Oggi vorrei parlare delle
varie manifestazioni per l'ambiente. So che, in un certo senso, andrò
contro corrente, ma ritengo opportuno affrontare l'argomento in modo
un po' più profondo. Premetto che come carattere non sono tanto da
manifestazioni, vorrei però andare al di là di questa cosa.
Da ragazza non ho mai
partecipato agli scioperi e tanto meno alle manifestazioni, forse
perché mio padre lavorava per lo Stato come militare, per cui
inconsciamente mi aveva instillato dentro il cuore lo spirito del
dovere e dell'obbedienza. Solamente una volta con una mia amica
espressi la volontà di prendere parte ad una manifestazione: era per
la pace quando scoppiò la prima guerra nel Golfo. In realtà io
rischiavo ancor più come persona, in quanto mio padre, come
militare, era stato allertato in caso di emergenza. Ricordo
perfettamente i sentimenti che serpeggiavano nel mio cuore e
scuotevano la mia anima: io credevo veramente nella pace e anelavo ad
essa anche dentro il mio spirito e per il mio spirito. Per me era il
bene più prezioso per l'uomo e capivo perfettamente che esso è un
dono. Percepivo il fatto che essere nata in un periodo di pace era
una grazia. Mi ero appassionata ad alcune letture che raccontavano
degli orrori della Seconda Guerra Mondiale e mi si stringeva sempre
il cuore... e forse non avevo nemmeno 10 anni quando lessi “Il gran
sole di Hiroshima”, sebbene ancora non avessi studiato quella parte
della storia e quindi non capissi bene la questione della bomba
atomica. Comprendo adesso che era però un seme gettato nel mio
cuore, un seme da cui è nata una piantina cresciuta poi attraverso
le spiegazioni dei libri di storia, in seguito dei documentari e
internet, di quegli avvenimenti di pazzia umana. In effetti non erano
strani e assetati di potere solamente i Tedeschi. In un modo diverso,
la sete di potere ha distrutto nei tempi l'uomo. La nostra
manifestazione non è servita a fermare la guerra, nessuno ci ha
ascoltato, sebbene fossimo anche noi in molti.... perché dietro a
quella guerra, come d'altronde in tutte, c'erano interessi economici.
Era forse semplicemente il bisogno di constatare che eravamo in molti
giovani a desiderare la pace e di far capire agli adulti dell'epoca
che non condividevamo assolutamente la loro logica di potere. Non
eravamo capitanati da nessuno e nessuno desiderava emergere dalla
folla, anzi, volevamo che capissero la nostra unione di intenti.
Al giorno d'oggi anche
nella mia vita sono cambiate moltissime cose, sono adulta e non
condivido ancora la logica di alcuni coetanei. La pace del cuore l'ho
trovata ed è meravigliosa e come i giovani di oggi, mi dispiace
molto vedere maltrattato il nostro pianeta, la vita umana ed
animale... ma ci sono molte cose che non vanno e stanno a monte del
non rispetto dell'ambiente... come ad esempio il non rispetto della
vita umana.
Riguardo all'ambiente
sono una di quelle persone che, piuttosto che buttare a terra una
carta, me la metto in tasca, per cui condivido in tutto quello che
dicono e vogliono i giovani, ma non ne condivido troppo il modo. In
un discorso Greta trasudava odio e incitava al non perdono nei
confronti di chi non tiene all'ambiente. Non credo che questo sia
l'atteggiamento giusto: ha ragione, spesso, come nel passato, i
Grandi della terra sono interessati all'economia più che al rispetto
dell'ambiente... questi anni non sono i primi che affrontano questo
discorso, perché la sensibilità per il rispetto per l'ambiente è
proprio nato verso gli anni Ottanta. Ricordo che ci avevano dato
anche il Diario Scolastico per educarci alla raccolta differenziata
e... non solo.
Il fatto è che il mondo
è distrutto perché abbiamo cestinato Dio, fonte di ogni armonia.
Abbiamo preferito il potere dei soldi, il benessere all'amore e alla
pace. Non rispettiamo più la vita che nasce nel grembo e nemmeno
quella terminale costretta in un letto di ospedale. Il rispetto per
la Vita comincia con il rispettare chi abbiamo accanto: ad esempio
quando si sale sull'autobus perché nessuno mette lo zaino a terra
per non urtare chi ci sta accanto... anzi si comincia a spintonare
ancora di più e si ci mette in posti proibiti come l'uscita? Perché
non raccogliamo da terra quella carta di caramella o merendina che ci
è sfuggita dalle mani? Perché i pavimenti delle nostre aule sono
pieni di materiale scolastico caduto dai banchi e non raccolto?
Perché le nostre mense scolastiche gettano nella spazzatura
tantissimo cibo, non a causa della salute dei bimbi, ma a causa di un
semplice “non mi piace”?
Comprendo benissimo che
la fede è un dono e non tutti l'hanno, ma tutti possono capire che
il rispetto per l'ambiente si impara facendo dei piccoli gesti che
hanno il gusto prelibato del rispetto di chi ci sta vicino e per il
Creato che con le sue meraviglie ci stupisce ed incanta.
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