Tutto è davvero grazia. Difficilmente riconosciamo le meraviglie che ci circondano, siamo più portati a vedere le cose che non vanno, che non ci piacciono. Ho parlato di croce. La croce porta la dimensione del dolore nella vita, a volte con violenza, con asprezza, ma se essa si comprende nella sua essenza, si comincia ad accettare. Dal nostro cuore nasce la gratitudine perché abbiamo compreso pienamente il suo significato di redenzione. Nella croce, perciò, dolore e gioia s'incontrano: il legno orizzontale inchioda le nostre mani, ma quello verticale punta verso il cielo.
Contemplando la Croce di Cristo dovrebbe scaturire la gratitudine del nostro spirito, come una sorgente che disseta. Nasce pure la compunzione, il pentimento. Chiunque dinanzi al Crocefisso deve sentire compunzione! Ciò che ha patito Cristo è indicibile e lo ha patito per tutta l'umanità. Perciò, anche chi non ha commesso grandi peccati, deve sentire pentimento. Apriamo perciò, il nostro cuore a vedere le piccole meraviglie della vita che si nascondono nell'ordinarietà.
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