venerdì 6 marzo 2015

Comunione piena

Magari conoscessimo Dio! Avessimo una vaga idea di quello che è veramente! Ci ameremmo davvero! Noi siamo preziosi ai suoi occhi! Purtroppo anche chi è impegnato in una vita di perfezione, scorda che il protagonista di tutto questo, deve essere Dio. È questo che Gesù ha predicato lungo la sua vita terrena! Nessuno, nemmeno i santi, potrebbero tollerare i loro difetti. San Giovanni Vianney, infatti, domandò a Dio di fare luce nei suoi difetti. La vista di questi, lo fece inorridire, portare quasi alla disperazione! No, non bisogna essere concentrati semplicemente ai nostri difetti, dobbiamo meditare solamente sull'amore di Dio e quando ci sembra di affondare nei flutti delle difficoltà, dei nostri sentimenti indomabili, aggrappiamoci a Dio che sa camminare sui flutti delle avversità, di qualsiasi genere siano, e ci prende per mano, per camminare pure noi, sopra gli ostacoli che si frappongono fra noi e la felicità. Siamo creati per essere felici! Non pensiamo che nella nostra infelicità si nasconda sempre il babau del nostro passato che riaffiora! Talvolta è semplicemente la mancanza di temperanza! Già, noi esseri umani siamo abitudinari. Se siamo abituati a nasconderci nei nostri sentimenti negativi, non riusciremmo mai a vedere il positivo! La felicità esiste e non sono anime che hanno delle particolari fortune nella vita, assolutamente. Tante di queste persone hanno sperimentato i limiti del proprio corpo, permessi da Dio, non causati da se stessi. Proprio in questi giorni è apparsa sui giornali la testimonianza di un ragazzo ammalato di cancro che comunque è riuscito a vivere il poco tempo che gli restava con ottimismo, felicità, semplicemente perché sapeva che la morte era solo un passaggio. La felicità sta in Dio e nella comunione con Lui, non in altro. Se capiamo questo, e non è facile, troviamo la chiave per leggere la nostra vita e trasformarla in un cantico di lode.

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