sabato 10 ottobre 2009

Remember rain o november rain...

Oh sì, qualche volta la scia dei ricordi con la sua dolce, delicata carezza, sfiora il mio cuore che continua a pulsare nella mia città, all'ombra della Lanterna. Eh sì, quanti cari ricordi che neppure la nobiltà della scelta, la sequela di Cristo, può, in fondo, cancellare perché Dio stesso ha scelto la città natale di una persona e ha permesso che crescesse, che si formasse in essa. "Remember rain", una bellissima canzone di Garfunkel, che ha accompagnato le mie dolci e soavi malinconie di adolescente, di un cuore che si apriva fresco, stillante rugiada, alla vita, alle sue violenti emozioni. Le note di questa musica riempiva i miei sogni fatti ad occhi aperti, cullavano le fioche stelle giocando tra le fronde che affondavano lentamente nel blu della notte, e trasportavano il mio cuore nella densa oscurità della mare che ad intermittenza rifletteva la luce dorata della Lanterna.
Ho sempre amato i monti ma i miei occhi di bambina, di adolescente, che siano stati ridenti o bagnati dalle lacrime, si sono sempre posati su quello scorcio di mare che si apriva al mio sguardo e che rifletteva l'azzurro e il grigio del cielo e minacciava con il suo moto una tempesta in arrivo o annunciava ridente con i suoi colori splendenti che il cielo ormai era sgombro di nuvole. Quante volte ho visto luccicare l'asfalto sotto la carezza della pioggia che tonificava il terreno e che, formando un sipario scuro, velava il mare che già sotto la sferza delle gocce, si turbava, si disfaceva, incupendosi e muggendo, ferito, contro gli scogli e dando un tocco di poesia alla Lanterna che affondava nel grigio il quale cangiava in un celeste carico di piogge. "Remember rain" cantava Simon Garfunkel mentre, chiuse in una stanza di una casa che aveva l'orgoglio di dominare sulla via del Righi, non più uno scorcio di mare, ma un ventaglio di costa lambita dalla carezza delle sue acque azzurre, progettavamo con timore ma con trepidazione, un futuro che adesso è diventato presente...Oh veramente assai diverso da quello pensato tanti anni fa. Due amiche...
"Remember rain" ...ansie e speranze sono state purificate dai lunghi inverni allietati talvolta dal candido manto della neve, irrorati dalle malinconiche ma poetiche piogge, veri pianti del cielo che invogliavano a chiudersi nel tepore della casa o a contemplare estasiati un cielo cangiante. Come si tingevano di silenzio, le domeniche sonnacchiose...!
Come non ricordare quella domenica, 27 settembre, quando il cielo s'incupì minaccioso e le due amiche si recarono allo stadio....
Una corsa allo stadio, ma il cielo diventò talmente scuro che sembrava quasi notte. Allora si aprirono le cateratte e una pioggia violenta si riversò sulla città. Era un alluvione violento che riempì il Bisagno fino all'orlo. E il torrente, che fino ad allora non era stato che un filo d'acqua che scorreva tra le rocce, diventò carico di fango, scuro, minaccioso. Straripò, poi, durante la notte nel quartiere di Borgo Incrociati...

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