La Quaresima è uno dei tempi forti che la Chiesa ci propone in preparazione della grande solennità della Pasqua.
La Santa Pasqua ci introduce al grande tema e pilastro del cristianesimo: la morte e la vita eterna.
La morte e ciò che c'è dopo costituiscono i più grandi interrogativi a cui l'uomo non riesce a dare una risposta sicura. Rimangono un'incognita che suscita tante perplessità, paure e debolezze.
Pasqua significa Passaggio. Se torniamo all'Antico Testamento, essa si propone come il passaggio del popolo ebraico dalla condizione di schiavitù dagli Egiziani a quella di libertà. Per farlo, Mosè, il grande condottiero, opera grandi prodigi. Il popolo avanza fra le incertezze, i momenti di euforia e la certezza che Dio li guida sempre. Nonostante i grandi prodigi, la paura e la mancanza di fede fanno da padrone. Pasqua è da sempre la festa della Libertà. Gli Ebrei prendono coscienza di essere un popolo appartenente solamente al Signore e intraprendono il cammino che lo condurrà alla libertà. Pasqua è la festa della misericordia di Dio: Egli si china e conduce tra mille difficoltà il Suo Popolo Eletto alla libertà.
Quando i tempi furono maturi e la Giudea era sotto l'Impero Romano, nasce il Messia che condurrà il Popolo alla vera libertà. Il Messia è il Figlio di Dio.
L'uomo prende coscienza di essere schiavo della propria carne, di desiderare qualcosa di più oltre alla vita terrena, di non possedere risposte ai grandi interrogativi della vita. Gesù affronta la sofferenza per liberarci dai peccati. È un cammino che si snoda attraverso la solitudine, l'abbandono di Dio Padre, la sofferenza fisica più crudele, l'incomprensione e il disprezzo. In questo deserto di dolore, Gesù si aggrappa a suo Padre con tutte le sue forze, affronta la morte e ottiene la Risurrezione e ci conquista la libertà dalla schiavitù del peccato e della morte.
Noi non avremmo mai potuto affrontare la sofferenza che Gesù ha sopportato per noi.
Con la forza dello Spirito Santo affrontiamo le nostre salite che ci conducono sul Golgota, luogo della nostra morte e del nostro passaggio. Tutti siamo in cammino verso Gerusalemme, verso il monte in cui, nella sofferenza, incontreremo e vedremo il volto di Dio Padre. Nella croce sperimenteremo la solitudine, la sofferenza fisica, l'umiliazione, l'abbandono. È lì che si metterà a dura prova la nostra fede, nel luogo in cui Gesù mormorò il suo "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"... ma anche il suo: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito".
Nella Pasqua facciamo esperienza dell'amore di Dio, anche quando tutto sembra parlarci del suo abbandono. Un padre vero non abbandonerà mai suo figlio e non lascerà mai che gli accada qualcosa di brutto. Il grande annuncio del Vangelo è che Dio è nostro Padre. Credere a questo rivoluziona totalmente la nostra vita, non la lesina dalle difficoltà, ma attraverso di esse conduce l'anima alla vera libertà: alla vita eterna con Lui.
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