Stamattina alla messa, sono stata molto attenta alla lettura del Vangelo perché volevo utilizzarlo per strada come oggetto di meditazione. Il prete ha letto quello della moltiplicazione dei pani. Gesù si preoccupa delle folle accorse per ascoltarlo e risponde agli apostoli: "Voi stessi darete loro da mangiare".
Due aspetti molto importanti, fondamentali: prima di tutto la sollecitudine, l'attenzione di Gesù verso i bisogni della folla. Sono bisogni materiali, ma primari: il cibo serve per stare in piedi, per vivere. Se Gesù è preoccupato e interviene sui bisogni fisici di coloro che l'hanno seguito per ascoltarlo, lo sarà anche per la loro anima e provvederà affinché essa riceva tutto ciò che le è necessario per compiere il suo cammino verso il Padre. Siamo deboli, senza di Lui non possiamo far nulla. Abbiamo tante ferite dovute al nostro passato, tanti fardelli da portare, che a volte diventano davvero pesanti. Delle ferite rimangono le cicatrici, a volte Dio non le guarisce, ma ci dà la grazia di superarle guadagnando così tanti meriti. Abbiamo bisogno di Lui. Il superamento delle nostre ferite ci dona la felicità.
Ad un certo punto, siccome la memoria abbisogna di essere stimolata, mi appresto a riguardare il vangelo di oggi e con sorpresa noto che è quello della tempesta... Dio ha voluto che meditassi su quell'altro vangelo, Dio segna e dà ciò che l'anima ha bisogno in quel momento.
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