Carissimo papà, ti scrivo proprio il venerdì santo. Certo, non è così strano ricordarti con più intensità proprio oggi, ricordare il tuo calvario...
Ti sei tuffato nell'eternità prima di me e subito mi hai comunicato: "Non avere paura" ... E a me avevi affidato nella parte terminale, più dolorosa del tuo calvario, una frase fatidica che non avevi detto a nessuno, ma che mi si ripresentava ogni qualvolta la tua salute peggiorava: "Non credo che questa volta ce la farò".
Avevi ragione! Chissà cos'hai sentito... Te ne sei andato con il tuo solito riserbo, in punta di piedi, senza un'agonia lunga, come quando tacevi i tuoi dolori e tutto ti sembrava nulla... Quante volte mi hai abbracciato! Ma nonostante questo, il tuo trapasso è stata una "festa", come una vera Pasqua, un tuffo nell'eternità. Se amo profondamente l'eternità, non posso pensare che ti sia accaduta una cosa brutta! Ti ha liberato da tante umiliazioni anche!
Allora arrivederci, in paradiso...
1 commento:
Sì, assistere alla fine di un proprio caro fino all'ultimo momento ti segna per sempre, in un modo o nell'altro. Mi pare però di poter dire che tu ne abbia tratto un insegnamento di grande forza e coraggio. E certamente non è andato sprecato.
Tutti dobbiamo andarcene prima o poi, è il come lo facciamo che conta, è cosa lasciamo al mondo. E tu, con il tuo saperne trarre valore, hai dato ancora più senso alla vita di tuo padre ed alla sua scomparsa.
Riguardo al commento che hai lasciato da me, io non ho mai scritto sul forum che mi indichi, forse ti riferivi alla persona che ha lì pubblicato alcuni miei post... ? Comunque ti ho risposto più esaustivamente sul mio blog, subito dopo il commento che mi hai lasciato.
Un caro saluto, spero che la Pasqua, nonostante i tuoi ricordi, o forse proprio grazie a quelli, sia stata serena.
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