sabato 26 luglio 2014

Ottenere le grazie

Solamente amore... Solamente l'amore dà ampio respiro alla vita cristiana.
Ho ricevuto tante grazie dalla Madonna e questo mi ha fatto riflettere su come bisogna chiederle. Prima di tutto è necessario non pretendere di ricevere le grazie che si chiedono. Dio sa bene di cosa abbiamo veramente bisogno. Per questo motivo bisogna disporsi anche a non riceverle e rimanere ugualmente con la stessa fede; ciò che rimane importante nella vita è l'amore e l'abbandono in Dio. Ottenere la salute o ciò che pensiamo un bene per noi, serve semplicemente per amare di più il Signore e mettere tutti se stessi a suo servizio. Questo è fondamentale per non scambiare Dio per un ju box che elargisce grazie su richiesta... Umiltà, amore e distacco... il male più grande che può capitare ad una persona non è di certo il perdere la salute ma il perdere Dio e cadere nel peccato.

venerdì 25 luglio 2014

Il pessimismo

Dove sta andando il mondo? A vedere come sta andando, si sarebbe tentati di “crogiolarsi” nello scoraggiamento: guerre fratricide, vendette nazionali, omicidi efferati. Papa Francesco ci ha esortato a non lasciar morire la speranza che c'è in noi. È questo il punto principale: veniamo bombardati da numerose notizie terribili che rischiano di farci soccombere, annientati dal pessimismo, anticamera della depressione... e mentre siamo intenti alle cose negative, ci lasciamo sfuggire quelle positive delle quali abbiamo disimparato a godere. Quante volte infatti, ascoltando i ragionamenti delle persone, più è più volte si parla delle cose negative della propria vita! Così facendo la nostra vita scivola dalle nostre mani, come sabbia tra le dita, sottile, insinuante, e senza che ce ne avvediamo, quando finalmente ci accorgiamo che il nostro pessimismo sta rischiando di sommergerci, nel pugno non ci è rimasto che qualche granello di sabbia... ed è già tanto che lo notiamo.
Il problema è questo... non ci accorgiamo della fortuna che abbiamo, tanto abituati siamo a lamentarci, a pensare che la nostra situazione sia tragica. Certamente la cosa è complessa. Arrivare a vedere il positivo e il bene, è un cammino da fare, lungo e duro, ma non impossibile se fatto con Cristo. È Lui che fa la differenza. Se vorremmo affrontare la vita soli, con le nostre forze, soccomberemmo immediatamente, travolti dai marosi della vita. La vita è dura, non è un gioco e talvolta impieghiamo tutte le nostre forze per stare a galla.
Il problema del mondo è il nostro. Non dobbiamo scuoterci la polvere di dosso e dire che non è affar nostro, tanto la guerra non ci tocca... tocca, eccome, le nostre vite, perché nel momento in cui desideriamo e facciamo il male dell'altro, scateniamo una piccola guerra. L'odio è brutto in piccole e in grandi dosi. Dobbiamo ringraziare Dio del periodo di pace che l'occidente sta vivendo. Talvolta non ci rendiamo conto di quale grande dono sia la pace. Non avremmo di certo il tempo di perderci in futilità e croci che noi stessi, con le nostre mani, ci siamo costruiti per avere su di noi l'attenzione altrui... Non avremmo più paura di affrontare i piccoli dispiaceri quotidiani, perché le nostre forze sarebbero impiegate a combattere contro una precarietà che minaccerebbe continuamente la nostra vita e ancor più quella dei nostri cari. Aspettando di avere il coraggio di vivere la nostra esistenza, nascondendoci in problemi fatui, arriveremo alla tomba senza nemmeno sapere che cosa voglia dire vivere. Perso tutto, il bello della vita ci è già sfuggito dalle mani! Il brutto è che non possiamo più tornare indietro, e dovremmo gustare, questa volta davvero soli e non per una solitudine paventata, l'amarezza di non aver saputo gioire! È vero anche, che ci accorgiamo dell'importanza di una cosa, solamente quando l'abbiamo persa. Già, perché tutto ciò che abbiamo, è scontato per noi. Abbiamo poco o niente la concezione di dono. La vita non è tutto un problema, è anche gioia. C'è un detto particolarmente significativo: a tutto c'è rimedio, tranne che alla morte. Cristo ci ha insegnato che questo detto è sbagliato: anche alla morte c'è un rimedio ed è sempre quello della vita stessa: Lui, solamente Lui.
Pensando alle cose positive che abbiamo, dovremmo quasi vergognarci di averle: chi siamo noi per avere di più di quei paesi martoriati sotto i colpi della guerra? Interi ospedali, scuole, luoghi comuni rasi al suolo... una tristezza infinita...

