domenica 24 agosto 2014

La Via, la Verità e la Vita


Se rimaniamo alla testimonianza di Gesù lungo il corso della sua vita terrena, dovremmo credere fermamente che Dio e quindi, la vita eterna esistono. Avere tale consapevolezza è fondamentale. Come raggiungere la felicità, la luce prospettate dall'aldilà? A questa domanda risponde Cristo stesso: “Io sono la Via, la Verità e la Vita... Chi conosce me, conosce anche il Padre”.

Imitare Gesù Cristo diventa perciò parte integrante della vita del credente. Per poter giungere alla vita eterna, a godere delle bellezze del paradiso, bisogna concretizza nella propria la vita di Cristo. Verità: Gesù è l'unica verità. Esiste solamente una verità. Non ne esistono due. La verità è una, come Dio, per la teoria degli opposti. Da ciò ne consegue che tutto ciò che non riguarda Cristo è menzognero. È lui la verità. Vita: tutto ciò che è positivo ci porta alla gioia, alla vita! Solo lui è la vita, porta cioè gioia, serenità. Tutto quello che esula da lui, ci conduce alla tristezza. Il potere, il denaro, la vendetta, ci portano ad una gioia fugace che si spegne in un soffio. Quella che ci propone Dio, invece, è duratura, eterna, ovvero con i suoi stessi attributi: chi vive in comunione con Dio, possederà gli stessi attributi di Dio. Certo, per possedere tutto questo bisogna lottare: Dio non ci dà delle pappe pronte, ma vuole che gli ingredienti li mettiamo noi, lui poi farà il resto.

Alcuni mescolano filosofie orientali con il cristianesimo... Grande sbaglio: Dio non ha parlato di reincarnazione, ma di fuoco della Geena e di risurrezione. Gesù, dopo la morte, non ha preso alcun corpo di animale o altra persona illuminata, ma il suo corpo si è trasfigurato alla luce del Padre nello Spirito Santo ed è tornato definitivamente al Padre.

Forse per l'uomo il pensiero dell'esistenza della reincarnazione è rassicurante. In fondo dopo la morte, prendere un corpo che sperimenterà un tipo di vita che già conosciamo, è rassicurante, seppur questa sia stata dolorosa per noi. Dolorosa, ma la conosciamo bene. Conosciamo il dolore e seppur ci faccia paura soprattutto quando questo assume toni intensi, sappiamo più o meno affrontarlo... ma una realtà così definitiva com'è l'eternità, è difficile per noi assimilarla. Ci piace avere tante opportunità, tante occasioni di redenzioni, ma con la realtà dell'eternità, tutto assume un'altra prospettiva: ogni singolo atto che noi facciamo ha ripercussione nell'eternità. È una grande responsabilità, un qualcosa che coinvolge in modo significativo la nostra coscienza, cosa che, credere alla reincarnazione, mitiga eloquentemente. Credere all'eternità non ci permette di giocare con la vita degli altri, a vivere nella disonestà, nemmeno per un attimo. Questa ci presenta sempre alla nostra coscienza e abbiamo sperimentato che questa, è più spietata di Dio stesso.


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