martedì 29 ottobre 2019

Amore o possesso?

Abbiamo bisogno di essere amati. È il desiderio più profondo dell'uomo, perché senza l'amore tutto perde di valore. Per amore siamo disposti a tutto, ma non ci accorgiamo che spesso non sappiamo quale e cos'è il vero amore. Chi ci spinge a far soffrire gli altri, oppure ci obbliga a fare quello che lui /lei vuole, non è amore, ma possesso. Nonostante le nostre paure di essere abbandonati, accettati, dobbiamo dire basta a questa forma di possesso!
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lunedì 14 ottobre 2019

Libertà e rispetto

Risultati immagini per libertà e rispettoLa superbia e la logica del potere portano a scivolare in un baratro sempre più profondo di cui non si riesce a vedere nemmeno il fondo. È una tragedia e la tragedia più grande è che le persone che vi stanno cadendo, non se ne accorgono. Credono di essere nel giusto e dall'alto della loro cattedra accusano gli altri alzando la voce, mancando senza accorgersi di rispetto nei confronti degli altri nel nome (sbagliato) di “amore”, di “apertura nella famiglia”. Non si accorgono nemmeno che l'elemento fondamentale di una famiglia è il rispetto. Nessuno è perfetto, tutti sbagliamo... Alcune cose si imparano strada facendo, altre sbagliando. Questo è lo scotto da pagare. Se uno non facesse nulla, non sbaglierebbe nemmeno. L'elemento fondamentale di una famiglia non è il dirsi tutto, ma il rispetto che a volte esige il silenzio, l'attesa. A volte si scambia il silenzio per omertà, ma non è così. Quando si ha a che fare con l'educazione dei bambini, ci si accorge subito di come essi siano delle tenere pianticelle e provi grande gioia nel vederle crescere secondo il loro ritmo. Ti accorgi subito che esse sono tenere e che i loro tempi di crescita non sono tutti uguali: altri vogliono più tempo, ma giungerà il momento di festa in cui tutti raggiungeranno l'obiettivo. Da ciò ne consegue che un bambino che non sa fare nemmeno 2 più 2 non puoi metterlo davanti ad un'espressione algebrica, perché sarebbe controproducente e del tutto inutile. Tale concetto vale anche per gli adulti. Chi vuole imporre il proprio modo di vedere e non accetta la diversità dell'altro nella loro molteplicità di espressione, si espone a rischi grandissimi. Queste persone non sono serene per niente. Loro osannano le loro scelte e le vogliono imporre agli altri.... e non si accorgono che l'altro elemento importantissimo che esiste in una famiglia o per chiunque altro è la libertà. Abbiamo trovato due elementi fondamentali che devono governare le nostre famiglie e di conseguenza le nostre società: il rispetto e la libertà. La libertà va bene intesa: non è il fare tutto quello che mi pare. Quando entro in una casa devo chiedere il permesso, accertarmi che le mie scelte non urtino con le esigenze degli altri: ecco che scatta l'esigenza del rispetto. La libertà senza il rispetto non si sostiene. È vero, vista così ha dei limiti: la nostra libertà ha fine dove inizia la libertà dell'altro che è sacrosanta.
Fateci caso: coloro che seguono la logica del potere hanno uno sguardo veramente duro. Recitano la parte di chi è felice, ma in realtà scivolano in un altro baratro pericolosissimo: quello della gelosia e dell'invidia... di cui parleremo un'altra volta.

