domenica 21 luglio 2024

Una lettura di ascetica

 In questo periodo, avendo più tempo a disposizione, riesco a leggere di più. Ultimamente, riguardo alla mia preghiera, sono riuscita ad aggiungere una lettura di ascetica: riguarda sul come una persona non sposata deve comportarsi. Si tratta di una lettura datata, ma sicuramente molto attuale per chi volesse consacrarsi a Dio pur stando in casa. 



Il capitolo che ho letto oggi, riguardava il fatto di mettere Dio al centro della propria vita. Esso poneva l'accento sul fatto che si dovesse fare sempre, costantemente. Lì per lì, tale considerazione appare ovvia, ma riportandola alla propria esperienza concreta del proprio cammino di fede, si capisce benissimo che è un'osservazione assolutamente necessaria. Come avevo scritto tempo fa, la nostra vita è fatta di alti e bassi, anche quella spirituale. Nel libro c'era scritto che inizialmente Dio attira l'anima a sé con regali spirituali graditi, consolazioni, gioia, ma ad un certo punto, quando il cammino va avanti e si fa più serio, Dio comincia a comportarsi usando con noi molta confidenza, cioè non facendo più sentire la sua presenza, facendo sentire, invece, la fatica quotidiana di unirsi a Lui mediante una preghiera faticosa e distratta. Eppure, osserva lo scrittore, è proprio in quel momento che vi è più merito. Sono osservazioni che faccio spesso anch'io. Riflettevo su come quando si conosce e si vuol bene ad una persona, si ci comporta in modo più libero: non abbiamo paura di essere giudicati perché ci sentiamo amati dall'altra persona. Così, presa confidenza, anche Dio si comporta così con noi: comincia a dormire quando è stanco, decide di assentarsi e non stare con noi. La persona che non ha fede si smarrisce, domanda disperatamente dov'è Dio e spesso e volentieri se ne allontana perché non c'è più la sua presenza...

Ma Lui c'è... sebbene sia in un'altra stanza o impegnato in altre cose. 

Chi ha fede, sa che Dio c'è, che s'interessa a lui sebbene in quel momento la sua presenza sia meno ingombrante e vivendo serenamente nel nostro deserto, ci guadagniamo il Paradiso.

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