Il matrimonio è infatti segno tangibile dell'amore di Cristo per la Chiesa, sua sposa. Per tale motivo esso deve essere indissolubile. L'amore di Dio non cessa mai, è fedele per sempre. Nella Sacra Scrittura, esattamente nell'Antico Testamento, si afferma:
"Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se queste donne si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai."
I due coniugi devono vivere il matrimonio in fedeltà per questo motivo. Anche quando le sofferenze, le difficoltà metteranno la nostra fede a dura prova, noi dobbiamo abbandonarci a Dio, sicuri del suo amore, sicuri che nelle sue mani non ci potrà accadere nulla.
La formula detta dagli Sposi è stata modificata tempo fa: il verbo prendere è diventato accogliere... e questo la dice lunga. Nessuno appartiene ad un'altra persona, in nome della libertà predicata da Cristo, ma viene accolta dall'altra, come un dono fattole da Dio. In Dio ogni relazione si sfalda, non ha fondamenta.
"Io (il suo nome) accolgo te (nome del partner) come mio/a sposo/a, prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.".
Non sono parole dette al vento! Si pronunciano davanti all'altare di Cristo, durante la Messa, quindi l'impegno degli Sposi deve essere davvero grande nel mantenere la loro unione.
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