La logica del potere

Risultati immagini per potere soldiNon condivido la logica del mondo, assolutamente... e se ci penso, mi viene una rabbia... ma una rabbia... In tale logica del mondo rivedo le tentazioni di Gesù nel deserto: la superbia di desiderare di essere a tutti i costi migliori degli altri, il delirio di onnipotenza, il potere dei soldi e l'avere. La cosa terrificante è che spesso i genitori, responsabili primari dell'educazione dei loro figli, non fanno nulla per insegnare loro ad andare contro corrente, a far capire loro che nel mondo non conta l'”avere”, ma l'essere. La vita è comunque una dura e severa maestra che orienta i nostri cammini, volenti o nolenti. Per fortuna esiste la sua saggezza. Una volta, quando si riceveva la cresima, si diventava soldati di Cristo. A noi sembra una figura lontana perché siamo ormai abituati a vivere in tempo di pace, ma basterebbe girare il nostro sguardo oltre il nostro adorabile orticello e comprendere che non è assolutamente così: basti pensare alla tragedia della Siria. Se ci mettiamo nei panni dei Siriani, se non disdegniamo di vedere le foto crudeli, ci accorgeremmo davvero di che cosa significhi lottare strenuamente per la vita e quindi cosa significhi diventare soldati di Cristo. Quest'immagine desueta, è attuale: la vita è una continua lotta e bisogna imparare anche ad arrivare ultimi, ad abbandonare i nostri progetti più cari e le nostre aspirazioni. Ci sarà sempre qualcuno più bravo di noi o che ha più di noi. Da ciò ne consegue l'urgenza di insegnare ai nostri figli a perdere, ad accettare di non essere sempre i primi. Alcuni sono disposti a dire bugie agli altri, pur di APPARIRE primi, intelligenti, capaci di scelte che tutti obbligatoriamente devono accettare.... Non si accorgono che non c'è scritto da nessuna parte che gli altri debbano per forza accettare le nostre scelte e nemmeno appoggiarle. Se hai fatto quella scelta in quel preciso momento della tua vita, vuol dire che era importante... e non ha bisogno di essere appoggiata da nessuno. Se invece si nota che enfatizziamo le nostre scelte con gli altri, se le osanniamo al di sopra di tutto arrivando ad ostentare addirittura disprezzo o facendo capire che quella degli altri è inferiore, c'è davvero qualche cosa che non va: la nostra scelta fatta in quel momento non è stata fatta secondo il nostro cuore e la nostra razionalità, ma dalla sete del potere, dei soldi... e così non ci accorgiamo che piano piano stiamo scivolando in un baratro, sempre più profondo, dell'egoismo, della superbia, della competizione a tutti costi che soffoca la solidarietà. Per essa siamo pronti ad alzare la voce e ad accusare gli altri, senza accorgerci che da quarantenni, cinquantenni, sessantenni attempati, ci trasformiamo in bambini di 3 anni... nemmeno... perché chi lavora con i bambini sa quanto sia importante per loro la solidarietà, soprattutto nel momento in cui vedono il loro compagnetto piangere disperato...
Ma cosa abbiamo dentro il nostro cervello? Invece di andare avanti, diventiamo dei bambini dispettosi, che battono i piedi mendicando un amore malsano perché non otteniamo ciò che vogliamo o non siamo riusciti a comandare agli altri. Ma si rendono conto di che razza di persone odiose sono?

martedì 8 ottobre 2019

Rispetto per l'ambiente

Oggi vorrei parlare delle varie manifestazioni per l'ambiente. So che, in un certo senso, andrò contro corrente, ma ritengo opportuno affrontare l'argomento in modo un po' più profondo. Premetto che come carattere non sono tanto da manifestazioni, vorrei però andare al di là di questa cosa.
Risultati immagini per rispetto per l'ambienteDa ragazza non ho mai partecipato agli scioperi e tanto meno alle manifestazioni, forse perché mio padre lavorava per lo Stato come militare, per cui inconsciamente mi aveva instillato dentro il cuore lo spirito del dovere e dell'obbedienza. Solamente una volta con una mia amica espressi la volontà di prendere parte ad una manifestazione: era per la pace quando scoppiò la prima guerra nel Golfo. In realtà io rischiavo ancor più come persona, in quanto mio padre, come militare, era stato allertato in caso di emergenza. Ricordo perfettamente i sentimenti che serpeggiavano nel mio cuore e scuotevano la mia anima: io credevo veramente nella pace e anelavo ad essa anche dentro il mio spirito e per il mio spirito. Per me era il bene più prezioso per l'uomo e capivo perfettamente che esso è un dono. Percepivo il fatto che essere nata in un periodo di pace era una grazia. Mi ero appassionata ad alcune letture che raccontavano degli orrori della Seconda Guerra Mondiale e mi si stringeva sempre il cuore... e forse non avevo nemmeno 10 anni quando lessi “Il gran sole di Hiroshima”, sebbene ancora non avessi studiato quella parte della storia e quindi non capissi bene la questione della bomba atomica. Comprendo adesso che era però un seme gettato nel mio cuore, un seme da cui è nata una piantina cresciuta poi attraverso le spiegazioni dei libri di storia, in seguito dei documentari e internet, di quegli avvenimenti di pazzia umana. In effetti non erano strani e assetati di potere solamente i Tedeschi. In un modo diverso, la sete di potere ha distrutto nei tempi l'uomo. La nostra manifestazione non è servita a fermare la guerra, nessuno ci ha ascoltato, sebbene fossimo anche noi in molti.... perché dietro a quella guerra, come d'altronde in tutte, c'erano interessi economici. Era forse semplicemente il bisogno di constatare che eravamo in molti giovani a desiderare la pace e di far capire agli adulti dell'epoca che non condividevamo assolutamente la loro logica di potere. Non eravamo capitanati da nessuno e nessuno desiderava emergere dalla folla, anzi, volevamo che capissero la nostra unione di intenti.
Al giorno d'oggi anche nella mia vita sono cambiate moltissime cose, sono adulta e non condivido ancora la logica di alcuni coetanei. La pace del cuore l'ho trovata ed è meravigliosa e come i giovani di oggi, mi dispiace molto vedere maltrattato il nostro pianeta, la vita umana ed animale... ma ci sono molte cose che non vanno e stanno a monte del non rispetto dell'ambiente... come ad esempio il non rispetto della vita umana.
Riguardo all'ambiente sono una di quelle persone che, piuttosto che buttare a terra una carta, me la metto in tasca, per cui condivido in tutto quello che dicono e vogliono i giovani, ma non ne condivido troppo il modo. In un discorso Greta trasudava odio e incitava al non perdono nei confronti di chi non tiene all'ambiente. Non credo che questo sia l'atteggiamento giusto: ha ragione, spesso, come nel passato, i Grandi della terra sono interessati all'economia più che al rispetto dell'ambiente... questi anni non sono i primi che affrontano questo discorso, perché la sensibilità per il rispetto per l'ambiente è proprio nato verso gli anni Ottanta. Ricordo che ci avevano dato anche il Diario Scolastico per educarci alla raccolta differenziata e... non solo.
Il fatto è che il mondo è distrutto perché abbiamo cestinato Dio, fonte di ogni armonia. Abbiamo preferito il potere dei soldi, il benessere all'amore e alla pace. Non rispettiamo più la vita che nasce nel grembo e nemmeno quella terminale costretta in un letto di ospedale. Il rispetto per la Vita comincia con il rispettare chi abbiamo accanto: ad esempio quando si sale sull'autobus perché nessuno mette lo zaino a terra per non urtare chi ci sta accanto... anzi si comincia a spintonare ancora di più e si ci mette in posti proibiti come l'uscita? Perché non raccogliamo da terra quella carta di caramella o merendina che ci è sfuggita dalle mani? Perché i pavimenti delle nostre aule sono pieni di materiale scolastico caduto dai banchi e non raccolto? Perché le nostre mense scolastiche gettano nella spazzatura tantissimo cibo, non a causa della salute dei bimbi, ma a causa di un semplice “non mi piace”?
Comprendo benissimo che la fede è un dono e non tutti l'hanno, ma tutti possono capire che il rispetto per l'ambiente si impara facendo dei piccoli gesti che hanno il gusto prelibato del rispetto di chi ci sta vicino e per il Creato che con le sue meraviglie ci stupisce ed incanta.