sabato 12 luglio 2014

Dio Padre

La liturgia della Parola di oggi ci presenta delle letture molto interessanti su cui meditare. La prima lettura è tratta dal Libro del profeta Isaia. Isaia ha una visione: vede Dio e per questo teme di morire. Nessuno può vedere Dio e rimanere vivo. La bocca di Isaia è impura e un serafino la purifica passandole un carbone ardente. La purificazione non è opera d'uomo ma di Dio. L'uomo ha poco merito, anche se Dio esige il suo sì.
Il vangelo ci porta un'immagine commovente di Dio. Dio sa tutto di noi e ci ama. Spesso ci preoccupiamo troppo delle cose materiali di cui abbiamo bisogno o di cui hanno bisogno i nostri cari, e non per quelle spirituali. Il vangelo è chiaro: non dobbiamo temere gli uomini, dobbiamo temere Dio. Egli si preoccupa di noi e non permetterà che ci accada qualcosa di male. I nostri capelli sono tutti contati... i passeri sono meno importanti di noi, eppure il Padre non permetterà che neppure uno di questi cada senza che Lui lo voglia.
La nostra vita è, perciò, nelle sue mani. Questo implica tutta una filosofia e uno stile di vita particolari impregnate di una connotazione divina sublime, mosse dall'azione dello Spirito Santo.

lunedì 7 luglio 2014

Testimoni luminosi

Come avevo detto nei post precedenti, molte persone sembrano aver travisato il pensiero di papa Francesco, colorandolo di un certo buonismo che effettivamente pare inesistente. Il desiderio di molti che la Chiesa assecondi tutte le immoralità della gente non trova riscontro nelle posizioni prese dal papa. Si vuole un cattolicesimo “moderno” che apra le porte al pensiero corrente, forse per poter far tacere la propria coscienza o vedere in esso un semaforo verde che dia libero sfogo ai propri istinti. Non è così. È vero che papa Francesco predica la misericordia di Dio, ma è pur vero che ricorda anche la difficoltà di entrare realmente nel Regno dei Cieli. Gesù stesso fu travisato in quel senso, tanto che ad un certo punto si sente in dovere di affermare che non è venuto ad abolire la Legge, ma a darle compimento. In tal maniera l'uomo dimostra di non comprendere affatto che cosa sia l'amore vero. Per qualcuno sarebbe l'accettazione totale da parte dell'altro degli atteggiamenti palesemente scorretti. L'amore vero non è quello.
A quindici giorni appena dalla presa di posizione da parte di papa Francesco riguardo ai mafiosi, due atteggiamenti che sembrano una protesta aperta nei suoi confronti: in Molise i detenuti del carcere disertano la Santa Messa celebrata dal Santo Padre e l'inchino della Madonna al boss mafioso... Speriamo che la Chiesa non ceda di fronte a queste proteste ridicole: la Chiesa ha bisogno di altri testimoni che siano fermi, capaci di dare la propria vita per la giustizia, come fece don Puglisi e altri preti coraggiosi che seppero essere davvero luminosi esempi di fortezza e giustizia.

La famigerata processione

L'inchino della Madonna davanti al boss in Calabria, ha suscitato choc e polemiche. Terribile. Un atto che grida vendetta davanti a Dio! La Madonna non può inchinarsi davanti a uno che ha deciso la morte di tante persone e ha cospirato contro lo Stato. Sono gli uomini che portavano la statua, religiosi fatui, e ancor più chi l'ha deciso e comandato, ad essere in grave errore. Dopo l'anatema scagliato dal Santo Padre a tutti i mafiosi, ecco un episodio che suscita scalpore e scandalo! Scatta immediatamente la scomunica per questi religiosi fatui. Ancora echeggia il grido di Giovanni Paolo II che trova e prende corpo in quello di Francesco I.

venerdì 4 luglio 2014

Ecco... i giornali...

