sabato 29 giugno 2013

Lo spot della Coca cola

I mass media possono essere dei mezzi efficaci se sono usati positivamente, fonte abbondante di riflessioni, a partire dai film, agli odiati spot pubblicitari che interrompono molto spesso la visione dei film che ci appassionano, proprio nel momento in cui siamo davanti allo schermo con la bocca aperta, desiderosi di sapere che fine farà quel protagonista con un coltello piantato sul collo... E fra questi spot c'è quello della Coca Cola, quello della canzone cantata dai bambini. Inizia con una domanda: "Hai mai provato a guardare il mondo con occhi diversi?" Ad ogni cosa negativa di questo mondo la pubblicità ne contrappone una positiva. E' un modo interessante di guardare il mondo: con occhi positivi, fiduciosi. Il più grande delitto di quest'epoca è che ci vogliono rubare la speranza, farci morire di scoraggiamento, travolti dalla valanga delle brutte notizie, delle cattiverie che si commettono ogni giorno. Si vuole colorare il mondo di nero, per colpire al cuore l'umanità intera. Non dobbiamo permetterlo, perché c'è sempre una speranza, bisogna dare sempre una possibilità a chiunque. Sì, bisogna aprire, anzi spalancare le porte del proprio cuore. A volte è difficilissimo, soprattutto quando ci hanno ferito molto, però bisogna credere fermamente alla speranza, aver fiducia in un mondo migliore, per il semplice fatto che Chi lo ha creato, lo ama immensamente. Tutta questa cattiveria è data dalla libertà che ci ha lasciato Dio. Avrebbe forse potuto fermare quel braccio che ha colpito il fratello, ma Egli ha preferito lasciare libero l'uomo di sbagliare. Di fronte a questa riflessione forse qualcuno si farà molte domande: "Ma perché Dio ha permesso quella sofferenza?".
Domanda lecita, più che lecita. Si può spiegare elementarmente. A un bambino si proibisce di toccare una pentola sul fuoco. I metodi educativi odierni insegnano che bisogna spiegargli
il motivo del divieto. Anche se glielo spieghi, talvolta il bambino fatica a comprendere il rapporto tra causa ed effetto e prende quel divieto malamente, come una limitazione alla propria libertà. Nonostante gli venga spiegato che se tocca la pentola si brucerà, egli ne è attratto fortemente. Proverà a toccarla nonostante i nostri divieti. Ogni bambino ha il suo carattere, come l'adulto, ci sarà il bambino che rivolgerà la sua attenzione altrove, e altri sempre più attratti dal divieto, cercheranno di  mettersi nei guai. Il genitore ha cercato di proteggerlo ma non può limitargli la libertà e è costretto a lasciarlo agire come gli pare, anche perché non riesce ad avere il controllo su tutta la situazione. Così è costretto a fare Dio nei nostri confronti: deve lasciarci liberi perché altrimenti giungeremmo a odiarlo! Chi toglie la libertà non ama.
Non lasciamoci travolgere dal pessimismo, Dio non vuole il nostro male, ci ama immensamente. Com'è bello poter salutare un nuovo giorno con fiducia, sorridendo! Bisogna semplicemente guardarlo con occhi diversi e quando ci capiterà una sofferenza, è perché Dio desidera che noi sfoderiamo la nostra grinta e combattiamo per poi assaporare la gioia della vittoria o almeno della pace.
Non tutto ciò che ci propone la televisione è negativo, bisogna saperlo filtrare e creare occasione di riflessione. 

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