venerdì 14 febbraio 2020

Una questione di coscienza


Come tante volte ho detto, anche i film danno uno spunto importante per la riflessione. Bisogna saper filtrare i messaggi ed essere critici nei loro confronti. Essere critici non vuol dire criticare, cioè accoglierli in modo negativo, ma accoglierli, confrontarli con le proprie convinzioni, archiviarli, oppure farne tesoro per migliorare il proprio vissuto. Risultato immagini per bambino

Poco tempo fa mi è capitato di vedere un episodio di Law and Order che trattava della pratica di un aborto su un bambino di quasi nove mesi. A dire il vero non ho visto la puntata dall'inizio, ma da come parlavano durante il processo, il medico aveva cominciato la pratica dell'aborto alla sua paziente su un bambino di quasi nove mesi, ma qualcosa era andato storto: sono cominciate le contrazioni e il bambino (forse affetto da qualche grave patologia) era nato esordendo alla vita con il suo classico pianto. Il medico aveva chiesto alla paziente se voleva continuare ugualmente la pratica dell'aborto  (praticamente dell'omicidio) ed ella rispose affermativamente. Il medico quindi praticò  un buco alla base del cranio con le forbici e in poco tempo il pianto cessò: il bambino era morto e il silenzio privo di forze, calò nella sala. 
La testimonianza dell'infermiera fu così toccante che l'avvocatessa che trattava il caso entrò in crisi. Affermò infatti che tutte le sue convinzioni femministe stavano vacillando. Disse al suo collega che aveva sempre lottato ad ogni costo per i diritti della donna, ma in quel momento, quel racconto così accorato, crudo, vero, aveva messo in discussione tutto e che non sapeva dove finivano i diritti della donna e iniziavano quelli del bambino. 
Tempo fa avevo letto che a New York avevano dato il via alla pratica dell'aborto su bambini fino a nove mesi. Non ho più seguito la faccenda, ma ritengo che questo valga anche per i bambini al di sotto dei tre mesi. In quelle cellule vi sono tutte le informazioni per formare un uomo o una donna… quindi l'embrione è già un uomo o una donna. L'aborto è comunque un omicidio in qualsiasi momento della gravidanza si pratica. Uccidendo poi un bambino malato nel grembo, affermiamo che vogliamo eliminare il malato, non la malattia. Quante volte questi bambini malati hanno dimostrato un vigore non comune! Siamo noi adulti che non vogliamo affrontare la sofferenza e ciò che potrebbe apparire solamente un calvario. 
Il fatto è che la sindrome di cui è affetto l'Uomo d'oggi è quella del voler essere padroni di tutto eliminando la propria sofferenza, non quella degli altri. Tale ipotesi è sostenuta dal fatto che più perpetriamo questi omicidi, più siamo e stiamo diventando individualisti. Vogliamo gli altri sotto il nostro controllo e secondo il nostro piacere. 
Se davvero ci fermassimo a riflettere sulla situazione del mondo, ci accorgeremmo che esistono un'infinità di contradizioni, mentre i Valori, quelli veri, sono destinati a scomparire per sempre. 

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