Riguardo alla questione di papa Francesco, riporto alcune considerazioni di un sito scandalizzato per il fatto che Papa Francesco non sia dalla parte dell'immoralità...
 
SATANA. «Fate attenzione: noi non siamo in lotta con i poteri umani, ma contro la potenza delle tenebre. Come ha fatto con Gesù, Satana cercherà di sedurci, di perderci, di offrirci delle “alternative praticabili”. Noi non possiamo permetterci il lusso di essere creduloni o sufficienti. È vero che noi dobbiamo dialogare con tutto il mondo, ma non si dialoga con la tentazione».
ELIMINAZIONE DEI PIÙ DEBOLI. «Noi siamo cresciuti con l’appetito insaziabile del potere, il consumismo e un’idea distorta di eterna giovinezza che rifiuta i più deboli come qualcosa da disprezzare in una società diventata ipocrita, dove ognuno si preoccupa di soddisfare il suo desiderio di vivere “come più gli piace” (come se questo fosse possibile) e guidati solamente dalla soddisfazione di capricci adolescenziali. Il bene comune ci sembra una cosa di poco conto, purché il nostro ego sia soddisfatto. Noi ci scandalizziamo di certi fatti nella società che ci raccontano i media… Ma noi ci ritiriamo nella nostra corazza e mai decidiamo di assumerci le conseguenze politiche che dovrebbe essere la più alta espressione di carità. Oggi i più deboli vengono eliminati: i bambini e gli anziani».
SPIRITUALITÀ FRIVOLA. «Il male peggiore che può capitare alla Chiesa è cadere in una spiritualità frivola, come diceva il cardinale de Lubac. Questo male è anche peggiore degli eccessi dei papi di altri tempi. Questa spiritualità frivola consiste nel cercare di fare buona impressione, nell’essere come gli altri, nell’imborghesimento spirituale, nel rispettare gli orari, le regole: “Io sono cristiano, io sono consacrato o consacrata, io sono prete”. Non affidatevi al mondo, all’ipocrisia al clericalismo ipocrita, alla spiritualità frivola».
GESÙ RIVOLUZIONA IL MONDO. «A riguardo del potere: (…) il vero potere è l’amore. È l’amore che dona agli altri la loro forza, che suscita le iniziative, che nessuna catena può bloccare perché è possibile amare fino alla croce o fino al letto di morte (…) Niente può fermarlo. Così Gesù, così debole e insignificante agli occhi dei politologi e dei potenti della terra, ha rivoluzionato il mondo».
MATRIMONIO OMOSESSUALE. «Noi non vogliamo giudicare chi non la pensa come noi. (…) Il matrimonio precede lo Stato, è il fondamento della famiglia, la cellula della società e viene prima di qualunque legge e della Chiesa stessa. Di conseguenza, l’adozione di un progetto di legge [che legalizzi i matrimoni omosessuali, ndr] sarà un grave passo indietro antropologico. Il matrimonio (formato da un uomo e una donna) non è uguale all’unione di due persone dello stesso sesso. Distinguere non significa discriminare, ma rispettare; differenziare per discernere vuol dire valutare correttamente, non discriminare (…). Noi non possiamo insegnare alle generazioni future che prepararsi a sviluppare un progetto familiare fondato sull’impegno di una relazione stabile tra un uomo e una donna sia uguale a vivere con una persona dello stesso sesso. (…) Io vi scongiuro di non ospitare, né nelle vostre parole né nei vostri cuori, alcun segno di aggressività o di violenza nei confronti di nessun vostro fratello».


Papa Francesco...???


Ritorniamo perciò a parlare della figura di papa Francesco e agli interrogativi che ne sono nati, gli sconvolgimenti, il timore che si smarrisca la tradizione cristiana. Dio non lo permetterà. Dio veglierà sulla Chiesa.

