martedì 8 gennaio 2013

"Signore, non sono degno"


Lo ripetiamo durante la Messa prima di ricevere la Comunione: “Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa”. Mi fermo a quest'espressione perché mi pare importantissima la sua sostanza. “Non sono degno”.... Ma sono convinto di ciò, oppure è qualcosa di marginale nella mia spiritualità? Eppure è la base della più soda spiritualità. Abbiamo riflettuto sull'essenza del peccato e su come sia fondamentale la consapevolezza della gravità di esso. Bisogna avere molta fede nella misericordia di Dio, ma ciò non deve escludere la certezza che il peccato sia una realtà grave che spezza la mia esistenza. Più si ha questa cognizione, più riconosco di aver bisogno di Dio. L'entrata di Dio nella storia ha come scopo quello di salvare e liberare l'uomo dal dominio del peccato. Se pensiamo che Gesù sia venuto per guarirci fisicamente, ci sbagliamo di grosso.
Il non sentirsi degni implica il conoscere ed esser consapevoli della grandezza di Dio e quindi ritenersi completamente dipendenti da Lui in tutti i campi.

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