venerdì 3 gennaio 2025

I nemici di Dio

 Su internet spesso  si trovano espressioni contro Dio e un inasprimento del pensiero ateo verso la sua esistenza. Visto che Gesù è realmente esistito e la sua esistenza storicamente provata, si attacca il fatto che Lui si sia definito Figlio di Dio. Si tende a considerare la religione attraverso il pensiero evoluzionistico di Darwin, ma di fatto non è così. Gli Ebrei che professavano una religione monoteista, era una civiltà fondata sulla pastorizia, sicuramente minore rispetto a quella Greca e Romana che onoravano più dei ed erano senz'altro più forti degli Ebrei sia a livello politico, militare e organizzativo. 


Fulton, un vescovo statunitense proclamato beato nel 2012, aveva affermato che un uomo, quando non vive secondo Dio, si inasprisce contro le leggi divine e non sopporta nessuno che segua la religione, perché chi segue un certo stile di vita lo infastidisce, interroga la sua coscienza fin nel profondo e, vedendosi incapace di seguire tale condotta poiché gli rimane molto più semplice essere svincolato da ogni legge morale, perseguita Dio e i suoi seguaci. Basta fare un esempio tratto dal mondo della cristianità nel suo esordio. San Paolo perseguitava i cristiani perché li vedeva come una minaccia nei confronti della sua religione, quella ebraica. Temeva, aveva terrore di quella nuova religione, che, di fatto, minava profondamente l'Ebraismo che proclamava l'avvento di un Messia politico che avrebbe liberato gli Ebrei dai gioghi imposti dagli altri popoli. Gesù si era proclamato Messia, ma un Messia disatteso dagli Ebrei: Egli ha reso libero l'uomo spiritualmente, di fatto nella sua integrità, fisica, morale, spirituale. Questo non andava bene. Cosa accadde a Paolo che non si faceva alcun scrupolo nel consegnare i Cristiani ai Giudei, che era fremente vendetta?

Al povero Paolo accadde di incontrare veramente Gesù sulla via di Damasco. Ci fu un incontro straordinario. Non tutti hanno la grazia di avere quest'incontro. Paolo lo ebbe e la sua vita cambiò drasticamente, tanto che diede la sua vita per la sua nuova fede.

Gli atei non vogliono ascoltare o non vogliono entrare in contatto con queste storie e non vi ragionano nemmeno, forse perché in quel racconto vi è qualcosa che minerebbe la loro libertà fatua, ci sarebbe un qualcosa su cui riflettere e rivoluzionerebbe il loro modo di vedere. Tante volte la loro durezza di cuore non li pone nemmeno in ascolto, non riescono a leggere storie diverse dalla loro e opposte al loro modo di vedere e ragionare... eppure basterebbe poco... evidentemente quel poco è un abisso... Non sanno cosa si perdono. 


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