova addizione. 

Ci siamo lasciati alle spalle un anno molto difficile a livello globale e se ne apre uno nuovo colmo di incognite. Ciò che manca al mondo oggi, è proprio la pace. Alle porte dell'Europa abbiamo dei conflitti non risolti che mietono tante vittime e il fermento che scuote le Nazioni che contano (purtroppo è così) non è dei più buoni...

Ma cos'è questa pace? Il mondo cattolico apre l'anno nuovo con la solennità della Madre di Dio e individuando il primo gennaio come la giornata mondiale della pace, perché ciò che è più difficile per l'Uomo d'oggi, è proprio capire ciò che è la pace e possedere questo bene supremo. 

Maria protegge, ama l'Umanità e intercede potentemente presso il Padre: quindi chi meglio di lei che con il suo "Sì" ci ha salvato dal peccato, può proteggerci da ogni pericolo lungo l'arco di questo spazio temporale? Lei è la Madre di Dio e dell'Umanità e, come ogni Madre vera, desidera e vuole il nostro bene.

Giornata mondiale della Pace, della Pace vera: la pace si costruisce prima di tutto dentro di noi. Non possiamo essere portatori di pace, se prima non la possediamo nel nostro cuore. 

La pace non è assenza di guerra, ma è accettare tutto ciò che ci accade con fede e gioia. Senza Dio non esiste la vera pace. L'uomo, ferito dal peccato, ricerca sempre il potere anche nel suo piccolo vissuto: vuole primeggiare nel lavoro, nei rapporti interpersonali, negli affetti, vuole essere migliore degli altri, non capendo una verità fondamentale, cioè che è unico, ma che nel mondo ci sarà sempre qualcuno migliore di lui e che la competizione è davvero una cosa che uccide i rapporti umani e soprattutto la pace interiore. 



La pace è il risultato di valori opposti alla competizione: la pace si costruisce insieme. La competitività distrugge il cuore di chi la coltiva, ma fa anche tanto male a chi la subisce. Il nostro peccato crea sofferenza negli altri. 

La pace è supportata dall'accoglienza di sé e dell'altro. Oggi si parla tanto d'accoglienza, perché l'Europa sta subendo un cambiamento drastico e, comunque, deve affrontare problematiche non indifferenti, ma la parola accoglienza è tanto travisata. Bisogna prima creare un cuore accogliente verso se stessi per essere davvero accoglienti verso gli altri. Chi non sa accogliere se stesso e colui o colei che è più vicino, non sarà in grado di accogliere la sofferenza di gente lontana in modo vero e genuino.

Noi tutti abbiamo un bagaglio da portarci dietro, più o meno pesante. Vorremmo essere migliori di ciò che siamo. Chi è impegnato nel cammino cristiano, è consapevole di avere tanti difetti, ma se entra nel suo cuore con Gesù, diventa capace di accogliersi davvero, con tutti i suoi difetti e, così, sicuramente, le catene che lo tengono imprigionato, cadranno come quelle di Pietro e Paolo quando furono imprigionati dai Romani...

Coltiviamo la Pace, quella vera, nel nostro cuore e attorno a noi! Che sia davvero un Anno pieno di pace... Buon 2025!