lunedì 7 ottobre 2019

Vittimismo

Risultati immagini per vittimismoNei vari siti che parlano di psicologia, vi sono spesso descritte alcune personalità. Fra queste vi è quella del vittimista. Il vittimista è colui che non trova nulla di positivo nella sua vita, che si lamenta in continuazione, è in assoluto il più sfortunato del mondo. Getta negli altri la sua negatività riuscendo a manipolarli.
La mia riflessione vuole toccare l'aspetto spirituale della faccenda, per trovare una via d'uscita a questa spirale di negatività che fa male alla persona che l'ha nel cuore, ma anche a chi le è accanto.
Il fatto è che il vittimista è racchiuso nel mondo del suo “Io” e tutto ruota attorno ad esso. I dolori che lamenta possono essere veri, ma ciò di cui non si accorge è la sua concentrazione eccessiva su di essi. Le cause possono essere molteplici. Il brutto è che questa persona non riesce ad aprirsi alla gioia, rimane intrappolata nel suo mondo di dolore e ci sta bene perché attraverso esso cerca di legare a sé le persone. È questo meccanismo che va spezzato perché rende infelici tutti. Sembra strano, ma una persona egoista la si riconosce perché è troppo concentrata su di sé, ha paura dei sentimenti e delle proprie emozioni e ciò la porta a non vivere la sua vita, a nascondersi ad evitare il contatto umano.
La risposta a tutto è Dio. Il cammino è molto arduo: bisogna accorgersi di essere un vittimista e non è così semplice, ma ci possiamo fare delle domande: quanto mi lamento? Riesco a vedere il positivo della vita? So rischiare o mi chiudo a riccio? Mi nascondo nei miei dolori? A chi penso di più durante il giorno? (quest'ultima domanda va posta anche al modo in cui penso agli altri, se li penso in relazione a me stesso oppure no). Una volta che riesco a comprendere di far parte di questa categoria, devo scrollarmi e lottare per uscire da quella prigione dorata.
Dobbiamo affrontare la cosa con Dio, non da soli. Convincetevi che Dio può togliere le pietre più grandi dal vostro cuore.... Siate responsabili delle vostre azioni senza incolpare gli altri. Noi possiamo creare il nostro futuro e soprattutto la gioia esiste se abbiamo Dio nel cuore....
La verità vi farà liberi: liberi dagli egoismi, dal continuo lamentio, dalla tristezza che attanaglia il cuore, dalle paure immotivate. Aprendosi veramente all'altro e alle sue esigenze (non si tratta di chiedere solamente se stanno bene), il nostro “io” finirà in secondo piano e le nostre sofferenze troveranno la loro giusta dimensione senza apparire dei giganti imbattibili. Davide combatté contro Golia e lo vinse, perché Dio ha combattuto al suo fianco.