Ama e dentro il tuo cuore ci sarà un piccolo frammento dell'infinito di Dio, un piccolo specchio che rifletterà l'azzurro del cielo. Entra nella cella del tuo cuore e immergiti nel suo silenzio...Ascolta, parla il tuo Maestro! Colui che creò le imponenti montagne e il mare immenso...
mercoledì 28 novembre 2012
Un esempio
Crisi e valori
La crisi sembra attanagliare sempre di più l'Europa, sembra volerla affondare... è il “castigo” di Dio perché si ravveda, riscopra le sue radici cristiane. Dio non è di certo un distributore di sogni in cui inserisci le preghiere e ti risolve il problema, però, è pur vero che Gesù aveva promesso di pensare alle sorti materiali di chi si occupa principalmente della propagazione del Suo Regno. L'Europa ha dato troppo potere ai soldi e il Signore vuole riscuoterla da questo torpore che l'anestetizza e le fa perdere decisamente la sua identità. “Non si possono servire due padroni: Dio e mammona”.
Per questo l'Europa deve scegliere Dio.
mercoledì 21 novembre 2012
Cose che contano
Si accende la televisione e di che cosa parlano? Di soldi, di omicidi e cose così belle. Se possono litigano in pubblico, spiattellano sul muso della gente i fatti propri (se sono veri). Insieme con il germe dell'insicurezza, inocula quello della disperazione. La crisi c'è ma è anche esasperata dalle parole dei mass - media che fanno un male immenso. Soldi... soldi... soldi... Il dio denaro è quello che dà potere, se non ce l'hai anche il diritto alla salute è negato. Ma poi, quello che davvero conta non è di certo il denaro, ha riflettuto sulla vita e sui “valori” che contano oggi. Il giornalista americano era stato fortemente criticato per la sua volgarità, ma guardate, a volte, come un fatto tragico come è stato quello dell'attentato alle Torri Gemelle, lo abbia indotto a tale riflessione. Cito solo alcuni scampoli. “Abbiamo case sempre più grandi, ma famiglie sempre più piccole. Abbiamo più anni di vita, ma abbiamo tolto vita ai nostri anni. Sappiamo contare meglio il tempo, ma non abbiamo tempo da passare con i nostri cari... Ed è quello che conta: stare con i propri cari che non sono eterni, come noi. Abbiamo tolto sapore alla vita che è rimasta una corsa al denaro esasperata anche dalla crisi e abbiamo dimenticato ciò che è essenziale nella nostra vita.
martedì 20 novembre 2012
Come Zaccheo
lunedì 19 novembre 2012
Il perché dell'Uomo
Qualche volta mi soffermo sul motivo per cui Dio ha creato l'uomo. “Per un disegno d'amore”.
Risposta stereotipata, studiata sul catechismo o sentita dire da chi frequenta la Chiesa. Si ripete spesso, però, anche nel campo educativo, che non bisogna dare la pappa pronta ai bambini, ma far capir loro il significato delle cose. Se da una parte esageriamo perché vogliamo comprendere tutto e non lasciamo spazio neppure ad un margine di mistero, dall'altra parte è vero che quando si comprende un qualcosa, ce ne appropriamo, ne conosciamo le regole fondamentali. Una conoscenza superficiale alimenterà altresì un atteggiamento di passività e di costruzione di... bellissimi sepolcri imbiancati.
Ma perché Dio ha creato l'uomo sebbene già fosse felice di per sé? Sì, possiamo paragonare l'evento all'amore tra un uomo e una donna, ma non lo spiega totalmente, perché Dio è Trinità e quindi non chiuso in se stesso. Dio Padre è Creatore e la Bibbia lo ha paragonato ad un artista, creativo... Ed è un paragone chiave. Amore è gioia e ha bisogno di esplodere, di comunicarsi agli altri. Quando noi siamo estremamente felici, facciamo salti di gioia; più siamo felici e più li facciamo alti. Se un atleta quando è contentissimo fa salti mortali, Dio, artista e atleta perfettissimo, fa anche Lui un salto mortale e crea l'uomo. Noi siamo il “salto mortale di Dio”, quel salto di estrema gioia... che ci ha creato!
Nel Cuore di Cristo
mercoledì 14 novembre 2012
Polvere di fata
Non si rimettono insieme i genitori di Rosie e il racconto termina con un certo alone di mistero: ciò che ha vissuto Rosie è fantasia o realtà? Fantasia intesa come fuga da una realtà troppo difficile da affrontare, quella della separazione dei suoi.
La prima riflessione scaturisce dal modo in cui nascono le fate. Le fate nascono dalla morte di un bambino. Alla morte di questo, rimane un fascio di gioia. Da una cosa triste può nascerne una bella e poi... La vita ha una connotazione di gioia ed eternità e, soprattutto, nello spegnersi di una vita ancora in boccio, come può essere quella di un bambino, si tocca questa vena di eternità che le dona vigore.
Discutibile, invece, la frase della regina delle fate che nasconde una concezione altrettanto egoistica. Il desiderio della bambina, che, cioè, i genitori si rimettano insieme, è considerato egoista mentre quello dei genitori che si separano da rispettare. È vero che purtroppo tanti bambini sono costretti ad accettare dolorosamente la separazione dei propri genitori ma ciò non toglie che la decisione dei genitori, sia estremamente egoista!!!
Il desiderio di Rosie non è egoismo, come invece lo definisce la psichiatra, perché, prima di tutto, non ha chiesto lei di venire al mondo e, avendo solo 9 anni, ha diritto ad avere tutte e due i genitori vicino! Dal racconto traspare l'idea che a 9 anni si sia già grandi e si deve accettare la decisione dei genitori... Ma, in teoria, non sono i grandi più capaci di sacrificio rispetto ai bambini, e quindi di sopportare una situazione di conflittualità?
Maria Simma, la mistica austriaca, morta nel 2004, che vedeva le anime del Purgatorio, aveva denunciato le ripercussioni negative di azioni che, al giorno d'oggi, non vengono considerate un male, come può essere il divorzio. Ella asseriva che gran parte degli omicidi nasceva da illegittime e separazioni. Non è vero? Quante donne uccise ultimamente? Sono frutto di separazioni, di gelosie nate da rapporti disordinati. È lo scotto da pagare per una libertà concepita malamente.
mercoledì 7 novembre 2012
Una favola che insegna
Una favola interessante irlandese, spiega veramente cos'è la nobiltà di cuore.
Questa favola, davvero, la dice lunga sulla vera nobiltà di cuore!
giovedì 1 novembre 2012
Chinarsi
Continuando a parlare della misericordia di Dio e dell'accettazione dei propri errori, viene spontaneo riflettere su alcuni passi della Bibbia che ci presentano l'atteggiamento divino di fronte ad essi. È chiaro che, per chi è impegnato in un serio cammino di conversione, gli errori costituiscono un'aberrazione dal riflesso sconsolante ma è pur vero che in esse riescono a scorgere la potenza della misericordia di Dio. Per poterci rialzare, chi ci vuole aiutare, è costretto a chinarsi su di noi; se noi invece siamo in piedi, possono allontanarsi candidamente da noi e guardarci da lontano. L'amore di Dio è l'amore che si china, ma per meritarlo dobbiamo farci piccoli, altrimenti ci guarderà sì, ma da lontano perché noi teniamo a farci vedere in piedi.
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