sabato 7 dicembre 2024

Tempo di perdono e di gioia

 Il mondo va male, purtroppo ci sono tante guerre, tanta violenza, tante malattie. A guardarlo com'è conciato, viene voglia di chiudersi in se stessi, di perdere la speranza, di pensare all'assenza di una risoluzione. 


Da una parte, è giusto soffrire per il male del mondo: anche Gesù patì molto per questo. Ciò denota la presenza di un animo sensibile al male, ma, di contrario, anche al bene; d'altra parte, c'è il pericolo di entrare in depressione. Il cristiano non deve permettersi di entrare in depressione, perché deve essere portatore di gioia. Prendiamo esempio dalla Passione di Gesù: ciò che accadde nei giorni in cui fu condannato e crocifisso, fu a dir poco terribile. Colui che andava per le strade a predicare l'amore, a guarire i malati, a parlare di Dio, sembrava essere sconfitto per sempre. Non c'è stato altro momento storico più terribile di questo, quando il male sembrava che fosse prevalso sull'onnipotenza di Dio. Come credere... come pensare che esista quella gioia di cui parlava Gesù in vita... Eppure in tutto questo, nel momento in cui l'onnipotenza di Dio sembrava sgretolata, schiacciata, umiliata, Dio ha riscritto la storia con la sua risurrezione, dimostrando che in un momento buissimo della storia, la sua onnipotenza superava, ancora una volta, il male più assoluto. Già, perché se ci pensiamo bene, il momento della morte di Gesù deve aver scosso la vita di fede dei suoi apostoli: ma come, colui che si era proclamato Figlio di Dio, è stato annientato dall'uomo che Lui ha creato? Sì, l'uomo ha potere di uccidere Dio nel proprio cuore, allontanandolo e facendo allontanare gli altri. Gli è stata concessa la libertà per avere il merito di scegliere il bene e averne il merito per conquistare il paradiso.

Quindi no, il cristiano, nonostante il dolore suo e del mondo che lo circonda, deve saper trovare sempre la gioia, uscire dalla sua sofferenza per poter aiutare gli altri. Come fare? Non accarezzando quei momenti di sofferenza e di involuzione del cuore, ma sapendo che Dio vincerà ugualmente, sempre! Lo ha dimostrato! Giusto soffrire per il male del mondo, ma senza perdere la fede, la speranza. Se ci occupiamo troppo della nostra sofferenza, non potremmo mai essere di aiuto agli altri e quindi essere dei veri cristiani, perché, che vogliamo o no, la strada del paradiso è sì l'amore di Dio, ma solo se si concretizza con l'amore verso il prossimo... mi pare che Gesù nel suo messaggio evangelico sia stato molto chiaro. 

Perché parlare di Passione quando siamo in Avvento, in preparazione al Natale? Perché in fondo il Natale, esordio della vita terrena di Gesù, è un dramma. La nostra gioia deve scaturire dal grande amore che Dio ha dimostrato nei nostri confronti, scendendo sulla terra per redimere l'uomo... e siamo ancora avvolti dalle catene del nostro egoismo e del nostro peccato, tutti, anche coloro che si professano cristiani. Questo è tempo di perdono e di gioia, perché Dio ci ama gratuitamente, anche se siamo meschini e cadiamo sempre nelle nostre colpe. Egli ci ama semplicemente perché siamo noi.

Nessun commento: