Chi ha contemplato veramente la Croce non come semplice simbolo, ma come tragedia accaduta realmente, percepisce nel suo cuore un dolore intenso ma pure una gioia immensa. Infatti, il Crocifisso, (e meno male) ci accompagna in ogni luogo, è diventata un'abitudine vederlo. I Vangeli raccontano in maniera scarna gli eventi tragici e orribili della Passione, volutamente scritti senz'alcun commento perché potrebbero presumere un atteggiamento di parte, un desiderio inespresso di portare alla fede le persone che leggono. Gesù, però, non ha sofferto nel trasporto dei sentimenti, ha sofferto nella solitudine completa se si eccettua la Madre che lo ha seguito fin sotto la Croce.
La contemplazione del Crocifisso non deve fermarsi alla frase banale e scontata che tutti sanno:"Con la sua Croce ci ha salvato"... Cosa c'è dietro quella Croce... Bisogna entrare nelle piaghe di Cristo, comprendere che noi realmente non meritavamo di essere salvati, ma Lui, con grande amore, ci ha redenti. Ha sofferto pene indicibili....Che nessun uomo avrebbe potuto sopportare... Oltraggiato, nel pieno della sofferenza, Egli perdonò l'umanità...
Nessun commento:
Posta un commento