
Piccola divagazione...Dicevo che anche nelle preghiere siamo abituati ad essere gli assoluti protagonisti...Abbiamo paura, anzi quasi terrore, di non essere ascoltati e quindi di essere lasciati a nuotare nel mare delle nostre inconsistenze, le quali sono una minaccia enorme per l'impalcatura di santità che dobbiamo mostrare agli altri e non tanto a Dio del quale ci scordiamo la Sua onniscienza.. A causa di questo timore, spesso si tende a riempire la nostra preghiera personale, di suppliche, di devozioni...anzi, di manuali di devozione... Ci sembra di perdere tempo stando in silenzio eppure, è proprio nella contemplazione, che Lui entra nella nostra vita, anzi irrompe, e la cambia. Proprio perché stiamo in silenzio, proprio perché lasciamo parlare Dio.
La vera preghiera aiuta a mortificarsi: la contemplazione, come ho già detto, esige il silenzio di tutti i sensi e sarà più facile, quando infuria la battaglia, farli tacere e rientrare in se stessi.
La vera preghiera aiuta la pratica dell'astinenza e del digiuno. Se la preghiera non entra in tutti gli ambiti non è vera...
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