
Ama e dentro il tuo cuore ci sarà un piccolo frammento dell'infinito di Dio, un piccolo specchio che rifletterà l'azzurro del cielo. Entra nella cella del tuo cuore e immergiti nel suo silenzio...Ascolta, parla il tuo Maestro! Colui che creò le imponenti montagne e il mare immenso...
sabato 27 marzo 2010
Il volontariato al Piccolo Cottolengo

mercoledì 24 marzo 2010
Ai piedi della Tua Croce
Ecco Gesù sofferente, sanguinante, appeso alla Croce...non dice niente, guarda solamente Sua Madre che, attonita, sta ai piedi della Croce, muta nel suo dolore, adorante, piena di speranza. Gli occhi del Figlio s'incrociano con quelli della Madre. Guarda me, gli occhi inondati di sangue. Non proferisce parola. Vedo solo sfilare uno dopo l'altro i tremendi peccati dell'uomo. Il mio cuore è lacerato, chiedo perdono per i miei peccati. Tutte le mie infedeltà, le mie durezze vengono poste davanti agli occhi della mia anima. Mi attira però la Sua infinita misericordia e dal profondo del mio cuore, sgorga una preghiera che lo trafigge: "Oh Sangue ed Acqua che scaturisti dal Costato di Cristo lava le mie colpe..."
Il mio volto è rigato di lacrime, l'anima sembra staccarsi dal corpo, desidera staccarsi dal corpo, tanto quel "dardo" trafigge il mio cuore. Non sento nemmeno più il dolore del mio corpo...
Oh Dio, la mia anima attirata dall'amore, sembra voler prendere il volo. Mi fa male al cuore, ripiomba nella realtà...Passata più di mezz'ora, mi sembrava un minuto.
Ai tuoi occhi 1000 anni sono come un giorno che passa, come un turno di veglia nella notte...
domenica 21 marzo 2010
Possedere la ragione....

Possedere la ragione della propria speranza...
Sì, bisogna possedere le ragioni del nostro credere, non bisogna professare la fede in modo automatico, forse perché ce lo hanno insegnato i nostri genitori. E' un seme che hanno gettato nel terreno della nostra anima, ma noi abbiamo il dovere di curarlo, di farlo crescere e soprattutto di farlo proprio, di possederne, insomma, la ragione. Mi ha scatenato queste riflessioni, una frase che ho letto su un libro: "LA VITA E' UN DONO DI DIO".
E' davvero un dono di Dio...ma spiegane il motivo...a chi sostiene l'aborto con tutte le forze, a chi sostiene una cultura di morte...Sarebbe brutto rimanere a bocca aperta. Non sarebbe una testimonianza credibile. E sarebbe ancor meglio testimoniarlo con il proprio sorriso, con la propria gioia. La vita è un miracolo...Non vedete come la natura cambia sotto la carezza della primavera...Il miracolo della vita nel sorriso di un bambino...nel sole che nasce....in un cuore che ama...e come la vita pulsa in queste cose in tutta la sua pienezza...che sembra esplodere nei propri cuori. Non avete mai sentito il cuore quasi scoppiare per la gioia?
Sì, bisogna possedere le ragioni del nostro credere, non bisogna professare la fede in modo automatico, forse perché ce lo hanno insegnato i nostri genitori. E' un seme che hanno gettato nel terreno della nostra anima, ma noi abbiamo il dovere di curarlo, di farlo crescere e soprattutto di farlo proprio, di possederne, insomma, la ragione. Mi ha scatenato queste riflessioni, una frase che ho letto su un libro: "LA VITA E' UN DONO DI DIO".
E' davvero un dono di Dio...ma spiegane il motivo...a chi sostiene l'aborto con tutte le forze, a chi sostiene una cultura di morte...Sarebbe brutto rimanere a bocca aperta. Non sarebbe una testimonianza credibile. E sarebbe ancor meglio testimoniarlo con il proprio sorriso, con la propria gioia. La vita è un miracolo...Non vedete come la natura cambia sotto la carezza della primavera...Il miracolo della vita nel sorriso di un bambino...nel sole che nasce....in un cuore che ama...e come la vita pulsa in queste cose in tutta la sua pienezza...che sembra esplodere nei propri cuori. Non avete mai sentito il cuore quasi scoppiare per la gioia?
Rinnovamento sprirituale
E proprio riguardo a questo, pensavo all'espressione biblica: "avere il cuore duro". La capisco, la sento profondamente, quando sperimento alcune mie chiusure...Sento la durezza del mio cuore, come un muro che si è innalzato a barriera e non mi permette di crescere. Sento, tuttavia, che non posso superare da sola questi muri: ci vuole una forza superiore, la grazia di Dio...
Mi devo affidare a Dio, con tutto il cuore, così, il muro del mio egoismo che non mi fa vedere le esigenze degli altri e mettermi nei loro panni, sarà abbattuto in un'esplosione d'amore.
lunedì 15 marzo 2010
Credere che l'inferno sia vuoto...

