mercoledì 12 giugno 2019

Persecuzioni

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Siamo in Cina dove impera ancora il partito comunista. In una città in cui lasciano libertà maggiore di culto, si è scatenata nuovamente la più violenta persecuzione contro i cristiani. Nonostante le persecuzioni, i cristiani in quella zona stanno aumentando sempre di più. Questo per il governo costituisce una minaccia, senza dubbio. Cosa fare per arginare questa terribile sciagura? Beh, prima di tutto visto che i cristiani crescono sempre di più bisogna sopprimere i segni cristiani. Ogni croce che sormonta le chiese (non cattoliche), devono essere rigorosamente abbattute. Semplice, no? Se si cancellano i simboli della fede i cristiani desisteranno dal credere a quel Dio invisibile, ma così potente che continua ad affascinare e fare seguaci soprattutto in mezzo alle persecuzioni. Benissimo, mano agli attrezzi e giù le croci delle varie chiese! Ma... ops, qualcosa non va secondo i piani, i cristiani non vogliono che abbattano la croce di una chiesa che viene presidiata giorno e notte dai fedeli. Bisogna puntualizzare che questa chiesa era stata registrata dallo Stato come chiesa evangelica, quindi non cattolica. Figurarsi se fosse stata cattolica! Sappiamo bene che in questi paesi, se proprio devono esistere dei cristiani, non devono essere cattolici. Il cattolicesimo mette al primo posto il Papa, il Pontefice e obbedisce alle sue direttive, per cui i cattolici risultano davvero molto ostici rispetto agli anglicani, evangelici, protestanti. Eppure tale azione da parte dello Stato dà fastidio anche a loro. Si sta toccando il cuore del cristianesimo. Non sono solamente simboli. Nel Crocifisso è racchiusa tutta la storia di salvezza dell'uomo, il Calvario e l'amore di un Dio che ha donato tutto se stesso per amore delle sue creature. Tutto il Vangelo, ogni parola del vangelo è racchiusa in quel simbolo. Non adoriamo di certo il Crocifisso in sé, ovviamente. Sarebbe stupido, oltre che darebbe adito ad infrangere il primo comandamento. Partiamo però dalla nostra esperienza umana. Quando teniamo a qualcosa, la custodiamo, cerchiamo di non sporcarla e di condividerla con i nostri amici o cari. Quando si è irriverenti verso il Crocifisso è perché lo vogliamo essere verso quello che rappresenta, non per il simbolo in sé.
Noi umani abbiamo bisogno di simboli. Se riflettiamo bene e non in modo superficiale, ci accorgeremo che la questione non si può assolutamente ridurre a una cosa semplice. Se riflettiamo ancor di più, ci accorgeremo senz'altro che noi siamo attorniati da simboli, che quando colpiamo uno di questi, desideriamo colpire l'ideologia che esso rappresenta e non il simbolo in sé.
Facciamo qualche esempio. Dapprima, quando il nazismo si affermò, l'antisemitismo era ancora in stato embrionale, ma scoppiò in tutta la sua potenza quando si compirono alcuni atti simbolici: bruciarono tutti i libri scritti da Ebrei. Inconcepibile! Eppure era l'espressione simbolica di un'idea che condusse al patibolo tantissime vite umane. Al contrario adesso, quando si vedono le svastiche disegnate sui muri, tendiamo (per fortuna) a coprirle con altri disegni, oppure, ancor meglio, a trasformarle in qualcosa di differente. In Germania esiste proprio un progetto che coinvolge i piccoli e che contempla appunto questo: trasformare ogni svastica che si trova disegnata in ogni quartiere in qualcosa di meraviglioso, di artistico e positivo. Se quel simbolo non volesse dire nulla, lo lasceremmo indisturbato sul muro, ma questo non è così. Ci dà fastidio perché dietro a quel simbolo, c'è un'ideologia forte che noi non condividiamo.
Distruggere o nascondere i Crocifissi è perciò un atto simbolico che il cristiano, se è vero, non può assolutamente accettare!
Nel caso della Cina il presidio dei Cristiani è terminato in uno scontro con la polizia: molti sono finiti in ospedale, massacrati... Ma il presidio continua. I Cristiani non sono disponibili ad accettare questo comportamento assurdo e, intervistati, sono pronti a diventare martiri. Un conto è se lo diciamo noi, un altro è se lo dice qualcuno che ha visto da sempre massacrare o sparire coloro che si dichiaravano cristiani o che semplicemente portavano dietro con loro la Sacra Bibbia.

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