È ovvio che non possiamo sapere le vere intenzioni del papa. Semplicemente stiamo assistendo ad un abbattimento di alcune infrastrutture che hanno sempre protetto il Vaticano. Le origini di queste vanno cercate nel passato. Non scordiamo che un tempo la Chiesa aveva un potere temporale, non solo spirituale. A Lei appartenevano alcune regioni italiane e su di esse esercitava il suo dominio, purtroppo anche malamente. Sappiamo che esisteva la pena di morte! Noi che ci battiamo contro questa barbarie talvolta scordiamo che il Vaticano praticava sistematicamente la pena di morte! Ci vuole tanta fede davvero per non dubitare sull'azione di Dio, guardando all'azione della Chiesa. La cosa straordinaria è che Dio si è servito di una persona che ha compiuto tanti abomini per rimettere la Chiesa al suo posto e costringerla a non assumere più un potere temporale: Mussolini. Non si può dire che Mussolini sia santo! Sappiamo dalla storia che lui ha tappato la bocca in modi spesso illeciti a coloro che non condividevano la sua azione politica. Chi tiranneggia non è mai un santo! Dio stesso lascia la libertà di scegliere e chi siamo noi a voler piegare le altre menti al nostro pensiero? Ebbene, possiamo affermare che Dio si è servito di Mussolini per non far intromettere la Chiesa nelle faccende temporali, privandola in effetti di un vero e proprio potere. Ovviamente anche questo ha avuto due conseguenze, una negativa e l'altra positiva: se da una parte ha spogliato la Chiesa di tutti i suoi orpelli e, apparentemente, dalla sua sete di potere, dall'altra non le ha più permesso di mettere bocca sugli abomini che ogni giorno si commettevano nei confronti degli Ebrei e non solo. Mussolini sapeva bene cosa stava facendo. Dio si è servito di lui per ricordare alla Chiesa che il suo potere deve essere principalmente spirituale.

In tempo di pace, nella Chiesa si sono formate altre forme di ambizione: c'è chi pensa di fare carriera all'interno di essa! Purtroppo è così, non possiamo negarlo. Cardinali ricchi (e non solo), desiderio di carriera, di potere, di onore... Si ci è dimenticato nuovamente del messaggio di Cristo: chi è veramente religioso non cerca il prestigio! Soldi, potere... una Chiesa gerarchica sempre più lontana dai modelli evangelici. Allora ha un certo senso la figura di papa Francesco: le sue continue esortazioni nei confronti della gerarchia della Chiesa a una vita più sobria e soprattutto più evangelica prendono corpo in una realtà che smarrisce sempre di più i valori fondamentali del Vangelo, quelli veri. Questa strada l'aveva già aperta Giovanni Paolo II, continuata poi da Benedetto XVI. I santi proclamati da loro? Quasi tutti “laici”!

martedì 1 luglio 2014

La Chiesa


Il Vangelo di oggi ci presentava l'episodio della tempesta sedata. Questo mi ha indotto a riflettere sul momento che sta vivendo attualmente la Chiesa e ai tanti, inevitabili, interrogativi che ne sono nati.

Gesù è sulla barca con i discepoli, quando si scatena una tempesta furiosa che minaccia di affondarla. Apparentemente Gesù non si accorge di ciò che sta accadendo e non interviene, anzi, dorme. I discepoli sono costernati: la barca può essere travolta dai marosi e capovolta dal vento e il loro maestro dorme tranquillamente senza accorgersi di nulla e senza intervenire a loro favore. Molto probabilmente i discepoli non si aspettavano che lui sgridasse gli elementi e li calmasse da quanto emerge poi nel momento in cui Gesù interviene a sedare la tempesta. Si aspettavano forse che lui li aiutasse a governare la barca o tanto meno si preoccupasse della sua stessa sorte. I discepoli lo svegliano e, finalmente, Lui interviene sedando addirittura la tempesta. Ciò fa scalpore: in quel momento i discepoli si accorgono che Lui è davvero figlio di Dio. Perché? Siamo abituati a leggere e rileggere questo brano con la spiegazione già pronta senza andare a fondo sull'avvenimento di quel momento e alla sua importanza. L'avere la riflessione già pronta va bene fino a un certo punto, perché non ci permette di far nascere nel nostro spirito considerazioni prettamente nostre.

