lunedì 4 giugno 2012

Dov'è Dio?


Che cosa sta succedendo al mondo? Tutto in subbuglio: terremoti, cattiveria... L'umanità rimane esterrefatta. Si domanda cosa stia accadendo, con una certa apprensione... Che non stia per finire il mondo come taluni hanno profetizzato? Non si comprende, si tenta, ma non si riesce e lo stupore e l'ansietà crescono. Pure chi si dichiara ateo riflette su questi avvenimenti importantissimi, che ci hanno toccato da vicino.
La terra della nostra nazione ha sussultato nuovamente, seminando terrore e morte. Ancora, ancora una volta. Sembra che la mano di Dio si sia abbassata e abbia permesso che l'Italia fosse provata di nuovo. Questa volta non si sono allineate duecento e più bare sul suolo umiliato, ma la distruzione ha regnato sovrana, indisturbata, ha seminato terrore, perché la terra non ha smesso di tremare. Quante volte gli Aquilani avevano sentito prima della grande scossa che ha distrutto vite e edifici, la terra tremare? È normale che gli Emiliani abbiano paura. La gara di solidarietà non si è fatta attendere. Questo è sempre molto bello: gli italiani in tale frangente sanno tirare fuori il loro meglio, la loro tenacia e generosità. Ma viene spontaneo domandarsi... Cosa sta accadendo? Chi ha fede si interroga se davvero non sia giunta la fine del mondo, visto che i veggenti di Medjugorie ne hanno parlato come un avvenimento prossimo. Il terremoto è una delle tante tragedie e, alcuni sono più propensi ad accettarlo in quanto è la natura che si ribella, è un fatto naturale rispetto al terrore che può seminare la cattiveria umana. Quest'ultima è più difficile da accettare perché parte dal cuore dell'uomo, da un cuore non educato... e fa tanta rabbia...
Da ciò, nasce spontanea la domanda: “Dov'era Dio?”
Un forte e tragico quesito. L'uomo sta con il fiato sospeso. La sofferenza tocca sempre questa corda. Dio è buono e non può bramare il male, perciò la domanda sorge spontanea. Interroga e può inoltre gettare nel dubbio, dubbio che può spegnere la luce della fede. Dio deve lasciare la libertà all'uomo. Quando si acchiappa un bambino contro il suo volere e con la forza tentiamo di fargli fare ciò che noi vogliamo, egli non comprende nulla, urla, scalcia, ed esce con quell'espressione infantile che noi adulti rivolgiamo, in realtà, a Dio: “Cattivo!”
Allora il bambino, svincolandosi dalla stretta, si catapulterà in avanti, euforico per aver conquistato la sua libertà, ma cadendo miseramente al suolo, facendosi male. Questo male si ripercuote in coloro che gli sono accanto, non rimane confinato nell'esperienza personale del bambino. Così è dei cosiddetti castighi di Dio: nella Bibbia i castighi sono chiamati correzione di Dio. A volte per il nostro bene permette certe sofferenze che, pur essendo dolorose, ci riconducono nella via del bene.

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