mercoledì 5 giugno 2019

Decido di morire...



Oggi mi è capitato per caso di leggere una notizia su internet che ha suscitato reazioni differenti. Una ragazza in Olanda ha deciso di porre fine alla sua esistenza in seguito ad una fortissima depressione dovuta ad una violenza sessuale subita da bambina.
Lì per lì sembrerebbe un suicidio, ma non è stato così: lei si è avvalsa del diritto di praticare l'eutanasia, in quanto dichiarata come caso pressoché senza possibilità di miglioramento e l'Olanda glielo ha concesso.
Risultati immagini per silenzio della morteNon ho letto molti commenti, ma tra quelli che mi sono saltati all'occhio, ce n'è stato uno scritto da un'italiana che vive in Olanda: “Qui non teniamo in vita i vegetali”.
Non si trattava di una persona che viveva come un vegetale, ma di una ragazza che, purtroppo, non riusciva più a vivere la sua condizione di forte depressione. A volte tali condizioni sono peggiori rispetto a quella di chi deve sopportare una malattia incurabile, sebbene anche quest'ultima coinvolga tutte gli aspetti della vita. In fondo i Romani avevano intuito molto bene: “Mens sana in corpore sano”. È davvero così! Taluni, però, sono riusciti a vivere la loro condizione di malati, sebbene esclusi dagli altri, vittime di pregiudizi, limitati nelle scelte, in modo straordinario e hanno deciso che il buon Dio aveva permesso quella grandissima croce per poter godere della Sua presenza in modo eccezionale e che Egli chiedeva loro di mettere a disposizione la sofferenza per la riparazione dei peccati dell'umanità. A questo si sono cimentate tante persone delle età più disparate... abbiamo visto dei bimbi diventare degli eroi, delle mamme che hanno preferito dare la vita ai propri bimbi piuttosto che salvare la propria, persone che hanno vissuto fino in fondo le persecuzioni obbedendo alla Chiesa, nonostante questa le trattasse duramente...
Ce ne sono tante per fortuna, tante davvero... e risplendono come astri del cielo. A me questi sembrano tutti dottori della Chiesa, ma in fondo la Chiesa, quando li ha canonizzati, ha dovuto privilegiare l'aspetto più proprio di quella persona. Sì, per me sono tutti dottori della Chiesa, perché ci insegnano a vivere coraggiosamente le sofferenze della vita.
Non voglio assolutamente criticare la ragazza che ha scelto l'eutanasia piuttosto che vivere e affrontare un dolore così grande. La fede è una grazia e quindi, in quanto tale, gratuita. Non so quanti di voi ha letto “Storia di un'anima”, la biografia di santa Teresina di Lisieux. Ella è morta giovanissima, a 24 anni, di tisi. Oltre a raccontare il suo grande amore verso il buon Dio, durante la descrizione del suo buio interiore, accenna al suo desiderio di suicidio o meglio, al desiderio di finire le sue sofferenze prendendo i farmaci abbandonati sul suo comodino. Questo episodio la dice lunga, su come in realtà nessuno nasce eroe, ma il desiderio di amare fino alla fine, di immolarsi per il bene dei peccatori, il desiderio di fare la volontà di Dio fino in fondo è una grandissima grazia concessa da Dio, ma anche una conquista dell'anima che si unisce al suo Redentore. Santa Teresina viveva con gioia la sua condizione di malata, sebbene soffrisse tantissimo. Dio non l'ha abbandonata e le ha dato la forza di affrontare il tutto...
Ritornando alla faccenda della ragazza, è chiaro che siamo davanti ad un caso completamente differente e nessuno di noi si deve permettere di giudicare la sua scelta in quanto non può davvero capirla fino in fondo... Non voglio assolutamente giudicarla, ma parlare del suo caso. Siamo di fronte ad un abuso terribile, una violenza sessuale subita da piccola che le ha provocato una fortissima depressione. Noi donne sappiamo bene che cosa si possa provare quando qualcuno usa il nostro corpo, sebbene tante di noi non abbiano subito violenza. Lo possiamo immaginare. Figurarsi quando questo avviene da bambine. È una ferita difficile da curare, se mai si rimarginerà...
Il fatto è che questa fortissima depressione non doveva esistere, perché NESSUNO, dico NESSUNO, doveva abusare di quel piccolo corpo! Stiamo parlando di uno stupro avvenuto su una bambina, ma non dovrebbe MAI accadere nemmeno ad una donna adulta! Scherziamo? Ma quando mai si deve ledere la libertà di qualcuno per ottenere ciò che l'altra persona ci nega? Lei non ha colpa della sua malattia. È nata dalla violenza, da un errore / orrore fatto da qualcun altro. Chi ha abusato di lei, ha sicuramente tantissime colpe, praticamente oserei dire tutte. Forse a sua volta lo stupratore ha avuto il suo aguzzino... non lo sappiamo perché nell'articolo si parla solo del caso della decisione della ragazza. Per tale motivo dobbiamo fissarci bene a mente che qualsiasi nostro comportamento ha una ripercussione sugli altri. Abbiamo una grande responsabilità nella nostra vita. Siamo custodi dei nostri fratelli, come Caino lo fu di Abele... Ma noi non DOBBIAMO arrivare al punto di rovinare la vita agli altri, tradendoli e uccidendoli come fece Caino. Il buon Dio non fece del male a Caino, ma con tale racconto, ci invita ad essere custodi dei nostri fratelli. Lo stupro è stato usato anche come arma durante le guerre... è una cosa inconcepibile che non ha nessuna giustificazione e non se ne devono trovare... Già, perché qualcuno dice che l'uomo è cacciatore e se una è una prostituta o si veste in modo provocatorio, è... praticamente quasi scusato. MA SCHERZIAMO? Non può essere così! Non deve essere così! Dicendo questo stiamo dando il consenso a un fatto contro la legge e l'essere umano... considerando che fra un po' questo non esiste nemmeno fra le bestie... Scusando l'uomo si afferma che la sua intelligenza è davvero a livello infimo e possiede davvero solamente un neurone, come dicono scherzando sui social. La ragazza viveva dei suoi sensi di colpa, non riusciva a vivere la sua condizione... Ma lei non aveva alcuna colpa. Ha avuto la grande sfortuna di non avere accanto persone che l'abbiano accompagnata lungo il suo difficilissimo cammino di ripresa, di riconciliazione con il suo passato. L'Olanda non è uno stato che ha manifestato il suo grande progresso, dovrebbe dire il suo “mea culpa” perché non ha saputo trasmettere a una sua figlia la voglia di lottare e di vivere, nonostante tutti i problemi.
Vedete, approvare per legge eutanasia, aborto... etc... è rendere legale e quindi possibile a tutti perdere la gioia di vivere. La gioia di vivere non è una conquista che richiede tanto tempo e si impara passando anche attraverso la disperazione, la sperimentazione della crudeltà umana. A 17 anni questa ragazza non aveva ancora trovato la persona che l'accompagnasse in questa incredibile avventura e, poiché tutto è lecito nel suo paese, ha deciso di porre fine alla sua vita, suicidarsi, in poche parole. Non aveva la forza di farlo con le sue mani (questo la dice lunga), ma ha permesso che lo facessero dei medici.... e qui lascio a voi le considerazioni...



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