E' spiegabile anche umanamente il no definitivo dell'uomo a Dio sul letto di morte anche da parte di anime che non hanno compiuto grandi peccati, abituate a dire continuamente "no" a Dio. Il peccato che nega la salvezza all'uomo è quello della superbia. La superbia rende ciechi, ottenebra i peccati, non li fa riconoscere come tali e quindi il pentimento non esiste.
Un uomo, abituato a vivere nell'odio contro Dio, nella sua ultima malattia, s'inasprirà maggiormente e proferirà il suo "no" che lo condannerà...Anzi, si condannerà da solo... Difficile da pensare perché crediamo che tanti si rendano consapevoli quando si trovano alla fine della vita? No, non troppo. C'è un libretto che narra proprio questi episodi, di alcuni, impenitenti, fino all'ultimo respiro...Questi fatti li racconta un prete.
Bugie???Non penso e a che pro?
Forse quelle anime sono riuscite comunque a salvarsi, ma abbiamo alcune testimonianze di anime venute dall'inferno!!!Testimonianze approvate dalla Chiesa!!!!
E se non crediamo neppure a quelle, la Madonna, a Fatima, mostrò ai tre veggenti l'inferno...e non era vuoto!
Per non parlare poi delle rivelazioni ai Santi...
Sono correnti teologiche quelle che affermano che l'inferno sia vuoto e che Giuda si sia salvato...e che cosa ne sappiamo noi?
Gesù disse chiaramente di Giuda che sarebbe stato meglio per lui che non fosse mai nato. Dove sia andata la sua anima non l'ha specificato...quindi perché collocarla per forza in Purgatorio o all'inferno? Modo per edulcorare i nostri peccati e le nostre infedeltà e trovar loro una giustificazione? Abusare della misericordia di Dio è un peccato gravissimo!
Pregare quindi...per i buoni e i cattivi...perché noi non sappiamo con certezza se un'anima si sia salvata o meno...
La Passione di Cristo, fonte di salvezza

Si allontana da Lui anche nell'ultimo istante, così come si è allontanato durante la vita.
mercoledì 10 marzo 2010
Il Rosario non distoglie dalla contemplazione
Il Rosario è quello che ti aiuta ad entrare nel silenzio della contemplazione. Maria è la donna del silenzio e della contemplazione.
martedì 9 marzo 2010
La vera preghiera cambia la vita

Piccola divagazione...Dicevo che anche nelle preghiere siamo abituati ad essere gli assoluti protagonisti...Abbiamo paura, anzi quasi terrore, di non essere ascoltati e quindi di essere lasciati a nuotare nel mare delle nostre inconsistenze, le quali sono una minaccia enorme per l'impalcatura di santità che dobbiamo mostrare agli altri e non tanto a Dio del quale ci scordiamo la Sua onniscienza.. A causa di questo timore, spesso si tende a riempire la nostra preghiera personale, di suppliche, di devozioni...anzi, di manuali di devozione... Ci sembra di perdere tempo stando in silenzio eppure, è proprio nella contemplazione, che Lui entra nella nostra vita, anzi irrompe, e la cambia. Proprio perché stiamo in silenzio, proprio perché lasciamo parlare Dio.
La vera preghiera aiuta a mortificarsi: la contemplazione, come ho già detto, esige il silenzio di tutti i sensi e sarà più facile, quando infuria la battaglia, farli tacere e rientrare in se stessi.
La vera preghiera aiuta la pratica dell'astinenza e del digiuno. Se la preghiera non entra in tutti gli ambiti non è vera...
Esperienza di Dio
Uno dei tre cardini che sostengono e vivificano la vita spirituale è senz'altro la preghiera. Con essa non solo ci si mette in comunicazione con Dio, ma anche in Comunione, ci si fonde e trasforma in Lui. La preghiera diventa esperienza forte di Dio, solamente se si pratica seriamente. Ed è un'esperienza bellissima che può far raggiungere l'estasi. E' preghiera autentica solo se ne esci trasformato. Gradino dopo gradino la preghiera si trasforma in contemplazione; questa, però, non è completamente sciolta dalla meditazione e dalla preghiera vocale, erché, tante volte è la contemplazione che vivifica come linfa vitale e trasformante, le altre forme di preghiera. Chi ha sperimentato la contemplazione sa che le parole danno quasi fastidio e il cuore si diletta maggiormente nel silenzio...Le finestre dei sensi si chiudono, la vista si appanna e si aprono i veri occhi, quelli dell'anima, sulla realtà eterna. Il protagonista diventa in assoluto Dio che rapisce completamente l'anima. A volte, l'anima, nella profondità del suo silenzio geme, perché la contemplazione le strappa alle realtà temporali e le apre il cuore alla nostalgia di Dio. La contemplazione è l'anticamera dell'estasi. Il culmine della contemplazione è l'estasi: in essa tutti i sensi si chiudono alla realtà terrena che scompare del tutto e aprono gli occhi dell'anima per contemplare Dio. Durante le apparizioni si entra in estasi: i sensi non "funzionano" più perché il corpo e l'anima sono rapite in Dio, in una visione talmente bella e inondante di pace che si vive solo per essa.
giovedì 4 marzo 2010
Fidarsi di Dio...
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