Il 27 e il 28 agosto sono
dedicati a due santi che “meritano” ricevere le nostre attenzioni
e riflessioni: santa Monica e sant'Agostino, mamma e figlio. Monica è
una donna di Dio che ama il marito nel vero senso della parola,
ovvero, desidera la sua conversione, così come, in seguito farà con
suo figlio.
Monica piange per la vita
dissoluta che conduce suo figlio e ne desidera la conversione. La
nostra conversione, la nostra fede, in qualche caso, è voluta e
desiderata da qualcuno che ha pregato e offerto per noi. Quale grande
amore di questa madre! Spesso quando parliamo di benessere,
soprattutto al giorno d'oggi, siamo sempre propensi a pensare a
quello economico. È vero: la crisi attualmente miete vittime ogni
giorno. Oggi stesso un uomo si è tolto la vita a causa della
crisi... e chissà da quante altre persone è stato preceduto. Spesso
e volentieri, parliamo di crisi a sproposito. È una parola che ci
riempie la bocca, ma non ci siamo mai accorti che la crisi è
principalmente dovuta alla mancanza di morale in cui versa il nostro
popolo. Il benessere, quello vero, è quello spirituale, una volta
raggiunto questo si avrà pure quello materiale. Qualche anno fa
avevo letto in un libro scritto da un sacerdote, che i parenti quando
un loro congiunto stava per morire, tendevano a non chiamare il
sacerdote per non spaventare ulteriormente il malato. Questo è
sbagliato! Non ci si accorge che facendo così chiudiamo le porte del
paradiso alla persona che sta per entrare nella vita eterna. Pur
essendo credenti non abbiamo veramente a cuore la salute spirituale
dei nostri cari! Terribile! La persona che sta per morire, sente in
cuor suo che sta per affrontare e compiere il passo più importante
della sua esistenza, quello che deciderà del suo eterno futuro. Solo
lui può capire in quell'istante che si sta giocando il tutto per
tutto in quel momento! I parenti hanno ancora i piedi sulla terra e
ragionano ancora da uomini, ma colui che sta per varcare l'eternità,
sa bene che l'uomo non è fatto per la terra ma per il cielo. Se
teniamo bene a mente questo, non ragioneremmo mai come uomini
destinati a diventare nuovamente polvere, ma come anime destinate
all'eternità e alla luce.
Monica, insomma, era una
di queste persone. E ce ne sono state tante altre, ad esempio santa
Rita da Cascia. Il suo coraggio di madre, poi, è stato veramente
eroico. Dopo la morte violenta di suo marito, i figli volevano
vendicarsi. Rita aveva paura che i figli si macchiassero di peccato
mortale. Ebbe il coraggio di chiedere al Signore la loro morte
piuttosto che cadessero in peccato mortale, macchiandosi di così
atroce delitto. È l'amore di una madre che ama veramente l'anima di
coloro che ha generato.
Monica ha offerto le sue
lacrime e suppliche e fu esaudita. Sant'Agostino conduceva una vita
dissoluta, nella lussuria e vagando di eresia in eresia. Il suo cuore
era assetato di verità, ma non riusciva a trovare la sua vera pace.
Nelle celebri “Confessioni”, Agostino racconta la sua travagliata
vicenda spirituale, senza mezzi termini racconta le sue avventure con
le donne, i suoi incontri sbagliati. E proprio in questo bellissimo
libro che troviamo il suo cantico che raggiunge il parossismo in
queste parole:
“stimolato a rientrare
in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio
cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto. Entrai e
vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una
luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la
mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende
dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi
che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto
intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da
tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia
intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il
cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la
luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero
stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce.
O eterna verità e vera
carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e
notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi
quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado
di vedere. Hai abbagliato la debolezza della mia vista, splendendo
potentemente dentro di me. Tremai di amore e di terrore. Mi ritrovai
lontano come in una terra straniera, dove mi pareva di udire la tua
voce dall'alto che diceva: 'Io sono il cibo dei forti, cresci e mi
avrai. Tu non trasformerai me in te, come il cibo del corpo, ma sarai
tu ad essere trasformato in me'.
Cercavo il modo di
procurarmi la forza sufficiente per godere di te, e non la trovavo,
finché non ebbi abbracciato il «Mediatore
fra Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù»,
«che
è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli».
Egli mi chiamò e disse: «Io sono la via, la verità e la vita»; e
unì quel cibo, che io non ero capace di prendere, al mio essere,
poiché «il Verbo si fece carne».
Così
la tua Sapienza, per mezzo della quale hai creato ogni cosa, si
rendeva alimento della nostra debolezza da bambini.
Tardi
ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato.
Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E
io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed
io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se
non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai
gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai
folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di
me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho
gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal
desiderio di conseguire la tua pace.”
Non
ha bisogno di nessun commento: è semplicemente un'anima che ha
toccato il fondo e ha conosciuto veramente Cristo, incontrato una
persona che lo ha fatto innamorare. Lui, eretico, entrò a
far
parte della Chiesa e divenne addirittura vescovo...
Tardi
ti ho amato... è l'anima che avrebbe voluto conoscere Cristo prima
perché ne ha assaporato la bellezza. Tardi ti ho amato, è la frase
che potrebbe sospirare anche un dodicenne quando si accorge di aver
incontrato autenticamente Cristo... è sempre troppo tardi per
l'anima che sperimenta il vero amore...
Nessun commento:
Posta un commento