Chi comanda appartiene senz'altro a un gradino più in alto di chi è comandato. Ciò vale nell'ambito dei rapporti interpersonali, ma quando si tratta di elementi naturali, nessuno di noi può comandare! Chi ha comandato la natura in quel momento, sta in un gradino più su della natura stessa e chi... se non Dio stesso che l'ha creata? Ne conviene quindi che Gesù era Dio stesso.

Calare questo nella nostra realtà ecclesiale, significa non aver timore: Dio guida la Chiesa nonostante gli scossoni davvero energici dell'incuria degli elementi. Lui può placare gli elementi proprio nel momento in cui sembra che questi abbiano il sopravvento sul bene. Tale considerazione ha una netta importanza nel momento storico che stiamo vivendo: la figura carismatica di papa Francesco suscita nei cristiani cattolici e non solo, numerosi interrogativi, talvolta sconvolgenti e drammatici. Chi sta guidando la Chiesa? La novità fa sempre paura. Pensiamo solamente alla figura di Giovanni Paolo II. Agli inizi della sua elezione gli interrogativi erano molti. La svolta annunciata da Giovanni XXIII, continuata da Paolo VI, stava trovando la sua definizione in Giovanni Paolo II, un papa non italiano salito al soglio pontificio in uno dei tanti momenti delicati della nostra Patria, gli anni '70. Il cambiamento spaventa... e se in taluni casi Dio ha permesso che salissero al comando anche persone non scelte da Lui stesso, è pur vero che la figura del Papa ha il suo sostegno e aiuto. In passato, infatti, sono saliti al soglio Pontificio, papi che per il loro curriculum vitæ, non dovrebbero essere nemmeno chiamati cristiani. Spesso Dio permette che a capo di grandi opere volute da Lui salgano dei perfetti incompetenti: questo non perché voglia distruggere la sua opera, ma per dimostrare che è lui che agisce nella storia e che, nonostante ci sia la cattiveria umana, il bene trionfa sempre. Faranno dei danni? Enormi... Soprattutto nelle coscienze umane, però la storia ha dimostrato benissimo che i papi non cristiani, non hanno mai potuto affermare qualcosa contrario alla dottrina cristiana. Dio non glielo ha mai permesso! È motivo di consolazione, che ci fa rendere conto che non ci accadrà nulla di male.

Certo, è ovvio che tale considerazione fomenta numerosi quesiti. Perché Dio permette che alcune persone incompetenti e non spirituali, non portate alla preghiera ma ambiziose e prepotenti ottengano posti importanti? Numerosi santi carismatici hanno raccontato che nelle elezioni dei Responsabili di Congregazioni, maschili e femminili, lo Spirito Santo sia centrato poco o niente e che sia entrata in gioco la sete di potere. Parlo di ciò anche in relazione al post precedente nel quale ho riportato alcune considerazioni del demonio riguardo al Concilio Vaticano II. Sono cose che danno i brividi e davvero scuotono la fede del più profondo cattolico e possono generare dei dubbi spaventosi e ancor più smarrimento che può portare alla mancanza di fede e al conseguente allontanamento della persona dalla Chiesa, intesa come istituzione... e il demonio qui ha la sua vittoria: fuori dalla Chiesa difficilmente si trova la salvezza. Dio in questo modo vaglia la Chiesa. “Nonostante ci sia quella persona incompetente alla quale permetto anche di fare del male, credi che non ti lascerò affondare ma che ti darò il mio sostegno e userò tutto questo per il tuo bene?”

Non è una storia lontana dalla Bibbia. Il santo Giobbe ci offre questo esempio. Dio permette che sia tentato da satana. Permette che gli accada di tutto di più, fino a portarlo all'esasperazione. In lui non c'è colpa.

Ecco perché Dio permette anche delle cose che non vengono da Lui, che le persone sbaglino le loro scelte! Questo non ci deve scandalizzare quindi, sul fatto che l'insegnamento del Concilio Vaticano II sia stato ampiamente travisato, senza considerare affatto gli effetti devastanti che hanno avuto sulla fede del popolo nell'Eucaristia... Non tutte le nostre scelte vengono da Dio...